In aula trenta deputati per il caso Cirillo Perché i servizi segreti sentirono Cutolo di Alberto Rapisarda

In aula trenta deputati per il caso Cirillo Perché i servizi segreti sentirono Cutolo Secondo il presidente del Consiglio non ancora tutto è stato chiarito In aula trenta deputati per il caso Cirillo Perché i servizi segreti sentirono Cutolo ROMA — La giornata era stata scelta in modo poco felice per dibattere alla Camera le ultime rivelazioni sul «caso Cirillo». L'incontro di calcio Italia-Brasile per il 95 per cento del deputati è stato più allettante della discussione, cosi che in aula alle 15 c'erano solo Una trentina di presenti, di cui una buona metà comunisti. Sul banco del governo c'era Spadolini, nervosissimo, affiancato dal ministri Rognoni, Radi e Altissimo. L'argomento in discussione era difficile, ma Spadolini non è sfuggito alle domande poste dalle interrogazioni di quasi tutti i gruppi. Si trattava di spiegare se, come risulta da numerose Inchieste giornalistiche degli ultimi due mesi, 1 servizi segreti furono utilizzati per favorire incontri In carcere con la malavita camorrista e con detenuti politicizzati, tutto al fine di trattare per la liberazione dell'assessore democristiano Ciro Cirillo, previo pagamento di un riscatto alle Brigate rosse. I servizi segreti, sia il Sisde che 11 Sismi, effettivamente hanno avuto contatti con Cutolo in carcere, si sono fatti accompagnare da personaggi singolari e noti camorristi, ma lo fecero per informarsi, non per trattare. Se poi i personaggi che entrarono in carcere avviarono successivamente delle trattative con la camorra per arrivare alle Brigate rosse, non è possibile fare un collegamento tra le due iniziative. Questa è in sintesi la posizione di Spadolini. «Non siamo riusciti a stabilire, almeno fino a questo momento — ha detto con cautela il presidente del Consiglio —, alcuna correlazione fra le attività informative svolte dai servizi utilizzando alcuni eie-', menti della malavita, e le atti vita attraverso le quali, coni modalità ancora da stabilire, si giunse a trattare con le Brigate rosse per la liberazione dell'assessore dietro pagamento di un riscatto». -Allo stato degli atti», -almeno fino a questo momento», -non si esclude che»: con questi incisi, usati più volte, Spadolini ha illustrato un quadro seriamente preoccupante per, le istituzioni dello Stato coinvolte nella vicenda Cirillo. Lo ha fatto assumendosi la responsabilità solo dei fatti ac-, certatl ufficialmente, quindi rifiutando le voci e le Indiscrezioni di stampa circolate In questi mesi. Ma ha anche lasciato trasparire le sue personali perplessità su alcune delle spiegazioni ricevute dai funzionari Interrogati. Come quando ha rilevato -la coincidenza» tra la sosta nel carcere di Ascoli, Il carcere dove era recluso Cutolo, di tre detenuti politicizzati come Notarniccla, Attlmonelll e Bozzo: potrebbe essere «possibile» che i tre abbiano parlato con Cutolo del «caso Cirillo». Cosi 8pa dolini considera .singolare, che nella vicenda sia intervenuto anche il Servizio segreto militare (Sismi) dopo il Sisde Rispetto al dibattito del 23 marzo, il presidente del Con sigilo ha ammesso questa voi ta molto di più. Egli stesso ha sintetizzato la situazione dicendo: «Oggi, con il colloca¬ mento di nuove tessere, il mosaico sta prendendo forma; ma gli interrogativi sui responsabili, Su chi ha permesso che la trattativa fosse avviata e portata a compimento, ancora non possono essere sciolti». CI vorrà tempo per capire, e un chiarimento lo potrà dare solo la magistratura. Spadoltni ha concluso li suo discorso senza che nessuno l'applaudisse. Non lo hanno fatto 1 due democristiani presenti, il socialdemocratico, 1 due liberali, 11 repubblicano. Non c'erano socialisti. Durante il dibattito il presidente del Consiglio era molto teso. Al comunista Alinovi, che lo aveva Interrotto, Spadolini ha gridato rosso in volto: -Lei conosce il sistema deil servizi segreti? E allora cosa parla». Altre risposte Irate ad interruzioni di radicali e missini. Soddisfatti gli scarsi rappresentanti dei partiti della maggioranza. Insoddisfatta l'opposizione. -La pelle di D'Urso vale meno di quella di Cirillo?», ha chiesto 11 radicale Melllni, accusando il governo di aver usato due pesi diversi per due casi simili. Ed anche il liberale Bozzi ha rilevato che •in Italia in certe vicende si ha quasi l'impressione che si possa adottare due pesi e due misure a seconda del calibro del personaggio». Il comunista Natta ha svolto un intervento accusatorio verso il governo, sostenendo che non è riuscito ad affrontare neanche l'emergenza terroristica e morale. Alberto Rapisarda

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