La più grande truffa del petrolio con 117 accusati, 60 miliardi evasi

La più grande truffa del petrolio con 117 accusati, 60 miliardi evasi Le conclusioni della Procura torinese su Musselli e i suoi protettori La più grande truffa del petrolio con 117 accusati, 60 miliardi evasi Novità nella relazione del pm: i generali della Finanza Giudice e Loprete erano anche soci della Bitumini -1 reati contestati: concorso in contrabbando, associazione a delinquere, falso, corruzione - I «pentiti» hanno chiarito il meccanismo con cui raggiravano il fisco - A ottobre la decisione del giudice TORINO — I generali Raffaele Giudice e Donato Loprete, rispettivamente comandante e capo di stato maggiore della Finanza dal 1974 al '78, non soltanto proteggevano i contrabbandieri di petroli, ma erano addirittura soci di un'azienda petrolifera. Percepivano uno stipendio fisso al mese, più gli utili della ditta commerciale. Ecco una delle tante e Inquietanti novità elencate nella requisitoria del pubblico ministero Corsi su quella che si può considerare la più ponderosa inchiesta della truffapetroli. Riguarda 11 contrab bando, dal '75 al '79, in parten za dai Depositi costieri Alto Adriatico di Mestre-Venezia e dalla raffineria Icip di Mantova, e che aveva come punti d'arrivo o intermedi alcune aziende del Lecchese, del Vicentino, del Torinese. Sono 117 gli imputati per i quali il rappresentante della pubblica accusa ha chiesto 11 rinvio a giudizio: per una trentina di essi c'è la richiesta di cattura, per un'altra cinquantina è previsto il mandato di accompagnamento o di comparizione. Spetta ora al giudice Istruttore Mario Vaudano decidere in merito e stendere la definitiva sentenza di rinvio a giudizio, che dovrebbe essere pronta entro l'autunno. Quello che si sta per chiudere è certamente il capitolo più importante fra tutte le Inchieste sul contrabbando di petrolio ultimate in corso in Italia. Si è accertato che tra Veneto, Lombardia e Piemonte, in poco meno di quattro anni, sono passati 120 milioni di chili di benzina super esentasse per oltre sessanta miliardi di Imposte evase. Vediamo In sintesi alcuni squarci dell'istruttoria. Imputati. Compaiono 1 nomi dei più grossi petrolieri di contrabbando: Bruno Musselli, Mario Milani, Carlo Boatti, Vincenzo Gissi, Salvatore Calassi, Lorenzo Noli, Mario Contini, Paolo Mantovani (attuale presidente della Samprìoria), Giuseppe e Giovanni Fedele. Tra gli ufficiali o ex ufficiali della Finanza, Raffaele Giudice, Donato Loprete, Giampietro Ciccone, Roberto Nunzi, Luigi Coppola, Duilio Di Censo. Tra 1 funzionali Utlf. Cottili, DI Saplo Ferino, Borioni, Marocco, DI Donna. I latitanti sono 14, tra cui Loprete, Daniele Boatti, Ferlito, Antonio Cola, Mantovani. Tecnica del contrabbando. Dai Depositi costieri di Mestre-Venezia (contitolari Gissi, Milani e Musselli) partiva 11 «Dpi.. (Distillati petroli leggeri) con destinazione la Slpca di Bruino (Torino). In realtà il Dpi, un prodotto molto simile a benzina super, privo solo del colore e dell'antidetonante, e che avrebbe dovuto servire alla Slpca per usi industriali con imposta ridotta, veniva dirottato in altre aziende lombarde (Slplar, Garlate, Cobegas, Cornea ecc.) e trasformato in benzina. Le varie operazioni venivano coperte con certificati falsi per 11 tra sporto é con la complicità della Finanza e dell'Utif. 1 pentiti. Sono alcune decine (tra questi i petrolieri Milani, Righettinl e Mancini, oltre al capo Utlf di Milano, Ing. Donile) e hanno consentito agli inquirenti di avere un quadro preciso sull'arte del contrabbando, sulle protezioni, su corrotti e corruttori. Giudice e Loprete. Vengono definiti «il gatto e la volpe» del contrabbando. I due erano soci occulti della Bitumoll di Musselli, stipendiati e partecipi degli utili della società. Loprete era la mente del traffici illeciti. Durante una per quislzlone nel suo alloggio romano, ufficiali della Finanza hanno trovato una pistola non denunciata e alcuni documenti segretissimi riguardanti la sicurezza dello Stato, pervenuti al generale durante la sua latitanza. Reati. I principali sono concorso in contrabbando, associazione a delinquere, falso, corruzione, favoreggiamento. Politici. Sono stati sequestrati numerosi assegni coni provanti 11 finanziamento del petroliere Carlo Boatti a uomini legati alla democrazia cristiana (avv. Raffaele Scarpini e Filippo Micheli). Dal l'inchiesta è stata stralciata la posizione di Sereno Freato, uno dei segretari dell'on. Aldo Moro. Socio di Musselli in alcune aziende, contro di lui magistrati procederanno in un'inchiesta a parte. Guido J. Paglia