Gelli, ex iscritto al pci agente segreto dell'Est?

Gelli, ex iscritto al pci agente segreto dell'Est? Polemica per una relazione di D'Arezzo alla commissione P2 Gelli, ex iscritto al pci agente segreto dell'Est? Le affermazioni del senatore de giudicate dai commissari comunisti «faziose e parziali»: alla federazione pei di Arezzo — essi dicono — l'iscrizione dell'«ex maestro venerabile» non compare ROMA — Licio Gelli potrebbe ossero stato un agente dell'Est: lo ha sostenuto ieri, riprendendo voci già circolate in passato, il senatore democristiano Bernardo D'Arezzo, che alla commissione parlamentare d'inchiesta sulla P2 svolgeva una relazione sui rapporti tra la Loggia e la massoneria «ufficiale". Ripercorrendo la carriera di .doppiogiochista., del «venerabile... D'Arezzo ha aggiunto che Gelli si schierò prima con la Repubblica sociale e i nazisti, e poi passò nelle fi¬ le partigiane, riuscendo ad ottenere persino un «brevetto di partigiano combattente». E' anche l'epoca, sostiene D'Arezzo, in cui Gelli si iscrive al pei, dal quale sarebbe stato poi espulso nel '56 per «indegnità... «Non si può escludere l'ipotesi — ha concluso il parlamentare de — che nell'immediato dopoguerra Gelli sia diventato un agente dell'Est, successwamente «congelatosecondo la metodologia più classica dei servizi d'olIre-cortina». Queste affermazioni sono state però giudicate «faziose e parziali., dai commissari comunisti Bellocchio e Cecchi. Secondo quest'ultimo, alla federazione del pei di Arezzo l'iscrizione di Licio Gelli non è mai risultata. La voce era stata messa in circolazione nel '44, ha sostenuto Cecchi. con un ciclostilato probabilmente del Sim (il servizio d'informazione militare dell'epoca) raccolto negli anni successivi dal Sifar e dal Sid. Con procedura d'urgenza, la commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia P2 ha deciso infanto di convocare ix>r domattina Marco Cerruti. proprietario del «Doncy.. di Firenze, l'uomo al cui scambio di finanziamenti con Licio Gelli era stala legata, in un recente passato, anche l'inchiesta sulle presunte corruzioni con cui Roberto Calvi sembrava fosse riuscito a riavere il passaporto clic gli era stato sequestrato dai giudici milanesi. Sul presunto episodio di corruzione (che aveva coinvolto, su iniziativa della magistratura di Brescia, anche il professor Ugo Zilletti. all'epoca vice presidente del Csm) la Procura di Roma, cui l'inchiesta era stata trasmessa, si è pronunciata circa due mesi fa. Sia il nome di Zilletti, che risultava collegato a un passaggio di danaro fra Gelli e Cerruti attraverso una banca svizzera, sia altri documenti che sembravano provare la corruzione, erano dei falsi evidenti. Zilletti doveva dunque essere prosciolto da ogni accusa. Ma se false erano le annotazioni (emerse fra le carte di Gelli. con l'aggiunta dell'avvenuto pagamento di «800 mila dollari..), autentici si sono rivelati invece tutti i docu menti che provano il costante e cospicuo passaggio di danaro dal conto svizzero di Gelli a quello dell'imprenditore fio remino, e viceversa. La documentazione era sta ta inizialmente trasmessa dalla Union des banques sufs^ scs ai giudici di Brescia, clic ne avevano fatto richiesta: da essa risulta che tra la metà di settembre del 1980, nello spa zio di soli quaranta giorni, Gelli e Cerruti svolsero una quindicina di operazioni di trasferimento di danaro tra i rispettivi conti, per un totale di 5 milioni e 600 mila dollari L'inchiesta della magistratura su questo terreno purtroppo non Ila potuto inoltrarsi: le informazioni erano state richieste alle autorità elvetiche solo rispetto al reato dì corruzione che in quel momento si ipotizzava. In base alla convenzione di Strasburgo, non è stato possibile dunque utilizzarle per un'altra, separata indagine. Ma approfondire quelle informazioni, scoprire 1 motivi e la portata di quel vertiginoso scambio dj danaro (bruscamente interrotto da Cerruti, con una improvvisa «chiusura» del conto svizzero, il 13 aprile 1981, cioè pochi giorni dopo il «blitz., della Finanza nella villa di Gelli ad Arezzo) e compito che da domani vuole assumersi la Commissione parlamentare d'inchiesta. Oltre a quella di D'Arezzo ieri sono state illustrate anche altre relazioni: quelle riguardanti i rapporti tra P2 e mondo dell'informazione, tra P2 e mafia e tra P2 e servizi segreti. Il socialista Seppia ha riferito sulle infiltrazioni del la P2 nel mondo dell'informazione, chiedendo che vengano ascoltati numerosi esponenti del mondo dell'editoria. E' stata chiesta anche l'audizione di Eugenio Scalfari, direttore de «La Repubblica», per via di una «bozza di accordo., rinvenuta tra le carte sequestrate a Gelli: nel patto clic riguardava «La Repubblica» e «Il Corriere della Sera» si parlava, tra l'altro, di spartizione di zone di influenza fra le due testate. Con Scalfari, saranno nuovamente ascoltati il giornalista e scrittore Roberto Ger vaso e Olio Ncbiolo. già alla sede Rai di Parigi. Polemiche sono sorte, infine, tra i coni missari jicr la scarsa omoge neità delle relazioni, che a giudizio di alcuni non affronterebbero con sufficiente in cisività — come ha sostenuto le stesso presidente, Tina Anselmi — il «bubbone P2». Per questo è stato deciso che d'ora innanzi le relazioni dei vari gruppi di lavoro vengano pre se a base di una discussione )iiù ampia. Ruggero Contcduca

Luoghi citati: Arezzo, Brescia, Firenze, La Loggia, Parigi, Roma, Strasburgo