Tarocchi addio

Tarocchi addio Tarocchi addio DUE anni fa, su questo giornale, parlavamo di tarocchi e accennavamo al mistero di certi posti del Piemonte, dove si usa un mazzo non di 78 carte bensì di 54. La notizia non sembra abbia particolarmente stravolto i nostri lettori. Questo ci ha confermati nella vecchia convinzione che anche i tarocchi siano ormai, nonché un gioco estinto in molte parti d'Italia, un gioco in via di estinzione, ormai, nello stesso Piemonte. Però c'è stato qualcuno che ha drizzato le orecchie. Un signore chiamato Johnn McLeod si è preso la briga di rintracciare almeno una pista di questo tarocco con 54 carte e l'ha localizzata a Moncucco Torinese, in provincia di Asti. John McLeod ha poi dato relazione, come fanno gli etnologi seri, della sua scoperta sulle serissime pagine del Journal of the International Playing-Card Society, che si stampa a Londra. Sembra che questo tarocco con 54 carte sia un fossile vivente di estremo interesse, che confermerebbe l'ipotesi, di un rapporto fra il tarocco di Bologna e il tarocco belga. Finezze filologiche, cose da capogiro. Per capirne qualcosa bisogna aver letto il librone tremendo di Michael Dummett, The Game of Tarot, 600 pagine su due colonne fitte fitte pubblicato da Duckworth a Londra due anni fa. Una traduzione italiana dovrebbe essere pubblicata presto dalla casa editrice Bibliopolis di Napoli — si spera, una traduzione accurata e senza mutilazioni. Noi continuiamo a vivere nel convincimento che il tarocco sia in via di estinzione — almeno fra i lettori del nostro giornale. Ma se a qualcuno la cosa interessa, ci scriva. Ci scriva dicendo dove si può veder giocare questo gioco, oltre che a Moncucco Torinese. Ci scriva nome e indirizzo di qualche vecchio campione. Ci scriva addirittura le regole — se ha voglia di cimentarsi in questo esercizio difficile, molto difficile.

Persone citate: Duckworth, John Mcleod, Michael Dummett, The Game

Luoghi citati: Asti, Bologna, Italia, Londra, Moncucco Torinese, Napoli, Piemonte