Ora il mondo applaude gli azzurri di Tito Sansa

Ora il mondo applaude gli azzurri Ora il mondo applaude gli azzurri In fabbrica con il tricolore In Germania molti stranieri si sono uniti agli italiani per festeggiare la vittoria Incidenti nella Ruhr: nove tedeschi arrestati e ventun feriti, alcuni dei quali gravi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — «Es ist schoen Italiener zu sein» (è bello essere italiano), mi ha detto ieri mattina il bensrinaro tedesco, complimentandosi per la meritata vittoria» degli azzurri. A differenza di dodici anni fa, dopo la «partita del secolo» a Città del Messico, quando gli italiani batterono i tedeschi nei tempi supplementari, stavolta la Germania accetta sportivamente il risultato. Allora vi furono insinuazioni come «avete comperato l'arbitro, come sempre». Stavolta i 600 mila italiani in Germania vengono subissati di congratulazioni spontanee. Come quelle del portavoce del governo, Klaus Boelling, che ieri, al termine della conferenza stampa, mi è venuto incontro per compiacersi. Gli ho domandato seti cancelliere Helmut Schmìdt è sempre dell'opinione (come dopo la vittoria, con i rigori, dei tedeschi sui francesi) che i vincitori sono stati premiati dal «giudizio di Dio». E il portavoce di Schmidt ha detto: «Stavolta non è stato necessario scomodare Iddio, sono bastati gli italiani». Coinè Doelling, la maggioranza dei tedeschi ammette che «ha vinto il migliore» e di versi giornali scrivono «Il sogno è svanito». Si erano illusi, avevano sottovalutato l'avversario. Da un sondaggio demoscopico della vigilia, risulta che il 74 per cento dei tedeschi (addirittura l'Ili percento dei tifosi maschi) era sicuro di conquistare il titolo. Molto ca- vallerescamente, la radio, la televisione e i giornali riconoscono che il risultato di Madrid non fa una grinza e die un successo dei tedeschi sarebbe stato «immeritato». E' veramente bello essere italiani in Germania, in questo momento. Lo provano i nostri connazionali che vivono quassù e che domenica sera si sono scatenati per le strade con canti, balli, mortaretti, cortei di vetture. Moltissimi tedeschi, che rientravano abbacchiati a casa, hanno risposto agitanto le mani, qualcuno ha perfino gridato «Viva Italia», molti, tolto dal giradischi l'inno nazionale tedesco, hanno stappato le bottiglie di «Sekt», consolandosi per la conquista del titolo di «vicecampioni del mondo». Vi sono stati sporadici epi¬ sodi di intolleranza da parte degli sconfitti. Il più grave a Wuppcrtal, nella Ruhr, dove un migliaio di «fanatici ubriachi» (cosi nel rapporto della polizia), al grido di «Auslacnder raus», fuori gli stranieri, ha aggredito con bottiglie di birra e pugni un corteo di italiani in festa. Dopo mezz'ora di lotta, la polizia ha diviso i contendenti. Sul terreno sono rimasti 21 feriti (tra cui 4poliziotti), alcuni dei quali assai gravi. Nove le persone arrestate, tutte tedesche. A Norimberga la polizia ha ricevuto trecento telefonate di cittadini die protestavano contro lo schiamazzo notturno (degli italiani); a Berlino sono stati malmenati alcuni connazionali die in automobile avevano provocato incidenti stradali, essendo passati con il semaforo rosso; a Bonn, da alcune finestre sono stati lanciati pattume e pomodori, ma a pochi metri di distanza un gruppo di studenti tedeschi, vergognosamente celandosi gli occhi dietro la mano, ìia portato simbolicamente alla sepoltura la bandiera tedesca, agitando quella italiana. A Colonia, nella Severinstrasse, turchi, jugoslavi, spagnoli, greci, algerini — ( «paria» della società industriale tedesca — hanno steso attraverso la strada un grande striscione con la scritta «Da Zoff a Oraziani, slamo tutti italiani». E nel quartiere di Kreuzberg, a Berlino, dove vivono oltre 120 mila turchi, una mano ignota ha corretto la scritta xenofoba «Fuori gli stranieri», scrivendo «Fuori i tedeschi», con io data 11 luglio 1982. . Dopo la- grande tensione e la «grande paura» ammessa nei giorni scorsi dai giornali tedeschi, in Germania è tornata la calma. I capireparto di diverse aziende, che avevano minacciato licenziamenti in caso di vittoria italiana, si sono rimangiati le parole tracotanti. E' cominciato l'esame di coscienza, i giornali criticano il comportamento della loro squadra, «arrogante e senza scrupoli» e lamentano che essa è riuscita a diffondere nuovamente nel mondo intero l'immagine del «brutto tedesco». «Guai se avessimo vinto — mi dice il tecnico delle telescriventi — tutto il mondo ci avrebbe odiato. _ Tito Sansa

Persone citate: Klaus Boelling, Schmidt, Zoff