Israele vuole trasformare la Giordania in un Libano? di Emmanuel Jarry
Israele vuole trasformare la Giordania in un Libano? Preoccupazione ad Amman per il problema palestinese Israele vuole trasformare la Giordania in un Libano? j ! 1 NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE AMMAN — ..Dopo il Libano, la Giordania?... Cosi oggi si può riassumere la preoccupazione di molti cittadini giordani che non escludono. I alla luce dei fatti libanesi, che un giorno o l'altro Israele sia tentato d'intervenire militarmente in Giordania. Alimentano questa preoccupazione le ripetute dichiarazioni dei I dirigenti israeliani, soprattutto quelle del ministro della I Difesa. Ariel Sharon. e del I suo consigliere per le questioI ni strategiche, il generale Slilomo Baum, in un'intervi, sta concessa a Liberation e | pubblicata l'8 luglio. In essa il generale Shlomo !jIBauni si è pronuncialo per la creazione, di uno Stato palestinese in Giordania attraverso tutti i mezzi, inclusi quelli militari» e ha insistito su di una «soluzione giordana» del problema palestinese (cioè la creazione di uno Stato palestinese in Giordania), rinforzando, in elfetti, le apprensioni di una larga parte dell'opinione pubblica giordana riguardo alle intenzioni del governo Begin. Questa inquietudine, molto avvertita dopo l'Inizio dell'oIierazione «Pace in Galilea-, si è espressa in modo significativo nel mese di giugno con una vertiginosa diminuzione del volume di affari sul mercato finanziario di Amman. Le autorità della Giordania, tuttavia, dimostrano più serenità. Non ci sono reazioni ufficiali alle dichiarazioni di parte israeliana. Quanto alia ! stampa, si limita a registrare j le prese di posizione all'estero, come quella del ministro I degli Esteri egiziano, Kamal Hassan Ali. che sabalo scorso affermava che «l'opzione aiorduna» prospettata da Israele sarebbe una violazione degli accordi di Camp David e che «il problema palestinese non può essere risolto a danno di altre nazioni». Negli ambienti militari giordani le dichiarazioni israeliane sono cerio prese sul serio, ma si afferma che esse non costituiscono una minaccia immediata. Si ritiene piuttosto che esse siano una manovra intimidatoria per indurre la Giordania a sotto- , scrivere Carni) David. Quanto alla «cospirazione. americano-israeliana, a cui molti giordani credono con convinzione, negli ambici] ut licitili si allenila che non Se ne ha alcun Indizio. «Io non credo — dice un membro del Consiglio nazionale consultivo — che ci siu una collusione tra Stati Uniti e Israele, ma temiamo che gli Usa, ai guuli gli israeliani applicano un t'ero lavaggio del cervello, si luscinu sempre più trascinare dulia politica israeliana, come giàpiù volle è accaduto^. Le autorità giordane dubitano, in elletti, che Washington si lasci convincere dall'idea di uno Stalo palestinese in Giordania, e non ò escluso che Amman cerchi di averenuove garanzie da parte americana. «La Giordania vive sotto l'ombrello degli Stati Uniti, che possono proteggerci ma anche distruggerci. Non c'è nessuna potenza che possa difenderci», osserva amaramente un altro membro del Consiglio consultivo. D'altra parie le autorità giordane con discrezione lanciano l'allarme presso i diplomatici stranieri. Un Comitato, emanazione del Consiglio nazionale consultivo, costituito 15 giorni dopo l'inizio dell'offensiva Israeliana in Libano, si dà comunque da lare l>er «spiegare con una campagna d'informazione presso la comunità internazionale, la natura della politica israeliana e le minacce che essa fa pesare sulla Giordania». Emmanuel Jarry ( upirvth il* Mondi a por l'Iiiili.i i l.n Siiiiii|>ii.)
Persone citate: Amman, Ariel Sharon, Begin, Kamal Hassan Ali, Slilomo Baum
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