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Sanremo: Borletti e altre 2 società vogliono il Casinò Scaduti i termini per le offerte Sanremo: Borletti e altre 2 società vogliono il Casinò SANREMO — Il conte Giorgio Borletti e l'ing. Michele Merlo, entrambi di Milano, e una cooperativa di croupiers del Casinò di Sanremo sono gli unici pretendenti in gara per la gestlonei della casa da gioco: un affare' da 40 miliardi. Dei 29 concorrenti che poco più di un mese fa si erano fatti avanti chiedendo l'invio del capitolato d'appalto e dimostrando quindi interesse per le roulettes sanremesi, 26 si sono persi per strada. Troppi oneri, troppo personale da «assorbire», troppi rischi. Entro le 13 di ieri, termine massimo improrogabile per la consegna delle buste contenenti la richiesta per partecipare alla gara, l'attestazione bancaria del versamento di 5 miliardi e tutta la documentazione fiscale, si sono .presentati In tre: la Flowers-Pa radise, una Spa con sede a Milano di cui l'industriale Borletti è presidente: la Sit (Società incremento turismo) che fa capo all'lng. Merlo e infine la Ge.Ca.M. (Gestione casinò municipale), rappresentata dal ragionier Giuliano Fazzini, commercialista di Sanremo, ex segretario regio naie del partito radicale ( di essa fanno parte un numero imprecisato di croupier, di pendenti della Casa da gioco). Borletti aveva presentato tutta la documentazione già qualche giorno fa; la Ge. Ca.M. e la Sit, invece, si sono fatte vive all'ultimo. Fra le domande la più enigmatica è quella della Sit: nessuno conosce ring. Merlo. Le buste sigillate con ceralacca sono state chiuse nella cassaforte dell'ufficio del segretario generale, Mario Zola. Il 18 luglio verrà istituita la commissione d'appalto e prenderà il via la procedura che entro ottobre dovrebbe portare all'affidamento del Casinò a uno del tre pretendenti, La commissione sarà presieduta da un magistrato, il dottor Domenico Riccomagno, già presidente della Cor te d'appello di Genova, presidente onorarlo della Corte di cassazione e fino a poco tempo la avvocato civico della Regione, che si avvarrà della col laborazione di rappresentanti di tutti i partiti. Chi si aggiudicherà il Casinò, lo potrà gestire per 8 anni. Allo scadere il consiglio comunale deciderà se rinnovare il contratto per altri 7 anni o se revocare la concessione. La base dell'appalto è di 18 miliardi. Il massimo, «razionale» e non fallimentare, lo si ricaverà dalla media delle somme indicate segretamente da ciascuno dei commissari. Gian Piero Moretti