Annuncio Usa: i palestinesi pronti a sgomberare Beirut

Annuncio Usa: i palestinesi pronti a sgomberare Beirut Importante passo avanti per risolvere la crisi libanese Annuncio Usa: i palestinesi pronti a sgomberare Beirut DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Un importante passo avanti nella ricerca di una soluzione della crisi libanese è stato compiuto ieri, secondo il dipartimento di Stato americano. L'Olp ha acconsentito in linea di principio ad evacuare Beirut, e ha chiesto di essere aiutato a trovare un Paese arabo che lo ospiti. Il portavoce del dipartimento di Stato Fischer ha dichiarato in una conferenza stampa che l'assenso dei guerriglieri palestinesi allo sgombero è «un segno di progresso nei negoziati», ma che la difficoltà nel reperire un rifugio per i fedayn costituisce un grave ostacolo alla loro felice conclusione. «Gli Stati Uniti — ha detto Fischer — auspicano che la comunità araba venga incontro ai desideri dell'Olp». Il portavoce ha definito quello americano «un atteggiamento di speranza», ma ha ammonito che i negoziati saranno ancora lunghi e complessi. Il dipartimento di Stato ha indicato altresì la propria preferenza.affinchè lo sgombero della popolazione palestinese da Beirut, distinta da quella dell'Olp, avvenga tramite le autorità libanesi o l'Onu, non tramite 'Israele. Ha rifiutato invece di confermare l'annuncio, fatto l'altro ieri dal presidente della commissione Esteri del senato, Percy, secondo cui l'Olp «è pronta a riconoscere Israele». Alti funzionari hanno ammesso che esistono «indicazioni in merito», ma che occorre che la leadership palestinese, se possibile Arafat stesso, si pronuncino con chiarezza. «Gli Stati Uniti — ha detto Fischer — non riconosceranno né negozieranno con l'Olp finché l'organizzazione palestinese non accetterà le risoluzioni 242 e 338 dell'Onu». Le due risoluzioni sanciscono il diritto all'esistenza e all'integrità di tutti i Paesi mediorientali, Israele incluso. Fino alla scorsa settimana, il problema del Paese in cui far confluire i guerriglieri pa lestlnesi sgomberati da Bei rat non si era presentato, perché tutte le parti interessate puntavano su un'immediata disponibilità della SI ria. All'ultimo minuto, il pie siderite siriano Assad ha però respinto la richiesta americana di accogliere l'Olp, artducendo due motivi: il suo Paese non era stato chiamato a partecipare ai negoziati, la stessa Olp non aveva inoltrato domanda formale. Invano l'aiutante del mediatore americano Habib, Morris Draper, si era recato a Damasco per perorare la proposta. Nei giorni scorsi, 11 presidente Reagan ha pertanto scritto a re Fahd d'Arabia, sollecitando il suo intervento presso Assad, e affidandogli un messaggio per lui. Gli Stati Uniti vorrebbero che la Siria accogliesse i due terzi circa dei guerriglieri palestinesi, e gli altri si trasferissero nel resto del mondo arabo. e. c. TEL AVIV — Il ministra della Difesa israeliano Ariel Sharon ha ribadito ieri che Israele «non mollerà» finché non avrà raggiunto II prefissato obiettivo di sradicare I terroristi palestinesi da Bel' rut. Ha però aggiunto che le forze israeliane non attac cheranno Beirut Ovest, ulti mo rifugio della guerriglia palestinese, anche perché I dirigenti ebraici temono una crisi nei rapporti con la Casa Bianca, Una dichiarazione in tal senso, stando alla radio israeliana, sarebbe stata fatta dal ministro della Difesa davanti alla commissione Esteri e Difesa nel corso di una riunione a porte chiuse Oltretutto, avrebbe fatto no tare il ministro, un attacco contro Beirut Ovest cause' rebbe pesanti perdite fra soldati israeliani e i civili li banesi. Lo stesso Sharon, in occa sione di una cerimonia militare, ha rilevato che la dirigenza israeliana sta mo strando una «grande pazienza» per quanto riguarda i ne gozlati riguardanti lo sgom bero dei palestinesi, ma al contempo ha avvertito che Israele «non ha rinfoderato la spada e non lo farà fintanto che l'ultimo dei terroristi non avrà abbandonato Beirut».

Persone citate: Arafat, Ariel Sharon, Assad, Fahd D'arabia, Fischer, Morris Draper