Quest'inverno le donne come inquietanti Salomè

Quest'inverno le donne come inquietanti Salomè L'alta moda della stagione fredda in sfilata a Parigi Quest'inverno le donne come inquietanti Salomè PARIGI — Sema sponsor, sema coinvolgimento di piasse e monumenti, ecco di scena l'alta moda francese per l'autunno-inverno 1982-83. Questa Parigi in grigio perla, le aiuole degli Champs Elysées più vive nei cespi fioriti, in mancanza del sole, predispone con maggior garbo climatico alla vista di modelli invernali: ma è appena passato il primo giorno di sfilate e già si hanno risposte plausibili, immagini desiderabili. Altro che signora in ritorno al tè delle cinque. Qui la donna insegna il glamour o se si decide all'inevitabile passaggio dalle recenti mini alle maxi, giacca spencer su gonna ampia e lunga fino al polpaccio, altrettanto lunghi ha gli immensi mantelli-cappa per nascondere la maliziosa teoria di abiti alla Aubrey Beardsley. Lontanissima dal nostro tempo, ma sottilmente presente come nostalgia, l'epoca vittoriana, in cui Beardsley, parodista e disegnatore, riusciva a scandalizzare e affascinare i benpensanti con le sue illustrazioni sulle riviste decadenti o per la Salomè di Oscar Wilde. Eppure Dior ha saputo rendere squisitamente attuali gli abiti in crèpe di lana, in crèpe satin stampati a motivi Beardsley, le guaine per convertirsi in Salomè grazie a ricami più. inquietanti che misteriosi. Cupi colori unghiati da macchie vive, fiocchi di tulle ricamato, pompons di pietre, cinture a forma di serpente annodate alla vita o cinture ghirlanda, e ancora ventagli, canne, tricorni come cappello e velette e maschere e piume, tutti accessori capaci di creare un'atmosfera irreale e appena perversa, al di là delle vaporose capigliature. L'alternativa, da Dior, è l'abito con le maniche a pipistrello e la cintura bassa sulle anche. Accorda le due silhouette l'immancabile cappa sfoderata, in cui avvolgerle e spostarle in un'aria barocca o romantica. E i tailleurs? Certo ci sono anche quelli, la gonna sempre grigia o nera e la giacca fantasia ora lunga e cinturata, ora a tunica, più spesso nella misura dello spencer. Ma per l'inverno Dior, protagonisti veri, a fine 1982 e per l'83, sono l'abito e il mantello-cappa. Ancfie Jean-Louis Scherrere avvolge la sua donna d'inverno, ricca come non mai di glamour, in cappe a due piani, tutti e due rotondi o il superiore, a pellegrina, appuntito. Ma la prevalenza del nero sul grigio, sul violetto, e la presenza insistita dei ricami sulle giacche in tessuto sportivo per i tailleur a gonna nera, spesso in velluto, costruiscono un figura molto elegante, nonostante la sua allure sportiva. Introdotte da musiche di Vivaldi sono sfilate cappe di velluto nero su completi di gonna scozzese in bianco e rosso, bianco e nero e giacca farsetto in velluto nero, molto attillata, ricami esili, brillanti o ad intaglio, si spargono su giacche o bluse in pelle, e per la prima sera è riapparso l'abito sottoveste in satin spalle nude e spacco alto di lato, colore scintillante, rosso, violetto, blu turchese, ma ancora nero. In gonna corta e casacca di velluto, sotto cappe con arrampicati volants, in taffetas, in pizzo, sotto mantelli lunghi guarniti di scimmia o di struzzo, il capo aureolato da un berretto di velluto nero, la donna di Scherrere nasconde le mani, chiuse in guanti lunghi fino al gomito, in un manicotto di pelliccia e piume: non ha die mutare abito e uscirà dalle sue cappe settecentesche in forma di sirena, corpo fluido nelle scaglie del pizzo argenteo o dorato. La giornata era cominciata benissimo con Pierre Cardin. Se si vuole il glamour geometrico unito alla grazia d'un design die rende l'abito architettura pura, la voglia del corto, la sicurezza del corpo rivelato e modificato dalla basca rigida e ondulata dei chiacchini chiusi da fiocchi, collo nudo, dai colli trapezoidali nei mantelli brevi o nei robe-manteaux, e il coté sexy negliabiti-cappa, aperti su snudate gambe in calze di pizzo nero. L'importanza è al solito nelle maniche, a trepiani di ampiezza crescente, a valva lamellare con tanti bottoni sull'ureo, a chimono, a pipistrello. Ma ogni sfilata, fuoco d'artificio delle invenzioni di ieri e fiammata delle novità di oggi, è da Cardin un continuo happening e questa per il prossimo autunno-inverno non ha fatto eccezione, nelle sale dell'affollatissimo -Espace Cardi7ln- Lucia Sollazzo Un modello di Jean-Louis Cherrer per le sfilate parigine Parigi, l'eco altri due abiti presentati alle sfilate autunno-inverno: sono di Pierre Cardin (a sinistra) e di Nina Ricci (telcfoto Api'

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