Siccità nel Sud, è quasi emergenza di Emilio Pucci

Siccità nel Sud, è quasi emergenza li governo prepara provvedimenti d'emergenza per le zone colpite: a giorni primi contributi Siccità nel Sud, è quasi emergenza ROMA — E' esplosa la «grande sete». Colture distrutte, ettari di boschi in fiamme, letti di fiume disseccati, mandrie al macello prima che restino senza foraggio ed acqua. La siccità dell'estate '82 rischia di mandare in malora la nostra agricoltura. Molti raccolti sono già compromessi e 1 danni risultano superiori ai mille miliardi di lire, secondo stime ufficiose (ma altri parlano di migliaia di miliardi). Il grido d'allarme era stato lanciato nel maggio scorso, ma-i primi interventi si stanno decidendo soltanto adesso, e senza troppa fretta Del resto, contro la siccità si può fare ben poco, se non dare contributi straordinari, spegnere i fuochi, portare acqua nelle zone completamente all'asciutto e, come dicono alla Confagricoltura. •pregare perché piova». La pioggia, certo, aggiusterebbe molte cose e attenuerebbe gli effetti di un evento che non ha analoghi riscontri negli ultimi trentanni. Intanto, vediamo come si presenta la situazione e cosa si sta facendo. Zone colpite — Il ministro dell'Agricoltura, Bartolomei, per le regioni di Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, ha dichiarato la -eccezionalità dell'evento; al fine di consentire i benefici previsti dalla legge per le zone disastrate. La situazione si sta facendo drammatica anche in Lombardia e Piemonte per la magra del Po. Il più grande fiume italiano è sceso ad una portata d'acqua di 400 metri cubi il secondo, vicinissimo al minimo storico del '38. che fu di 312 metri cubi il secondo. Accusano il colpo tutte le zone irrigate con idrovore che pescano nel Po. In Emilia-Romagna e in Toscana vanno a fuoco boschi e fienili. Non c'è più foraggio per gli animali e scarseggia l'acqua. Danni — Parte della produzione cerealicola e foraggera è andata persa nel Meridione. Ora sono in pericolo le colture arboree. Danni gravissimi per la bietola in quanto la siccità porta ad un degrado zuccherino. Al Sud, poi, gif», si teme per la viticoltura, perchè 1 grappoli più vicini al terreno sono rimasti letteralmente bruciati dal calore. E al Nord si ha paura di una «vendemmia maledetta». L'olivo Incomincia a dare segni di «sofferenza, per la siccità. Le produzioni di pomodori a «campo aperto» sono andate praticamente perse e, soprattutto in Puglia le foglie di tabacco sono bruciate e quindi irrecuperabili. Il bestiame soffre fame e sete. Nel Torinese, 800 tori rischiano di morire nelle stalle. Ogni bestia ha bisogno di circa 30 litri d'acqua al giorno contro 1 10 attualmente a disposizione. In perìcolo pure gli allevamenti di vitelli e maiali. C'è, poi, un danno «sommerso», relativo alla «torzatura» di tutti gli impianti irrìgui per contenere le conseguenze della siccità, il che comporta un notevole dispendio di energie. Interventi — Il Consiglio dei ministri ha varato l'altra sera un decreto per la sospen¬ sione, nelle zone colpite dalla siccità, del contributi versati dagli imprenditori agrìcoli, cosi come si è deciso di rinviare di un anno la scadenza delle «cambiali agrarie» relative alle colture perdute. Nel prossimi giorni, infine, dovrebbe passare Io stanziamento straordinario di circa 200 miliardi (150 al Sud e 50 al Nord) da utilizzare per la siccità. n socialdemocratico Venerio Cattaui ieri ha proposto che il Parlamento, in cui si stanzierà la somma di 3000 miliardi per la fame nel mondo, stanzi la stessa cifra per la •sete in Italia». Quanto agli incendi, la flotta aerea a disposizione è costituita da due «C-130», tre Aeritalia «G.222». due elicotteri «CH-47 Chinook» che sganciano 5000 litri di acqua e liquidi ritardanti, più elicotteri della Marina. Emilio Pucci

Persone citate: Bartolomei, Venerio Cattaui