Il Csm difende i giudici Dura replica di agenti di Giovanni Cerruti
Il Csm difende i giudici Dura replica di agenti Il Consiglio superiore della magistratura sul caso di Padova Il Csm difende i giudici Dura replica di agenti «Il magistrato non deve subire né interferenze, né impedimenti» - Chiara critica al ministro Rognoni - Il sindacato autonomo di Ps pronto allo sciopero bianco - «Lo Stato vara leggi eccezionali per i pentiti, ma non difende un agente che fa il suo dovere» ROMA — «Il Consiglio superiore della Magistratura, in reiasione al -procedimento penale in corso a Padova nei confronti di appartenenti alle forse della polizia di Stato...». Dopo due giorni di discussione e due ore per la stesura della mozione finale, il Csm ha approvato all'unanimità il suo ordine del giorno. «Non rientra nelle attribuzioni del Csm esprimere valutazioni sul merito di provvedimenti giudiziari», si legge subito. Tuttavia «si ritiene che la piena indipendenza del magistrato nell'attività giudiziaria, die pure non è sottratta al diritto di critica, è disciplinata dall'obbligatorietà dell'azione penale e dall'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge. Perciò non deve subire interferense o impedimenti». E', questa, la prima posizione ufficiale del Csm, raggiunta dopo una discussione a volte assai accesa e conclusa con 11 tutti d'accordo. Secondo il documento approvato a Palazzo dei Marescialli, «presunti, occasionali episodi di violenza, inconciliabili con i principi costituzionali e di civiltà che regolano il processo penale, la posizione del detenuto ed il successivo obbligatorio esercizio dell'azione penale non devono e non possono turbare i necessari rapporti di collaborasione tra le istitusioni dello Stato». Una frase sostenuta, da tutti, durante il dibattito. Quattro erano le mozioni presentate. Tre dalle componenti Magistratura Democratica, Unità per la Costituzione. Magistratura , Indipendente; una presentata da Giovanni Quadri, rappresentante della de nel Csm. In tutti gli interventi, chi più chi meno, accenni al ministro Rognoni o alle sue critiche rivolte alle decisioni della magi¬ stratura padovana. Assai decise le parole di Saverio Sanese (Md) e Raffaele Bertone (Upc). L'ordine del giorno approvato ieri non mancherà di suicitare polemiche, soprattut-o tra i poliziotti. Mentre in serata l'ufficio stampa del 3sm era ancora impegnato iella stesura del documento, i )olizlotti del Sap, il sindacato lutonomo della categoria, danno fatto sapere di essere .ndignati: «L'uguaglianza tra oersone che non sono uguali è un'ingiustisia... Se lo Stato non interviene siamo pronti allo sciopero bianco...». Per il momento la polemica è a distanza. Il Csm afferma, deciso e rispettoso della Costituzione, che tutti i cittadini, in divisa oppure no, ih toga oppure no, sono uguali. Il Sap ribatte e insiste: -Uno Stato die vara leggi eccezionali come, ad esempio, quella sui pentiti e non difende un poliziotto che va a fare il proprio dovere costringe il poliziotto a non fare più il proprio mestiere. Oppure a farsi una polizza di assicurazione, come a Genova... ». Prevedibile, per la giornata di oggi, un seguito alla polemica, forse non più a distanza. «Per la verità — spiega però Giovanni Tamburino, già giudice istruttore a Padova ed ora membro del Csm per conto della corrente Unità per la Costituzione — il rapporto magistratura-polizia, in particolare di fronte al terrorismo, grazie alla stretta collaborasione di questi anni ha dato grandi risultati e ha meritato riconoscimenti». «E' importantissimo — aggiunge Tamburino — che questa vicenda non incrini e Giovanni Cerruti (Continua a pagina 2 In quarta colonna)
Persone citate: Giovanni Quadri, Giovanni Tamburino, Indipendente, Raffaele Bertone, Rognoni, Saverio Sanese, Tamburino
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