I misteri del buco

I misteri del buco I misteri del buco Sono passate due settimane da quando i tre commissari nominati dalla Banca d'Italia si sono installati al vertice del Banco Ambrosiano. Del loro lavoro di verifica e di gestione non si sa nulla di ufficiale se non che hanno trasmesso alla magistratura milanese un rapporto concernente l'acquisto di azioni proprie del Banco in quantità ragguardevole, operazione espressamente vietata dal codice se non è accompagnata da precedenti decisioni assembleari circa la ripartizione degli utili. Non mancano però le fughe di notizie e le relative illazioni: per esempio la posizione della banca del Vaticano, Ior, nei confronti dell'istituto milanese. Lo studio legale romano del prof. Chiomenti starebbe approntando un'azione giudiziaria penale e civile contro di essa, e i commissari sarebbero intenzionati a discutere la questione della copertura vaticana per mezzo di «lettere di patronage» di un immenso debito in valuta garantito dal Banco Ambrosiano e dalle sue controllate estere. Le probabilità di convincere in via pacifica la Santa Sede ad assumersene, anche solo in parte, le responsabilità sono assai scarse. Rimane perciò immutata la situazione dei conti che ha determinato il consiglio] di amministrazione del Banco a chiedere l'intervento dei commissari. All'attivo 5,2 mi lioni circa di azioni del Banco Ambrosiano e il 6% circa del capitale della Banca del Gol tardo di Lugano. Al passivo 1,4 miliardi di dollari, pari a quasi duemila miliardi di lire, che costano fra l'altro 800 milioni di interessi il giorno. La Banca d'Italia per il momento ha provveduto a salva' guardare la credibilità moneta ria del nostro Paese all'estero assicurando in vari modi la copertura dei debiti sotto il profilo valutario, concedendo cioè le necessarie autorizzazioni per trasformare lire in dollari, ma non è ancora chiaro come il Banco Ambrosiano potrà far fronte a tanto gravosi impegni. La revisione dei crediti e in corso ma, a quanto risulta, nessun controllore è partito finora verso i centri di potere oltre confine di Roberto Calvi, misura ritenuta indispensabile per avere un sollecito e chiaro quadro di riferimento della situazione. All'interno le assicurazioni distensive della Banca d'Italia hanno permesso — dopo un breve periodo di agitazione — una migliore disposizione dei depositanti e i prelievi sono assommati a qualche centinaio di miliardi compensati da agevolazioni dell'istituto di emissione (in termini di riserve obbligatorie). Se il pagamento di debiti esteri si intensificherà si ridurranno proporzionalmente le riserve di liquidità della banca. E' perciò assai importante che, oltre alla normale amministrazione, i commissari provvedano celermente al disimpegno di grosse partecipazioni (come La Centrale, Banca del Gottardo eccetera) sia all'estero, sia in Italia. Al momento i compratori non dovrebbero mancare ma, complicandosi la situazione per interventi della magistratura o per la diffusione di voci vere o false spesso abilmente sussurrate in queste circostanze da aspiranti compratori, è possibile che si arrivi a ridurre eccessivamente il valore dei beni da realizzare e sia gravemente compromesso quel prezzo di avviamento (che è calcolato «sull'ammontare dei depositi) del Banco c che costituisce una parte rilevante dell'attivo a favore dell'esercito dei suoi azionisti. Senza dubbio è assai più facile parlare e criticare che agire, ma nell'affare Calvi-Banco Ambrosiano si è già perso molto tempo nel passalo e l'incertezza degli interventi delle autorità tutorie ha portato a un progressivo ingigantimento del «buco» e al forzato ridimensionamento delle nostre già scarse riserve valutarie. Benato Cantoni

Persone citate: Benato, Roberto Calvi

Luoghi citati: Italia, Lugano