Shultz promette a Colombo un riesame su rapporti Usa-Cee e sanzioni a Mosco

Shultz promette a Colombo un riesame su rapporti Usa-Cee e sanzioni a Mosco Shultz promette a Colombo un riesame su rapporti Usa-Cee e sanzioni a Mosco Rilancio del dialogo atlantico, revisione tassi d'interesse, confronto su Polonia e Medio Oriente - Offerta forza di pace italiana in Libano - Il nostro ministro degli Esteri ha sollecitato una politica Nato più organica DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE WASHINGTON — Il rilancio del dialogo atlantico, dopo le tensioni seguite ai vertici di Versailles e di Bonn, nella collaborazione Usa-Cee per la soluzione della crisi del Libano sono stali i temi dominanti del colloquio di ieri tra il segretario di Stato americano Shultz e il ministro degli Esteri italiano Colombo Colombo, primo esponente di un novcrno europeo ad essere ricevuto da Shultz. ha espresso la convinzione che gli Slati Uniti siano pronti a ridiscutere con l'Europa dei loro reciproci rapporti e di quelli Est-Ovest. «Essi, ha detto. «hanno avviato un riesame dei contenziosi che li separano dalla Cec — gli alti tassi d'interesse, gli acciai, i sussidi dell'agricoltura — e delle sanzioni contro l'Urss, dal boicottaggio del gasdotto siberiano alla restrizione dei crediti*. Il ministro degli Esteri italiano ha anche indicato che gli Stali Uniti desiderano consultarsi con gli euroiiei sul Medio Oriente e in particolare sul Libano per un coordinamento delle diverse iniziative. Qui egli ha inserito una notizia già trapelala precedentemente: l'annuncio della disponibilitft dell'Italia, insieme con altri Paesi europi, a entrare a far parte della forza multinazionale di pace per Beirut, purché in assonanza con l'indirizzo dell'Onu. La presa di contatti iniziale fra l'Europa e gli Stali Uniti dopo un mese di critiche e di polemiche ixrtrebbe dunque preludere a un disgelo, sia pure lento e laticoso. Vista la prospettiva di una schianta Ioni pressioni verranno esercitale dai Paesi della Cee sulla superpotenza nelle prossi¬ me settimane. Colombo, ieri, ha conferito anche col ministro del Tesoro Regan e con quello del Commercio Baldrige (temi specifici, appunto, gli alti tassi di interesse, gli acciai, i sussidi agricoli). Sulla sua scia, passerà oggi negli stessi dicasteri il ministro tedesco dell'Economia Lambsdorff, e tra qualche giorno il ministro degli Esteri francese Cheysson. Domani, se non gin questa sera — e questo é l'evento più importante — il cancelliere Sclimidt avviera con Shultz un'approfondita discussione che durerà l'intero weekend. Queste azioni concertate dovrebbero tradursi in futuri negoziati, tanto più probabili in quanto il presidente Reagan ha istituito, appositamente per lo studio della situazione, un comitato interministeriale dell'economia internazionale. Nelle sue dichiarazioni ai giornalisti italiani. Colombo lia sottolineato l'estrema franchezza del suo colloquio con Shultz. «Ho affrontato, in primo luogo — ha dichiarato il ministro degli Esteri italiano —, il problema delle sanzioni adottate dal presidente Heagan contro l'Urss. Ho posto in rilievo come la sensibilità della Cee sia stata toccata sia dalla e.vtraterritorialità delle decisioni presidenziali, sia dalla loro retroattività. Molti di noi si trovano ora in una situazione difficilissima: di venire meno ulte loro obbligazioni nei confronti dell'Urss. seguendo i dettami di Reagan. o di rischiare la rottura liei confronti degli Usa. astenendosi dalla volontà americana*. Colombo ha altresì lamentato 11 fatto che la scelta rcaganiana sia stata compiuta unilateralmente, violando il metodo del consenso che vige nell'alleanza. - Ho voluto dare atto, come mia opinione personale, che 7tctla discussione sulla limitazione dei crediti all'Urss prima durante e dopo Versailles noi europei possiamo essere stati causa parziale dei malintesi, ma che non per questo la sujierpotenza doveva assumere un atteggiamento rigido che a essi è seguito-. la risposta di Shultz è stata in linea con le giustificazioni sempre addotte dalla Casa Bianca. «Le sanzioni antisovietiche non sono da collegarc ai malintesi nella Nato — ha «asserito shultz — ma alle situazioni di fatto createsi nei rapporti Est-Ovest: la penna nenza della legge marziale in Polonia, l imprigionamento dei sindacalisti, dell'incoimi nicabilità con la Chiesa: la guerra in Afghanistan dopo liniKisionc e così dìo». Colombo ha replicato che «gli europei non contestano il giudizio su questi fatti*, ma evidenziano il pericolo che la politica frammentaria perseguita dagli Stati Uniti incrini l'unita occidentale. «E' nccessario riprendere la situazione in mano — ha insistilo 11 no slro ministro degli Esteri — Le misure americane hanno sjx'sso origini diverse, è san brano prese senza una valuta sione preventiva dei loro pos sibili collegamenti-- E' stalo a questo punto che Shultz ha comunicato quella che ixitrcbbc apparire un'incipiente modifica di rotta de gli Stati Uniti: la volontà di riesaminare «tutti gli elemen ti del contenzioso con l'Europa in un quadro globale ed\ unitario*. «Ci rendiamo conto che la somma di queste misure è più importante dei singoli addendi — ha concluso il segretario di Stato — e siamo pronti )H'rciò ad una loro valutazione critica globale*. Sujx'rato questo scoglio (ma, ha ammesso Colombo, Shultz ha precisato che non per questo scaturiranno cambiamenti immediati), i due uomini hanno affrontato in un rapido excursus, trascorsa ormai oltre metà delle due ore a loro disposizione, i principali problemi internazionali. Il nostro ministro degli Esteri ha riaffermato la disponibilità italiana per la partecipazione alla forza multinazionale nel Libano e Shultz lo ha ragguagliato sugli ultimi sviluppi, da lui giudicati positivi, nelle consultazioni tra gli Stati Uniti e i Paesi arabi. Centro della discussione e diventato l'Olp: Colombo ritiene che vi sia un avvicinamento delle posizioni americane a quelle dell'Europa, ma che Shultz voglia ancora distinguere tra le due. e>c>