Shultz: anche i palestinesi nei negoziati per il Libane

Shultz: anche i palestinesi nei negoziati per il Libane L'OLI» CHIEDE DI ESSERE RICONOSCIUTA DA WASHINGTON Shultz: anche i palestinesi nei negoziati per il Libane Il nuovo segretario di Stato dichiara al Senato che intende avere rapporti più stretti con i Paesi arabi - Verso un incontro tra Habib e il rappresentante di Arafat? DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Il segretario di Stato designato Shultz lia annunciato ieri che cercherà di stringere rapporti sempre più vasti e forti con i popoli arabi. Ha inoltre dichiarato che la pace nel Medio Oriente dipende dalla soluzione del problema di fondo, quello palestinese, e che «rappresentanti palestinesi» dovrebbero pertanto essere inclusi nei negoziati. I diritti deT palestinesi, ha detto Shultz. vanno riconosciuti in I retta e a tutti i livelli. Il segretario di Stato designato, che ha fatto una deposizione all'inizio del dibattito al Senato sulla ratifica della sua nomina.-ha dato cosi conferma indiretta che il governo Reagan sta incominciando a prendere le distanze da Israele per Ravvicinarsi al mondo islamico. Shultz ha però evitato di parlare dell'Olp, per non essere coinvolto in una discussione sui futuri rapporti tra l'Organizzazione palestinese e gli Stati Uniti. Nel palese tentativo di rassicurare Israele, ha infine ribadito che la superpotenza manterrà l'impegno alla sua sicurezza. La dichiarazione di Shultz ha preceduto di poche ore una notizia bomba della radio palestinese a Beirut, secondo cui l'Olp ha chiesto di essere riconosciuta dagli Stati Uniti. II premier libanese Saeb Salarli starebbe adoprandosi per un incontro diretto tra il consigliere di Aralat Al Assan e il negoziatore americano Habib. Se gli Stati Uniti riconoscessero l'Oli), ha detto la radio. Aralat e i suoi guerriglieri si imbarcherebbero sulle navi della Sesta Flotta e lascerebbero Beirut. Interpellato dai giornalisti, un funzionario della Casa Bianca ha risposto di non avere nessuna conferma ufficiale della notizia, e ha escluso che essa possa essere collegata alla dichiarazione di Shultz. «La posizione americana non è cambiata», ha sostenuto. Essa e che gli Stati Uniti riconosceranno l'Olp solo se essa riconoscerà Israele e il suo diritto all'esistenza. La concomitanza tra la modifica di rotta indicata da Shultz rispetto al suo predecessore Haig, termamente filo israeliano, e l'iniziativa politica palestinese per raggiungere un obiettivo sempre sfuggente} ha scosso Washington. E' giudicata infatti un segno che la crisi libanese sta assumendo dimensioni sempre più ampie, e rischia di trascinarvi dentro le superpotenze. Certo l'Olp non avrebbe assunto questa iniziativa se l'altro ieri non si tosse dilfusa la voce che il presidente Reagan, scrivendo a Begin, lo aveva ammonito di non intralciare i negoziati, pena un suo dialogo diretto coi palestinesi. Per porre line alla ridda di ipotesi, e intervenuto il portavoce del dipartimento di Stato. Fischer. «Il tenore della ietterà del Presidente era diversi) — ha detto —. E' l'Olp che deve sbloccare la situazione,. cioè compiere il passo prelimii ire del riconoscimento di Israele. La mossa palestinese ha comunque introdotto un elemento di disturbo che rischia di fare crollare i negoziati. Per impedirlo, il ministro della Dilesa Weinberger ha rivolto un appello a Begin affinché consenta che i negoziati a Beirut proseguano se necessario ancora alcune settimane. La Casa Bianca ha inoltre acconsentito a un in-j contro, domani, tra il presidente Reagan e i ministri degli Esteri della Siria e dell'Arabia Saudita. L'argomento sarà lo sgombero dei guerri- ! glieri palestinesi dalla capitale libanese. In previsione del-1 rincontro. Reagan ha convocato ieri alla Casa Bianca i leader del Congresso. Il presidente vuole il loro assenso a un eventuale invio dei marines a Beirut per un periodo limitato di tempo. Il Congresso non sembra volerglielo negare: ma gli pone alcune condizioni, tra cui appunto l'avvio di un dialogo con l'Olp. Un altro motivo di grave ansietà e la prevista invasione dell'Iraq da parte dell'Iran. trfdcccpademI I I I I,| La ripresa della guerra introdurrebbe una nuova incognita nell'equazione mediorientale, e prospetterebbe il pericolo di aiuti armati ai guerriglieri palestinesi. A Washington si dubita che in condizioni del genere il governo israeliano rinuncerebbe a occupare Beirut Ovest e a eliminare militarmente l'Olp. Begin potrebbe ordinare l'attacco da un giorno all'altro, ed esso sfocerebbe .'in un massacro», come ha detto Weinberger. In tal caso, diverrebbe impossibile per gli Stati Uniti attuare il loro progetto, che contempla un Libano forte e sovrano. Il Libano rimarrebbe sotto l'occupazione di Israele, come accadde nel Sinai. Sapendo di essere iti 'torsa contro il tempo, domani il presidente Reagan cercherà di convincere i ministri degli Esteri della Siria e dell'Arabia Saudita a esercitare pressioni sull'Olp lierclié se ne vada presto da Beirut. Al Senato, la ratifica della nomina di Shultz, che ieri si e. dimostrato molto misurato, è prevista per la fine della settimana. Il segretario di Stato designato, che gode della fiducia dei Paesi arabi, potrebbe dare impulso ai negoziati. Shultz ha garantito che taglierà tutti i suoi legami con la Bcchlel. la multinazionale delle costruzioni molto vicina all'Arabia Saudita, di cui era presidente. Lini io (are Ito Beimi. Un momento di relax per due soldati israeliani sulla torretta del curro armato (Tel Ap)