Una sfida a 40° con i «terribili» polacchi

Una sfida a 40° con i «terribili» polacchi Oggi a Barcellona in un clima torrido l'Italia si gioca la finale del Mundial Una sfida a 40° con i «terribili» polacchi DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BARCELLONA — Ed eccoci a un'altra dura, difficile, pericolosa partita. Con l'Argentina e il Brasile, l'Italia è risultata favorita proprio dal partire sfavorita, con la Polonia è diverso. E i polacchi sono terribili sempre. I giornali di qui s'interrogano sulla parte per cui tiferà il Papa. Quando si è usciti dall'albergo il calore era sui 40 gradi «la temperatura mas alta del siglo in Barcelona». E pioveva cenere. Ma sì, cenere, «c» come Como, «e» come Empoli, «n» come Napoli, di nuovo Empoli, Roma, Empoli ancora. Cenere, appunto: guardavamo, perplessi, il cielo grigio e marrone. Ci hanno informato che bruciavano, intorno, i boschi della Catalogna e le fiamme si avvicinavano al rifugio degli azzurri. Brutti presagi. Nossignori, ci sono pur sempre gli azzurri. E, quindi, ci af¬ fidiamo agli scorbutici ragazzi in maglia color cielo vero che hanno contraddetto ogni pronostico con il piglio ribaldo del dispetto e dello scherno, con la forza del loro collettivo e soprattutto della loro concordia. Qualcosa tenteranno, dobbiamo esserne sicuri, anche contro l'insidiosajx)laccheria. Gentile si è tagliato il baffo da questurino, come aveva promesso di fare se l'Italia si fosse qualificata alle semifinali. Ma è entrato in squadra in assoluta naturalezza da veterano il diciottenne Bergomi, con un similare baffo da carabiniere. Gli avversari potrebbero cadere in errore e reclamare per la presenza nella squadra italiana dello squalificato Gentile, terrore del delicati altrui. Tutto normale: Bearzot non alza la voce che, del resto, alza solo per difendere l'equipaggio della zattera Italia che or¬ mai è oggetto esclusivamente di elogi. Bearzot bisbiglia che non è in grado di dare la formazione, questa volta ci sono di mezzo due o tre infortunati, die potrebbero o non potrebbero recuperare. Lui non se la sente di dare neppure i soliti sedici nomi. Dall'Italia arrivano notizie di feste, tripudi, trionfi, sbandamenti politici, riprovazioni moralistiche per gli eccessi. Anche i giornalisti al seguito qui sono diventati festanti, ma gli scorbutici ragazzi in maglia color cielo vero non si lasciano indurre alla loquacità o alla cordialità. Impressionano comunque di più. le notizie dal Brasile, con il loro carico di disperazioni, infarti e suicidi a catena, ribellioni e polemiche politiche, tendenze immorali agli eccessi. E' triste che un Paese, Italia o Brasile, dipenda talmente da un gioco. Il gioco del calcio rischia di non essere più un gioco. Eppu¬ re, l'altra sera, allo stadio Sarrta, alla fine di Italia-Brasile la «torcida» era apparsa così tranquilla. Forse troppo tranquilla, avremmo dovuto capirlo, era stata seduta, senza suoni e senza movimenti, una macchia verdeoro di umiliazione. Poi i tifosi brasiliani erano venuti a complimentare i tifosi italiani con triste lealtà. E subito dopo erano scomparsi dallo stadio, dalle «ramblas», dagli alberghi, da Barcellona. Un esodo di massa fulmìneo, avevo sperato che almeno loro fossero capaci di considerare un gioco il calcio. Invece, no. La tristezza ha preso il sopravvento, quel sentimento tìpico brasiliano che è la «saudade» ha preso a mietere tra quei tifosi dolci, appassionati, esemplari. Mi dispiace sinceramente per loro, Che si debbano scontare come colpa anche le nostre vittorie? Oreste del Buono Enzo Bearzot, a causa della squalifica di Gentile c del malanno di Tardelli, dovrà immettere forze fresche nella nazionale azzurra. La formazione non è stata annuuciata, ma sembra probabile che oggi (ore 17,15) a Barcellona contro la Polonia, debba fare il suo esordio nel Mundial il centrocampista ventiquattrenne del Torino, Giuseppe Dossena (foto a sinistra), ed essere confermato in squadra il diciannovenne Giuseppe Bergomi (foto a destra), terzino dell'Inter, che già nell'incontro col Brasile entrò in campo al 33' per sostituire l'infortunato Collo va ti. La squadra italiana dovrebbe essere formata da: Zoff; Orlali, Bergomi, Sclrea, Cabrini; Marini, Antognoni, Dossena; Conti, Rossi, Graziani. In panchina andranno Bordon, Collo vati, Massaro, Causio e Altobelli.