Tre arrestati (anche un camorrista) a Napoli per il delitto Ammaturo: aiutarono i killer br?

Tre arrestati (anche un camorrista) a Napoli per il delitto Ammaturo: aiutarono i killer br? Sono già 4 le persone in carcere per l'omicidio del capo della Mobile e del suo autista Tre arrestati (anche un camorrista) a Napoli per il delitto Ammaturo: aiutarono i killer br? DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE NAPOLI — Tre arresti per favoreggiamento nell'inchiesta per l'omicidio del capo della squadra mobile di Napoli e del suo autista. Gli uomini della Digos hanno diffuso un solo nome: quello di un giovane camorrista, Mario Morelli, del rione Sanità. Sull'identità degli altri due inquisiti soltanto un'indiscrezione: si tratterebbe di Francesco Cardinale e di Rosario Screotto. Si sa che, come Mario Morelli, sono accusati di aver alutato il commando brigatista in fuga. Alla decisione dell'arresto il capo della Digos, Ciccimarra, è arrivalo ieri mattina dopo avere interrogato dì nuovo i tre giovani fermati nella notte tra lunedi e martedì. Morelli è accusato dì aver rifornito i brigatisti feriti di materiale sanitario; gli altri due di aver aiutato il commando a disfarsi dì alcuni indumenti macchiati di sangue. Avrebbero abbandonato, a qualche centinaio di metri dal passo della salita Montagnola, ai Miracoli, U sacchetto di plastica nel quale gli investigatori hanno ritrovato anche una copia de La Stampa. Con gli arresti dì Ieri malti na, salgono a quattro le persone rinchiuse a Poggioreale per l'omicidio del capo della squadra mobile Ammaturo e dell'autista Dipaola. Resta in fatti in carcere Maria Crispino, la donna di 36 anni che ha affittato il «terraneo» al brigatista Chiocchi e alla ragazza che lo accompagnava. Assunta Griso, la giovane di origine siciliana indicata dalla Digos come elemento di spicco nel nucleo di fuoco. L'inchiesta, come ha dichiarato ieri il capo della Digos Ciccimarra, «non ha fatto passi sostanziali-. La rivendicazione e il documento delle Br sono ancora all'esame degli specialisti romani del Viminale. Alcune indicazioni lasciano supporre agli inquirenti che parte del commando sia ancora nascosta a Napoli. Le indagini sono state estese alla fascia costiera nord della città, sino alla provincia di Caserta. A Napoli le ricerche continuano nel quartiere di San Carlo all'Arena, tra i mille vicoli della zona dove, subito dopo l'assalto, fu scoperto il covo della Montagnola. Dal materiale sequestrato nel piccolo appartamento della Montagnola è emerso il nome di un giornalista napoletano impegnato, in passato, sui temi della camorra. Si tratterebbe di una scheda «abbastanza circostanziata» con le abitudini del cronista, i suoi spostamenti più frequen ti, gli orari e alcuni numeri di telefono. Altre schede sono state trovate su funzionari di polizia, magistrati, ufficiali dei carabinieri. Sul collegamento camorra - Brigate rosse, gli investigatori non parlano: lasciano ogni considera zione ai tecnici romani, f, s>

Luoghi citati: Caserta, Napoli