Assassinato vicedirettore Olp a Parigi con una bomba lanciata nella sua auto di Paolo Patruno

Assassinato vicedirettore Olp a Parigi con una bomba lanciata nella sua auto L'Organizzazione palestinese ha immediatamente accusato i servizi segreti di Israele Assassinato vicedirettore Olp a Parigi con una bomba lanciata nella sua auto DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — L'ondata di attentati terroristici che negli ultimi giorni ha colpito Parigi è culminata ieri con l'uccisione del vicedirettore dell'ufficio deli'Olp in Francia. Fadel el-Danl è morto ieri mattina, pochi attimi dopo essere uscito di casa, carbonizzato nella sua auto distrutta da un ordigno dinamitardo. E' il nono dirigente palestinese ucciso in Francia dal '72. Il capo deli'Olp a Parigi. Ibrahim Souss. ha subilo denunciato «la nuova ondata di terrorismo israeliano- chiedendo al governo francese di smascherare i colpevoli e di proteggere gli uffici e gli esponenti dell'organizzazione palestinese. Immediatamente, l'ambasciata d'Israele ha respinto con sdegne queste accuse. La polizia francese. Intanto, sta cercando di risalire ai tre uomini che, secondo alcune testimonianze, avrebbero lanciato da bordo di un'auto blu un ordigno all'Interno della vettura del dirigente palestinese. La misteriosa macchina blu risulta affittata da mercoledì da un uomo di una quarantina d'anni che ha presentato una patente argentina intestata a Aurelio Tealdo. Ma. secondo altre testimonianze. Il lancio dell'ordigno dall'auto blu parrebbe escluso e si pensa invece a un pacco contenente l'or- digno. nascosto nel sedile posteriore dell'auto o nel bagagliaio, che sarebbe esploso al momento dell'accensione del motore. Come in Lutti i casi analoghi, la ricorca dei responsabili dell'attentato risulla estremamente difficile. Soltanto in una occasione, la polizia francese è riuscita a identificare e a bloccare gli autori di un attentato: è avvenuto nell'estate del '78. quando due terroristi con passaporto giordano avevano assalito la sede deli'Olp a Parigi uccidendone il responsabile Ezzcdine Kalak e il suo «vice» Hammad. In tutti gli altri casi. 1 responsabili sono rimasti ignoti. La ricerca degli attentatori si svolge, come sempre, in due direzioni: i servizi segreti israeliani, naturalmente, ma anche gli stessi ambienti palestinesi, perche cl-Dani potrebbe essere l'ennesima vittima dell'aspra rivalità tra le diverse fazioni deli'Olp. Intervistato dalla tv francese. Ibrahim Souss ha affermato ovviamente che «l'attentato è firmato Israele- e ha negato che possa essersi trattato di un «regolamento di conti- all'interno della rcsistanza palestinese. Ma poi, di fronte all'insistenza dell'intervistatore, ha ammesso che in ogni caso, qualunque sia la mano degli assassini, questa è stata manipolata e diretta da Israele. Altri due iwrsonaggi, tuttavia, hanno accennato con più convinzione a questa seconda «pista». L'uno è dirigente dell'associazione «Francia-Palestina... Elsa Marseyan. la quale ha chiamato in causa l'estremista palestinese Abu Nidal. L'altro è Issam Saitaoul. un .consigliere., di Arafat attualmente a Parigi, che non ha escluso in una dichiarazione all'agenzia «Franco Presse., l'ipotesi di un attentato organizzato effettivamente da Abu Nidal. che ha definito tuttavia come «un rinnegato, legato al Mossad-, il servìzio segreto israeliano. Nell'ufficio deli'Olp parigino, Fadel el-Dani era incaricalo specificatamente dell'informazione. Lo avevamo incontrato ancora martedì, af1 abile e sorridente, in occasione della conferenza stampa in comune fra il gen. israeliano Peled e il dirigente deli'Olp Sartaoui svoltasi a Parigi. Di quell'incontro, il primo svoltosi in pubblico fra un esponente pacifista israeliano e un esponente dell'organizzazione palestinese. el-Dani era stato appunto uno degli artefici principali. Ha pagato per questo? E' caduto vittima di chi respinge a ogni costo la possibilità di un -dialogo» Ira israeliani e palestinesi? Una risposta è per il momento impossibile, El-Dani. 38 anni. s|>osato con una francese, padre di un bimbo di porli! mesi, era stato professore in Algeria, prima di trasferirsi a Parigi ed era consideralo un uomo di dialogo, una «colomba- nell'ambiente arabo. SI sentiva, forse, minacciato, ma aveva rinunciato a una scorta permanente e la polizia francese compiva soltanto periodiche ronde davanti a casa sua. Paolo Patruno Parigi. Ispettori di polizia ispezionano ciò che resta dell'auto del leader deli'Olp Fadl Dani