Uccelli sotto il tetto

Uccelli sotto il tetto Gli ambienti naturali in Italia: città e campagna Uccelli sotto il tetto NELLE grandi pia».un del Nord dove l'apricoltura è industrializzata vengono usate enormi quantità di prodotti chimici spesso tossici, non vi è più un ambiente naturale interessante, ma nelle altre zone d'Italia, dove l'agricoltura non è intensiva e le coltivazioni sono inframmezzate da lembi di vegetazione spontanea, si è instaurato un interessante equilibrio uomo-natura con presenza di flora e fauna se non tipiche, certamente caratteristiche.' Naturalmei..e si tratta di un ambiente composito. Infatti si hanno le colture erbacee, in gran parte cereali o foraggere; le colture legnose come ollvetl, vigneti, frutteti e pioppeti interrotte da siepi, cespugli, alberi isolati, filari di salici o elsi e boschetti; orti e &. -ndini. Nei campi accanto alle piante coltivate, se ne trovano molte spontanee; tra queste le più note e diffuse sono i papaveri e le margherite, ma si incontrano anche fiordalisi, gladioli, anemoni e narcisi. Per quanto rigua.da la fauna, essa è rappresentata da molte specie che si sono riattate a questo ambiente e hanno tratto vantaggio indiretto dalla presenza umana. Non si tratta mai di specie tipiche, perché l'ambiente è artificiale ed è stato prodotto dall'uomo in tempi relativamente recenti, tuttavia si rinvengono molte specie caratteristiche, dato che si trovano ormai solo qui o per lo meno più facilmente qui che nel loro ambienti naturali originali. Nei coltivi si incontrano, dei mammiferi, l'Arvicola, la Talpa che scava gallerie nel terreno e tradisce la sua presenza per i tipici montl,celli di terra, la Lepre, la Donnola, la Faina, e vari pipistrelli che escono sul far della sera In cerca di insetti. Tra gli uccelli 11 più diffuso è l'Allodola, dal bellissimo canto che emette mentre si libra alta nel cielo, di abitudini sia sedentarie che migratrici; poi la Pispola presente in tutta la Penisola solo in inverno e la Quaglia, che invece e di passo ed estiva, ma nidifica in numero sempre più scarso e progressivamente in sempre meno località. Vengono a nutrirsi nei campi sia in pianura che in collina la Tortora, migratrice ed estiva che nidifica nei boschetti circostanti, la Starna, di abitudini sedentarie e collinari, il Fagiano presente quasi esclusivamente per 1 ripopolamenti venatori, lo Storno presente un po' ovunque, apparentemente dannoso e per questo perseguitato, ma in realta utile sia perché insettivoro durante l'allevamento della prole, sia perché è stato recentemente appurato che quando si nutre di olive preferisce quelle bacate, limitando cosi la popolazione della mosca olearia, vero flagello degli uliveti. La Cornacchia, il Corvo e la Taccola, onnivori, frequentano questo stesso ambiente. Più raramente si incontra la Pavoncella svernante, mentre 11 cielo in estate viene solcato da Rondini e Balestrucci in cerca di piccoli Insetti che catturano in volo. Nelle colture legnose si trovano la Cesena, che fre- quenta In autunno 1 frutteti, U Tordo, il Merlo e lo Storno, di abitudini slmili. Negli ollvetl si vedono il Cardellino, 11 Verdone, 11 Verzellino e 11 Lucherino, uccelletti variopinti e canori, che si nutrono di semi diventando però insettivori .mentre allevano la prole; qui nidificano anche le Averle, la più comune delle quali è l'Averla piccola, che si nutre di Insetti. E' curiosa la sua abitudine di infilzare sulle spine dei rami e utilizzare in un secondo tempo le prede In sovrappiù. Tra 1 mammiferi è frequente la Volpe. Le siepi, 1 cespugli, gli alberi Isolati, i filari e i