Il Vaticano ha chiesto le prove della collaborazione lor-Calvi di Marco Tosatti
Il Vaticano ha chiesto le prove della collaborazione lor-Calvi Scambio di note tra segreteria di Stato e governo italiano Il Vaticano ha chiesto le prove della collaborazione lor-Calvi La Santa Sede vuol sapere se la garanzia dell'Istituto Opere Religiose all'Ambrosiano sia stata concessa in Italia o all'estero - Marcinkus: non ho alcun progetto di dimettermi a W1TA- JJxUL. VATICANO i!8— Un fitto scambio di .note» .diplomatiche sarebbe in corso Armai da qualche giorno fra ìa segreteria di Stato vaticana e le autorità di governo italiane in relazione alla vicenda Ambrosiano-Ior. Nel "tuo intervento alla Camera il «ministro del Tesoro Andreatta aveva chiesto pubblica4nente che l'Istituto per le 'Opere di Religione chiarisse ^esattamente la natura del iuoi rapporti con il Banco 'Ambrosiano di Calvi. La pressa di posizione del responsabile del Tesoro aveva provocato una certa irritazione in /Vaticano, se non altro per la .forma che essa aveva assunto. Ma alla richiesta di chiariamenti e alla visita in segreteria di Stato dello stesso Andreatta, di cui si è parlato nei Lprimi giorni del «caso», si è sostituito un dialogo diplomatico e uno sforzo delle autorità vaticane per fare piena luce sul ruolo che lo Ior avrebbe avuto nella complicata vicenda. j II riserbo che la Santa Sede •ha. finora mantenuto su tutta la linea sarebbe dovuto anche |a questa circostanza; un riserbo, però, che potrebbe sciogliersi non appena le acque si saranno calmate. Da qualche giorno non si parla più della possibilità che lo Ior venga denunciato per truffa. Subito il primo choc iniziale, gli esperti vaticani hanno fatto ricorso ad un ampio arsenale di documentazioni giuridiche e legali per affrontare e ribattere le accuse che il ministro del Tesoro aveva loro rivolto. Il carteggio diplomatico verte su vari punti. Uno dei temi sui quali da parte vaticana si insiste è la dimostrazione, da parte delle autorità italiane, del fatto che lo Ior abbia assunto la veste di socio di fatto dell'Ambrosiano. Questa assunzione di responsabilità dell'Istituto per le Opere 3i Religione non è accettata, a. quanto pare, in base ad argomentazioni giuridiche estremamente specialistiche 9 sottili. Al centro c'è la garanzia, o il patronage che lo Ior avrebbe fornito all'Ambrosiano. Andreatta, secondo alcuni esperti vaticani, non avrebbe ancora dimostrato che la Banca vaticana è stata «socio di fatto» di Calvi, dal momento che non specifica dove la garanzia è stata concessa. A seconda che il documento sia stato concesso in Italia o all'estero le possibilità di un coinvolgimento giuridico dell'istituto risulterebbero completamente diverse. Mentre la vicenda sta gradualmente perdendo il clamore che l'aveva accompagnata nei primi giorni e si sposta su un terreno giuridlco-diplomatico. il fronte del silenzio da parte dei personaggi più di- rettamente coinvolti lascia intravedere le prime crepe. Marcinkus è stato brevemente interpellato da un'agenzia cattolica statunitense, alla quale ha dichiarato: «Non ho mai fatto nulla die potesse essere considerato una truffa». Ed ha affermato di non sapere nulla di un suo progetto di dare le dimissioni dagli incarichi che ricopre, sia allo Ior, sia al governatorato della Città del Vaticano. Pressioni in questa direzione erano state esercitate da alcuni settori della curia. L'estrema autonomia di cui gode lo Ior, accentuata dalla fiducia che il Pontefice ha verso Marcinkus, sono state oggetto di ripetute osservazioni già in passato; osservazioni che si sono ripetute nuovamente in quest'occasione. Ma — è opportuno ripeterlo — non paiono verosimili, a breve scadenza, sostituzioni clamorose, mentre del problema si dibatterà a lungo e profondamente a novembre, quando 1 cardinali di tutto il mondo converranno a Roma per discutere alcuni progetti di riforma della curia romana, e dell'organizzazione delle finanze pontificie. Marco Tosatti
Persone citate: Andreatta, Marcinkus
Luoghi citati: Città Del Vaticano, Italia, Roma
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