Zuliani possibile erede di Mennea supera fe etiliche correndo di più

Zuliani possibile erede di Mennea supera fe etiliche correndo di più Anche ieri a Venezia ruomo-guida dell'atletica italiana non ha brillato Zuliani possibile erede di Mennea supera fe etiliche correndo di più «Forse ho sbagliato programma: devo partecipare a molte gare» - E' importante arrivare a settembre nella condizione migliore - «Sono disposto a soffrire per giungere al vertice» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE VENEZIA — Quasi fosse stata data una parola d'ordine, l'atletica di casa nostra ha iniziato la sua stagione in sordina, come la Nazionale di calcio, guadagnandosi più critiche che consensi per quanto finora hanno fatto — e non — i suol rappresentanti più qualificati. Quelli, per intendersi, che si spera di poter vedere sul podio europeo ai campionati continentali che si terranno ad Atene dal 6 al 12 settembre. Tra gli atleti più discussi c'è indubbiamente Mauro Zuliani, l'uomo nuovo dei 400, magnifico secondo lo scorso anno tanto in Coppa Europa quanto in Coppa del Mondo, impressionante allora per come aveva saputo distribuire il suo sforzo tanto da far dire che correva il giro di pista «a orecchio... naturalmente senza alcuna stecca. Oggi Zullani crea perplessità. Dopo aver rinviato l'esordio stagionale dando a tutti appuntamento per la notturna milanese della settimana scorsa, ha clamorosamente «bucato., correndo in 46" 49/100, ben lontano dalle sue possibilità e creando un alone di scetticismo, purtroppo anche in chi lo segue quotidianamente e meglio di altri dovrebbe essere in grado di spiegare il perché delle sue prestazioni meno felici. «La gara di Milano — dice Zullani — Ita rappresentato una brutta sorpresa anche per me. Quest'anno la mia preparazione è stata impostata sulla tenuta, ad Atene è necessario correre più volte, ripetere lo sforzo a certi livelli e si doveva quindi tenerne conto. Per questo non mi sono preoccupato troppo vedendo che le prime gare, tutte di velocità pura, non offrivano grossi riscontri. Ami, posso aggiungere die i riscontri i?i allenamento, oltre alla frazione di staffetta corsa in Germania con la Nazionale, davano delle indicazioni confortanti. Poi ecco la gara di Milano die è andata come è andata...*. — Ha provato a cercare una spiegazione? «A dire il vero, ho cercato di pensarci il meno possibile per- Quanto chiare siano le idee di Zuliani lo ha dimostrato anche ieri sera correndo i 400 nella prima giornata del confronto che oppone, sulla pista del S. Elena, l'Italia al Canada e al Giappone. Ma il riscontro non è stato ancora, cronometricamente. quello che ci si attendeva. Mauro ha vinto (46'27"). soprattutto ha lottato sino in fondo dimostrando di aver birra per 350 metri e poi trovando... in sali- ta gli ultimi 50. Insomma il lavoro di tenuta gli ha tolto qualcosa a livello di velocità di base ed in questo dovrà ora muoversi per recuperare lo smalto migliore: ci è sembrato piuttosto lento nel passaggio ai 200, ottimo nella curva ma poi costretto a pagare lo sforzo nel finale. Prima della gara di Zuliani c'è stato temi» anche per un po' di maretta. I canadesi hanno protestato giustamente per la squalifica di un loro marciatore in una gra che il solo Pezzatini ha concluso — difatti staccato ed ultimo — senza lasciarsi andare a recuper di corsa. Peccato, la marcia ha significato se è tale; altrimenti è meglio escluderl dal programma. Per la cronaca, del successo è stato accre-> ditato Mattioli (41'04"65) sul canadese Jobin (41'11"20). Molto belli i 100 con lotta spalla a spalla che Pierfrancesco Pavoni (10"46) ha risolto con un guizzo finale sul canadese Ben Johnson (10"48), dopo che Pontecchio, pur finen-, do secondo nei 110 ostacoli, è riuscito per la prima volta diquest'anno a scendere sotto 1 14" (13"95). Può essere di buon auspicio in vista di Atene: rifilando un paio di decimi. Fontecchio può aspirare alla finale europea che per lui rapprrnenterbbe un ottimo traguardo. Oggi la seconda giornata, particolarmente sentita da tutti gli azzurri perché vorrebbero festeggiare con qualche risultato significativo il compleanno del presidente Ncbiolo (59 anni). Riflettori puntali su Simionato, impegnato sui 200. i giovani Antibo c Mei. a cercare di far belli i 5000, ma soprattutto il ritorno in pedana di Giovanni Evangelisti, primo ottometrista italiano nel lungo. Il padovano (di adozione, ma riminese di nascita) non gareggia di meeting di Torino (2 giugno) quando si accentuò il dolore al tallone, costringendolo a rinunciare ai successivi impegni. Adeso conta di disputare ancora qualche gara, non molte, e poi di occupare agosto unicamente nella preparazione dei capionati continentali. E ancora, ci sarà da vedere il ritorno nell'alto di Massimo Di Giorgio, opposto al capolista stagionale mondiale, quel Milton Ottey. di scuola americana, visto che studia a El Paso, che quest'anno è salito fino a 2,32. Giorgio Barberis Mauro Zuliani accetta la sfida li ltii 50 I l