Pentole e posate in alta quota

Pentole e posate in alta quota Sono 170 le aziende, dove si produce di tutto, in Val Gobbia Pentole e posate in alta quota Nello stabilimento Breda meccanica di Brescia (820 dipendenti) si producono cannoni terrestri e navali, sistemi missilistici anticarro, con un fatturato che s'è aggirato nel 1980 attorno ai 58 miliardi. A Rezzano vicino a Brescia, è cresciuta l'azienda dei fratelli Rumi, i quali fanno macchine per la produzione delle calze che vengono esportate In 33 paesi. La Aimo Beradi. leader nel settore delle macchine utensili speciali a controllo numerico, esporta oggi quasi la metà della sua produzione e ha costruito impianti come la linea di lavorazione del blocco a sei cilindri dell'Alfa Romeo o quelle per la lavorazione di parti di camion del progetto russo Canaz (12 linee complete che prevedono l'uscita di un camion ogni 52 secondi e mezzo). La Luigi Sgorbati Spa (200 dipendenti) fabbrica invece macchine agricole per la raccolta del foraggio e collabora da vent'anni con l'Università di Pavia. La Pasotti, invece, uno dei più grossi imperi industriali del Bresciano, produce macchine di grosse dimensioni per la pressofusione dei metalli e presse oleodinamiche per materie plastiche che vengono esportate in mezzo mondo. Poi ci sono i ■ salumai., di Lumezzane, i ! quali, arrampicandosi sull'alta Val Gobbia, hanno creato 170 aziende dove si produce di tutto (pentolame. posatene, rubinetterie, valvolame, etc.) aumentando di fatto non solo chi sosteneva la teoria tradizionale delle localizzazioni di scala, ma anche chi identificava l'area montana come «Economia di sottoccupazione, destinata a espellere progressivamente Chi vi è nato». Vista anche alla luce di questi casi, è facile comprendere come l'economia bresciana abbia non solo solide radici, ma sia fortemente diversificata, con una robusta vocazione meccanica, che è anche il settore più forte, composto da una miriade di picccole e medie imprese, circa 740, che danno lavoro a 54 mila persone, circa il 40Tr dell'intera occupazione bresciana. Il 16<7 di questa forza-lavoro è occupata nel settore dei mezzi di trasporto, il 14 nelle macchine operatrici, 1-11% nelle macchine utensili, il 10 nella carpenteria metallica, un altro ÌOTc nel settore stoviglie e posateria, il 7 nelle fonderie di seconda fusione. In questo panorama di piccole e medie aziende (200-250 addetti) spiccano i colossi Ora di Brescia e la Innocenti Sant'Eustachio. La Ora, costruita nel 1906 dalla Brixia Zust, produce autocarri leggeri per tutte le marche dell'Iveco, e ha 1 suoi punti di forza nel centro grandi presse per stampaggio lamiere e nel trattamento termico per ingranaggi. La Innocenti Sant'Eustachio deriva invece dalla fusione (1972) tra un ramo della Innocenti di Milano e l'antica fabbrica meccanica Sant'Eustachio di Brescia. La società fa parte della Finsider (Irl) e nello stabilimento di Brescia lavorano 1400 dipendenti. Ma uno dei settori di forza del comparto è il cosiddetto meccano-tessile che. con i suoi 2700 addetti, rappresenta il 2.3rr dell'occupazione totale. A capo della miriade di aziende che operano nel settore (dove l'export raggiunge anche il 75^ nella calzetteria e il 907c nei bottoni), troviamo imprese come la Marzoli (1200 addetti. 50 miliardi di fatturato nell'80) che vende i suoi prodotti in mezzo mondo, l'Edera (162 dipendenti, oltre 10 miliardi di fatturato). Per quanto riguarda la filatura-torcitura troviamo invece la Daplux (la Ca.Bo, l'OmatexRimach (210 addetti, l'Orlzio (310 dipendenti, un giro d'affari di una ventina di miliardi). Nei bottoni ci sono la Morandl e la Bonetti, con 76 dipendenti. Nella calzetteria, oltre alla Santoni (165 dipendenti. 6 miliardi di fatturato '80) ci sono la Gatelli che esporta in Romania e Messico, la Irmac che piazza i suoi prodotti anche in Medio Oriente e la Lonati (500 dipendenti) che. oltre ad essere l'azienda più importante del comparto, esporta in tutto il mondo. Nel settore degli accessori e ricambi, in testa c'è invece la Macpi (stiratura) 1 cui prodotti vengono venduti ovunque, seguila dalla Zylinder (fonderie), dalle Officine Val Camonica (fonderie), dallla Bertoldi, dalla Rimar Meccanica (lavorazioni in soventi) e dalle Facim. che fa accessori per calze esportati anche nei paesi arabi. Dai settori tradizionali, poi. si sta sviluppando anche un nuovo ramo meccanico molto sofisticato, ai confini con l'informatica. La Icomatic di Gussano, ad esempio, è un caso tipico di imprenditorialità bresciana: le sue macchine per montaggi, per un quarto, sono esportate ovunque. Un capitolo importante, infine, nella mappa variegatissima dell'industria bresciana, l'occupa 11 settore tessile abbigliamento, che da lavoro a quasi 9000 addetti sparsi in 300 aziende e aziendine. I dati raccolti dall'Unione indù-' striale nell'ultima indagine congiunturale, per questo set-, tore non fanno presagire nulla di buono: il volume fisico prodotto dall'abbigliamento registra una caduta dell'1% e molti segnali negativi riguardano l'occupazione per i prossimi mesi. Per il tessile, invece, tutte le attenzioni sono concentrate agli sviluppi dell'accordo Multilibre. Nel primo trimestre il fatturato-export è speso del 37T<r rispetto all'ultimo perio-' do dell'81 e anche la domanda Interna non è andata meglio. Come dire che le prospettive sono piuttosto incerte. A Brescia tira vento di ..pessimismo' diffuso», anche per l'occupazione, c-rpe-

Persone citate: Aimo Beradi, Bertoldi, Bonetti, Edera, Gatelli, Lonati, Luigi Sgorbati, Marzoli, Pasotti, Rumi