Habib per Israele ha ormai fallito di Giorgio Romano

Habib per Israele ha ormai fallito Habib per Israele ha ormai fallito DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE TEL AVIV — A Beirut e nella Bekaa libanese non ci sono stati incidenti gravi, ma una serie di scaramucce che il portavoce dell'esercito israeliano presenta come violazioni della tregua da parte dell'Olp e della Siria. Tuttavia le trattative politiche sembrano senza via d'uscita e molti ritengono che le scaramucce potrebbero presto trasformarsi in qualche cosa di più serio. A Gerusalemme sì è pessimisti e 1 giornali di ieri, di tutte le tendenze, ne riflettono l'atmosfera con affermazioni di questo genere: «La missione Habib è un fallimento», »Philip Habib non ha colpa ma ha avuto il torto di credere ali 'impossi bile». Del resto ieri mattina il vicepremier David Levy ha affermato: «Israele non ha nessuna intenzione di lasciarsi trascinare in una guerra d'usura né a Beirut né sul fronte orientale». Affermazione tanto più notevole in quanto Levy era sempre stato considerato ostile alla campagna nel Libano. Da parte sua Menahem Begln ha lanciato una nuova frecciata nei confronti degli uomini dell'Olp: «Non resteranno a lungo a Beirut — ha dichiarato —, anzi, faranno molto bene ad uscire di loro iniziativa e al più presto». In questo senso ha mandato un messaggio a Reagan a mezzo del senatore repubblicano Alfonso D'Amato che gli ha fatto visita ieri mattina. Ma lo ha assicurato che non sarà più tolta l'acqua e l'elettricità alla popolazione civile di Beirut Ovest. Il premier ha ripetuto che Gerusalemme ha fatto il possibile per aiutare il mediatore americano e ha precisato: •Non siamo stati noi.che abbiamo messo ostacoli ad una soluzione diplomatica; abbia¬ mo risposto favorevolmente a tutte le richieste degli Stati Uniti, ma sul terreno non si muove nulla. Nessuno potrà rimproverarci per un eventuale scacco». La pazienza d'Israele sembra in questo momento agli estremi a mano a mano che le speranze di trovare una soluzione politica si dileguano runa dopo l'altra. In questa situazione grave e confusa ci sono due notizie contraddittorie e che sembrano mostrare che il governo prevede una certa normalità per il prossimo avvenire. La prima è la decisione della Keneseth di prendere le vacanze estive alla fine della prossima settimana, nonostante una proposta in contrario. La seconda è l'annuncio, dato alla radio con una certa solennità, che il premier si recherà nello Zaire al primi di agosto per una visita ufficiale di quattro giorni, che sarà restituita in settembre dal presidente Mobutu a Gerusalemme. Poiché questo viaggio in Africa non presenta certo carattere d'urgenza né di importanza vitale, il suo annuncio suona piuttosto strano in un'ora In cui tutto il mondò si chiede se divamperà di nuovo l'incendio nel Medio Oriente. A meno che non sia stato fatto proprio per confondere le Idee. Giorgio Romano

Persone citate: Alfonso D'amato, David Levy, Philip Habib, Reagan