Roma, assolti 2 «laici» del Csm: erano accusati di interesse privato
Roma, assolti 2 «laici» del Csm: erano accusati di interesse privato Inquisiti dal giudice Catalanotti Roma, assolti 2 «laici» del Csm: erano accusati di interesse privato ROMA — Con una piena assoluzione (11 fatto non sussiste) si è conclusa a Roma l'inchiesta contro due componenti laici del Consiglio Superiore della Magistratura accusati di interesse privato in atti d'ufficio. Sono i professori Mario Bessone e Francesco Guizzi, i quali erano stati incriminati dal giudice istruttore di Bologna Bruno Catalanotti. Secondo il magistrato, i due consiglieri avevano manovrato all'interno del Csm per ottenere il suo trasferimento da Bologna allo scopo di impedirgli di condurre in porto una inchiesta giudiziaria su un traffico di vini sofisticati. Il 6 gennaio scorso Catalanotti, che due settimane prima, per decisione del Csm, era stato rimosso dalla carica di giudice istruttore per essere nominato presidente di sezione del tribunale di Bologna, emise contro Guizzi e Bessone una comunicazione giudiziaria con la quale l'in formava che erano imputati di interesse privato in atti d'ufficio. Questo perché, con due distinte dellbere emesse nell'ottobre e nel dicembre 1981, avevano espresso voto favorevole al suo trasferimento. Fin dal primo momento, il prof. Franco Coppi, della dife sa,.aveva criticato l'operato di Catalanotti, sottolineando il fatto che il magistrato aveva emesso una comunicazione giudiziaria per un'ipotesi di reato commesso ai suoi stessi danni. L'istruttoria, condotta dal giudice Domenico Nostro, si è ora conclusa con l'assoluzione dei due imputati con formula ampia, sentenza divenuta definitiva con la convalida della procura generale della corte d'appello. Le indagini comunque proseguiranno contro altri imputati per accertare l'eventuale reato di millantato credito.
Persone citate: Bessone, Bruno Catalanotti, Domenico Nostro, Francesco Guizzi, Franco Coppi, Mario Bessone
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