Da oggi a Napoli l'acqua è razionata <Ce la tolgono per darla ai turisti> di Adriaco Luise

Da oggi a Napoli l'acqua è razionata <Ce la tolgono per darla ai turisti> Proteste, ma non si escludono più severe restrizioni in autunno Da oggi a Napoli l'acqua è razionata <Ce la tolgono per darla ai turisti> Erogazione a giorni alterni in un'ampia fascia di quartieri - In collina i rubinetti a secco erano già di norma le settimane scorse - Una rete idrica che non ha retto l'urbanizzazione DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NAPOLI — Comincia pggi, con l'inizio del razionamento idrico, il periodo più difficile per i napoletani rimasti in città. Quanto durerà? L'erogazione a giorni alterni sarà limitata al momento di eccezionale siccità oppure è destinata a protrarsi nel tempo? Ogni previsione può risultare azzardata. La decisione dell'Azienda dell'acquedotto municipalizzato di ridurre a giorni alterni l'erogazione idrica in due larghe fasce di quartieri, con rubinetti a secco per ventiquattro ore. ha messo la popolazione davanti ad una dura realtà e non sono mancati fermenti e mugugni. «La tolgono a noi — dicono nel popoloso rione di Fuorigrotta — per darla alla gente che si diverte nelle località balneari...*. «Noi qui a patire il caldo, scacciati anche dal mare di via Caracciolo e Santa Lucia — dice una donna — e ci dobbiamo lavare un giorno sì e un giorno no. conte per la circolazigne delle auto Espressione di un malcontento diffuso nei rioni popolari, ma anche in altri quartieri, quelli di collina, dove, per la diminuita pressione, la distribuzione idrica negli ultimi mesi è andata avanti a singhiozzo. Una situazione di estrema precarietà, che rende ancora più invivibile il periodo estivo in una città trasformata — soprattutto nei vecchi rioni del centro storico — in vera fornace. Bisogna riconoscere, tuttavia, che la decisione dell'Aman, adottata dopo un periodo di incertezze, era inevita¬ bile. La carenza idrica negli ultimi tempi s'err. fatta drammatica. Il livello dei serbatoi è andato oltre il limite di guardia e si è dovuto ricorrere ad una soluzione impopolare, che ha stentato a trovare unanimità di consensi anche tra gli amministratori. Inoltre, sono venuti a mancare i contributi di erogazione idrica promessi dalla Cassa per il Mezzogiorno, con una riduzione di 80 milioni di litri al giorno, e ri sono ridotte anche le adduzioni di acque dalle fonti del Scrino e dai pozzi del Lufrano. Il fenomeno, comunque, non è imputabile soltanto alle scarse precipitazioni atmosferiche e all'ondata di siccità che ha colpito il Meridione, ma ad un;: serie di colpevoli ritardi nelle scelte politiche e di programmazione. E' mancato il raccordo tra Regione, enti locali ed autorità centrali, sicché per anni s'è andati avanti esclusivamente nell'elaborare progetti su cu si sono innescate le polenti che, a ricercare soluzioni otti mali, in una visione poco chiara del complesso proble ma. Non si è invece pensato a migliorare le strutture osi stenti, realizzare nuove opere in grado di fronteggiare le esigenze di una urbanizzazione, intensiva nell'arca metropolitana come in quella provinciale. Ora si è anche costituito un comitato tecnico per ranalie della situazione del Sud. u previsione che a scttombre, col rientro dalle vacanze di metà della popolazione, il problema possa aggravarsi e rendere inevitabili ulteriori restrizioni. Adriaco Luise

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