boschetti costituiscono delle aree chiamate relitte; qui vivono numerose specie animali: tra i rettili la Vipera, il Biacco, il Saettone, la Lucertola e il Ramarro, tra i mammiferi 11 Riccio e la Donnola, tra gli uccelli il più diffuso è 11 Saltimpalo, stazionario e facilmente riconoscibile per l'atteggiamento a cui deve 11 suo nome e cioè lo stare immobile in cima ad un tronco, palo o stelo erbaceo per poi balzare sul terreno In cerca di insetti. Frequentemente si incontrano il Pettirosso, lo Scrìcciolo, la Capinera e l'Usignolo che nidificano nei boschetti più folti e freschi. Dove vi sono alberi abbastanza grandi da presentare cavita, si incontrano l'Allocco, rapace notturno stazionario che si nutre di topi, l'Upupa variopinta e insettivora e 11 Torcicollo. Sugli alberi sparsi nidificano la Cornacchia e la Gazza, stazionarie e di abitudini alimentari assai varie e adattabili. Spesso si sente e si vede il Cuculo, parassita di piccoli uccelli perché la femmina depone un suo uovo nei loro nidi. Negli orti e giardini vicino alle abitazioni sparse si incontrano il Pigliamosche, migratore estivo che nidifica spesso nel posti più impensati utilizzando le cose più strane come lampade, vecchi pentolini abbandonati e altri oggetti di uso domestico, il Passero mattugio assai simile al Passero che ha abitudini più cittadine, il Rigogolo, oltre al Merlo, allo Storno, al Fringuello e al Cardellino. Qui la Rondine viene a fare 11 nido e frequenti sono anche la Civetta e il Barbagianni che molto spesso nidifica nelle soffitte. La citta non ha specie tipiche e al limite neppure caratteristiche, ma anno dopo anno, si ritrova un numero sempre maggiore di uccelli qui attratti dalla notevole disponibilità di cibo, dalla quasi totale mancanza di predatori, a parte i gatti, e dal fatto che l'uomo li insidia qui meno che altrove. . Oltre al diffusissimo Pas¬ sero, in molte città vive la Taccola, che evidentemente non trova molta differenza tra una parete rocciosa e la facciata di un edificio antico che presenta buchi e anfratti in cui nidificare. Anche il Gheppio e l'affine Falco grillalo, limitato al Sud Italia, devono pensarla nello stesso modo, mentre il Rondone nidifica sotto le tegole del tetti Imitato dalla Ballerina bianca; sotto 1 cornicioni nidifica poi 11 Balestruccio, assai più cittadino dell'affine Rondine. Negli orti e nel giardini si rinvengono infine le stesse specie viste prima in campagna tantoché oggi Merlo e Capinera sono alquanto diffusi anche in città e i loro canti rallegrano la primavera. In questa serie di articoli sono stati esaminati gli ambienti naturali In Italia con "particolare riferimento all'avifauna dato che questi animali, tra l più facili a vedersi, sono 1 più belli e sono .^un ottimo indicatore amiblentale, cioè rivelano il 11, vello di equilibrio di un ambiente. A conclusione si può ,soltanto aggiungere che la ^coesistenza di specie diverse è non solo possibile, ma anche necessaria per un giusto equilibrio ecologico, dato che le esigenze alimentari degli animali che vivono nello stesso ambiente sono differenti. La presenza numerica di una sola specie è indice di squilibrio ambientale, mentre la natura è in equilibrio se è abi'tata da molte specie, ognu!na poco numerosa. Andrea Rome } I precedenti articoli sono stati pubblicati su Tuttoscienze N. 25 del 21 aprile 1982, N. 26 del 28 aprile, N. 28 del 12 maggio, N. 29 del 19 maggio, N. 30 del 26 maggio, N.32 del 9 vitigno. STARNA ALLODOLA PISPOLA CESENA STORNO

Persone citate: Andrea Rome, Cornacchia, Faina, Riccio, Rondini, Spesso, Storno, Verdone

Luoghi citati: Cesena, Italia