Ora i negozianti diventano gelosi

Ora i negozianti diventano gelosi Ora i negozianti diventano gelosi CON 17 milioni di dischi venduti nell'81. le edicole quasi eguagliano 11 volume di affari dei negozi musicali valutato, nello stesso periodo, in 21,5 milioni di long-playlng. La Curdo è l'editore leader del settore con, 1175 per cento del mercato, mentre la Fabbri segue con il 18 per cento. Fra i primati di vendita il primo posto assoluto spetta ai Rolline stones (220 mila copie in disco più 120 mila in cassetta) realizzato nel marzo '81 con 11 primofascicolo della «Storia del rock» di Curdo. In campo classico regna Beethoven, 200 mila copie, nell'edizione Fabbri del '78 (della stessa registrazione, diretta da Furtwaengler, nei negozi se ne vendono 1500 copie l'anno). Le grandi cifre però non devono ingannare, l'Italia non ,è certamente una nazione dagli elevati consumi musicali: nell'81 la spesa prò capite per prodotti fonografici è stata di 6562 lire, fra le più basse del mondo. Slamo ben lontani dalla Svezia (38.775 lire), dalla Germania (35.122 lire) e dagli Stati Uniti (26.508 lire). In graduatoria precediamo solo Urss, Ungheria Jugoslavia e Polonia Forse proprio attraverso il canale dell'edicola (per ogni negozio di dischi corrispondono 10 edicole) si può promuovere la diffusione e l'apprendimento della cultura musicale. D'altronde si ripercorre la stessa strada delle enciclopedie a dispense: .Non ci sono studi specifici — spiega Pierluigi Maggioni, responsabile del Marketing Edicole alla Fabbri —. Ma per vie indirette, osservando la penetrazione delle vendite nelle diverse regioni e città, possiamo affermare che si tratta dello stesso tipo di acquirente. Dopo aver accumulato la cultura a fascicoli ha affrontato un'altra fetta del sapere, cioè la musica-. Fino a ieri i negozianti di dischi non si sono preoccupati molto della concorrenza in edicola composta soprattutto di musica classica e jazz. Ora che gli editori si sono spinti nel mare della musica leggera (l'80 per cento della produzione discografica) hanno reagito in difesa dei pro¬ pri i interessi. Attraverso l'associazione di categoria hanno chiesto l'intervento del ministero delle Finanze per un controllo sull'applicazione dell'Iva. Mentre 11 disco tradizionale è soggetto ad una imposta del 14 per cento, gli LP in edicola pagano solo il 2 per cento ■ «Questo è stato possibile — commentano alla Fabbri — anche perché in alcuni casi si è capovolta l'impostazione corretta del disco come supporto alla parte editoriale. Speriamo che alla fine non si penalizzi questo settore die aiuta ad instaurare nel pubblico un'abitudine ad acquistare musica, fornisce strumenti critici per capirla. Ad allarmare ulteriormente i negozianti di dischi è stato l'ingresso delle stesse case discografiche (Ricordi ed Editoriale Sciascia) nell'«affare-edicole». Per ora sono schiacciate nella esigua fetta di mercato lasciata dai due colossi del settore, ma ci sono prospettive di maggiori Investimenti, l'impegno di nuovi discografici, tutti pronti a far fruttare i propri cataloghi anziché intascare le sole «royalties». La Ricordi, presente sul mercato In edicola dall'inizio dell'82 con la collana di musica leggera «Profili», valuta i risultati ottenuti superiori alle aspettative. Le vendite dei 14 titoli presentati oscillano dalle 80 alle 100 mila copie, anche se si tratta di cantanti di successo come Battisti,. Mina. De André, Celentano. -Il pubblico di "Profili" non va nei negozi di dischi — afferma Diego Andò, direttore generale della Ricordi —.E' un pubblico diverso per età ed estrazione sociale. Un dato sicuro è la maggior vendita in provincia, dove non ci sono negozi, rispetto alle grandi dita. Inoltre abbiamo avuto diverse segnalazioni di acquirenti di "Profili"che sono andati a cercare in negozio i titoli die noi pubblicizziamo all'interno dei fasdcoli. E orafaedamo un pensierino all'operistica, settore in cui la Ricordi è la leader mondiale-, Alessandro Rosa

Persone citate: Alessandro Rosa, Battisti, Beethoven, Celentano, De André, Pierluigi Maggioni, Sciascia

Luoghi citati: Germania, Italia, Polonia, Stati Uniti, Svezia, Ungheria Jugoslavia, Urss