Questa volta la Rai va di fretta Giovedì il successore di De Luca? di Liliana Madeo

Questa volta la Rai va di fretta Giovedì il successore di De Luca? I dirigenti sollecitano la nomina del direttore generale Questa volta la Rai va di fretta Giovedì il successore di De Luca? ROMA — Giovedì il Consiglio d'amministrazione della Rai si riunirà per decidere la scelta del successore di Villy De Luca. La nomina potrebbe avvenire quel giorno stesso. In settimana, si azzarda anche, potrebbero esserci pure le nomine dei direttori di testata che da più di un anno devono essere insediati. I nomi che si fanno (impossibili candidati alla carica di direttore generale sono quelli di Biagio Agnes, Emilio Rossi, Gianni Pasquarelli, Fabiano Fabiani. Tranne Fabiani, passato dalla Rai ad altro incarico, sono tutti in servizio nell'ente. Uomini interni, che potrebbero raccogliere i consensi dei dirigenti Rai. Fabiani gode di grande prestigio per le sue qualità professionali che ne hanno fatto, recentemente, uno dei consiglieri del segretario della de, De Mita. Ma proprio contro di lui sembra indirizzato il documento sottoscritto ieri all'unanimità dal consiglio direttivo dell'Adrai (Associazione dei dirigenti della Rai), là dove si prospetta al consiglio d'amministrazione la figura del direttore generale che meglio si confà alle esigenze dell'ente. Biagio Agnes, secondo indiscrezioni che vengono anche da piazza del Gesù, appare in questo momento il candidato che ha le maggiori possibilità di essere nominato. La scelta non sarà facile. La carica del direttore generale dell'ente radiotelevisivo è talmente importante e delicata che va ben oltre le mura del palazzo di viale Mazzini, e investe sottili equilibri fra i partiti e le stesse correnti de. Si dà per scontato — anche se molti ovviamente non sono d'accordo — che il successore di Bernabei e di De Luca sia un uomo di schieramento democristiano. Proprio per evitare che si giunga alla fine dell'anno, quando i vertici dell'azienda dovrebbero essere organicamente sostituiti, col rischio che il psi avanzi richieste anche per quanto ri guarda la poltrona del diret tore generale, la de sembra avere intenzione di conclude' re al più presto la vacanza aperta dall'improvvisa scomparsa di De Luca. A spingere per una soluzione rapida concorrono altre ragioni. Spettano al direttore generale, e soltanto a lui, una serie di decisioni che non possono essere ulteriormente dilazionate, secondo scadenze stabilite dallo statuto dell'ente: ad esempio, la nomina dei direttori di Gr2eTgl. Da qualche parte si è affacciata anche l'ipotesi di un direttore generale ad interim, destinato a rimanere in carica finché le varie componenti del consiglio d'amministrazione non avranno trovato un'intesa ponderata. Ma è una soluzione che trova non poche ostilità. In essa si vede 11 rischio di un precedente pericoloso e la minaccia di una defatigante lotta per arrivare poi alla soluzione definitiva, in un momento in cui tanti sono i problemi insoluti dell'ente e tanto grave la paralisi delle sue strutture. Una tempestiva presa di posizione sul tema l'hanno effettuata ieri i dirigenti Rai, che, all'unanimità, hanno approvato un documento In cui, dopo aver affermato che "rimarrà vivissima in tutti gli operatori della Rai l'immagine del loro direttore, Villy De Luca, con la sua carica di umanità, di idee e di energia», ricordano l'azione che De Luca «stava conducendo con estrema chiarezza e concretezza al fine di salvaguardare, in un contesto sempre più complesso e difficile, il ruolo centrale del servizio pubblico radiotelevisivo». Facendo proprio l'appello di De Luca per la salvaguardia dell'autonomia dell'azienda, i dirigenti della Rai «confidano che il consiglio d'amministrazione provveda ad assicurare la massima continuità all'attività aziendale con la nomina immediata di un successore che, per esperienza e capacità testimoniate in precedenza, sia in grado, forte della collaborazione di tutti i settori operativi aziendali, di assolvere il difficile compito». Le decisioni da prendere per garantire professionalità e produttività, continuano i dirigenti Rai, devono essere rapide. Perché, elencano, il quadro legislativo cui l'ente fa riferimento è superato; la situazione organizzativa e operativa interna, inadeguata. Liliana Madeo

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