Danni per quattro miliardi nell'Astigiano la grandine ha distrutto un anno di lavoro

Danni per quattro miliardi nell'Astigiano la grandine ha distrutto un anno di lavoro Questa sera sindaci e agricoltori si riuniranno in assemblea ad Agliano Danni per quattro miliardi nell'Astigiano la grandine ha distrutto un anno di lavoro La zona vinicola tra Nizza e Canelli flagellata da chicchi grossi come noci: in alcuni centri non ci sarà vendemmia - Rovinati i frutteti tra San Marzano Olivete e Moasca - La Regione anticiperà i rimborsi dei danni La bufera in Versilia: buio, panico, Bussoladomani devastata NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE ASTI — In mezz'ora è stato distrutto il lavoro di un anno. La grandinata che domenica mattina si è abbattuta in una vasta zona del Sud dell'Astigiano ha flagellato vigneti, campi di mais, frutteti. I danni, secondo le prime stime raggiungono i quattro miliardi. -Ma è una cifra ancora da accertare definitivamente spiega Giuseppe Donati, capo dell'ispettorato agrario, che ieri mattina ha inviato i tecni ci a compiere gli accertamenti per la delimitazione esatta della zona colpita. Oli epicentri della grandi nata (si è scatenata all'alba di domenica durante un nubi f ragio con pioggia e vento) sono almeno due. Uno alle porte di Asti nelle frazioni Torrazzo e San Marzanotto e l'altro nel cuore della zona vinicola tra Nizza, Canelli e Agliano. Danni anche nella zona di Bista gno, vicino ad Acqui Terme. I chicchi di ghiaccio, fittissimi e grossi come noci, hanno maciullato i grappoli di barbera, grignolino, moscato A Castenuovo Calcea, paesino di 900 abitanti, quest'anno la vendemmia non si farà. -L'annata si annunciata buona — commenta con un sospiro Pietro Terzuolo, vignaiolo di 60 anni che ha un'azienda di 12 giornate nella frazione San Rocco, una delle più colpite —. In media producevamo 300 ettolitri di barbera ma ora non ci resta die dimenticare». A San Marzano Ollveto gli agricoltori da tempo si sono specializzati nella coltivazione dei frutteti. La grandinata ha distrutto migliaia di quintali di mele -Golden- che sarebbero state raccolte tra meno di un mese. I frutti colpiti dai chicchi di ghiaccio non troveranno acquirenti sul mercato e sono destinati alle industrie di trasformazione con un danno per i frutticoitori di centinaia di milioni. Ora i contadini sperano nell'aiuto degli enti pubblici. Stasera ad Agliano ci sarà un'assemblea alla quale parteciperanno i sindaci dei paesi colpiti e i rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole. -Chiederemo alla Regione di intervenire subito — dice Domenico Ravazza, vignaiolo e assessore all'Agricoltura di Agliano —: le aziende colpite hanno bisogno di capitali per cercare di riassestare i vigneti e sperare licite prossime vendemmie». Entra in campo la legge sul Fondo di solidarietà nazionale, già invocata in questi giorni per 1 danni causati dalla siccità in tutt'Italia. Bruno Ferraris, assessore regionale all'Agricoltura, originario delle zone colpite, assicura: .In Piemonte, purtroppo, siamo ormai abituati al dramma della grandine. Cercheremo di accertare immediatamente i danni subiti. Ai ritardi dello Stato suppliremo con la legge regionale che consente l'erogazionedi anticipi-. Ogni azienda che abbia l^erduto oltre il 35 per cento del raccolto potrà avere un milione e mezzo a fondo perduto. Sono previsti anche «prestiti di soccorso» a tassi agevolali (5,75 per cento) con il capitale iti parte erogato a titolo gratuito. Nelle zone colpite s'inizierà l'iter delle domande di risarcimento che tante volte hanno causato ritardi e polemiche, •Faremo di tutto per intervenire solo nei casi concretamente accertati — precisa Ferraris —; dalla grandinata nessuno deve trarre guadagni illeciti». Il «flagello dì ghiaccio» che ha sconvolto ancora una volta le campagne piemontesi ha risollevato polemiche sulle forme di difesa. Fallita negli anni scorsi la lotta contro le nubi grandinifere che avrebbero dovuto essere sciolte con speciali sostanze irrorate dagli aerei, stenta a funzionare anche la rete dei radar di avvistamento. Non restano che le reti protettive (ma è un sistema molto costoso e poco adatto per le grandi superfici) e le assicurazioni. La. grandine, del resto, è praticamente imprevedibile. Domenica mattina ha colpito zone diverse lasciando intatti vigneti vicini e intere colline. S. m. Kcco come la grandinala ha ridotto i grappoli dei vigneti nell'Astigiano. Gli acini sono spaccati e destinati a marcire

Luoghi citati: Acqui Terme, Asti, Castenuovo Calcea, Italia, Moasca, Nizza, Piemonte, San Marzano