Braque : l'altra metà dell'arte moderna

Braque : l'altra metà dell'arte moderna Parigi festeggia il centenario del pittore con una grande mostra Braque : l'altra metà dell'arte moderna PARIGI — Non era facile scoprire qualcosa di inedito per il primo centenario della nascita di Georges Braque, a cui erano già state dedicate innumerevoli mostre, ultima in Francia la retrospettiva dell'Orangerie nel 1973-74e quella della Fondazione Maeght nel 1980. Non era facile avviare un discorso nuovo su un artista celebrato da tanti scrittori e poeti, da Paulhan a Malraux, da Apollinaire a René Char o a Francis Ponge. Di fronte a questo dilemma, il Museo d'Arte Moderna del Centro di Beaubourg ha optato per una soluzione intelligente: una vasta rassegna che permette di seguire l'itinerario del pittore, attraverso le sue opere conservate nelle collezioni francesi. Si parte dalle prime tele .fauves» del 1906-1907 e si va fino a «La sarcleuse», ultimo dipinto, di una forza quasi vangoghiana, che Braque lasciò sul suo cavalletto morendo il 31 agosto 1963. E, all'interno di questa rassegna,' una seconda mostra, allestita un po' alla maniera di un .cabinet d'amateur», che focalizza l'interesse su un fenomeno relativamente poco approfondito finora, quello del .paplers collés», riunendone una quarantina sui sessanta realizzati dal maestro, appartenenti a varie collezioninel mondo. La mostra di Beaubourg, inaugurata il 15 giugno, resterà aperta sino al 27 settembre. Nello stesso ambito sono previste varie manifestazioni: conferenze e dibattiti sul ruolo di questo pittore nel panorama del ventesimo secolo, sui suoi scritti, sui suoi rapporti coi mondo della musica; presentazione di film documentari; spettacoli audiovisivi, una piccola' mostra fotografica sugli ateliers di Braque. L'esposizione-madre comprende 52 pezzi appartenenti al Museo d'arte moderna di Parigi, fra cui una decina di sculture e di gioielli, opere dell'ultimo periodo dell'artista, più 28 tele prestate dagli altri mu¬ sei di Francia. Ma si tratta in massima parte di opere molto note, che non riservano perciò grandi sorprese. Assai più interessante invece è la ricca sezione consacrata ai .paplers collés», specie di .mostra nella mostra», che illustra un'attività preminente di Braque nel suo periodo più fecondo: il periodo cubista, che coincide con la sua stretta collaborazione con Picasso. E ciò permette di approfondire il discorso essenziale sull'influenza reciproca dei due artisti, che all'epoca si paragonavano a due alpinisti legati a una medesima cordata. Se con la sua personalità esuberante, le sue trovate a getto continuo, l suoi amori tumultuosi, la sua facilità di comunicazione, Picasso ha sempre eclissato il pudico e segreto Braque, la loro interazione è però assai più complessa di quanto finora si sia voluto ammettere, afferma il critico Edward Fry nel suo contributo all'importante catalogo ragionato sui .paplers collés» edito in questa ricorrenza. Essi sono infatti complementari e l'affermazione del cubismo nasce appunto dall'incrocio delle loro esperienze. Come testimoniano in particolare le nature morte con strumenti musicali figuranti alla mostra, in un primo tempo fu Picasso, con le sue .demoiselles d'Avignon» a influenzare Braque. accelerandone la transizione da uno stile .cezanniano» al cu-t bismo. Poi sarà Braque a influenzare Picasso, sia per te sue audaci ricerche materiche, sia perché è il primo a introdurre citazioni letterarie nei suoi quadri, infine perché inventa il primo .papier colle» intitolato .Compotier et verre», da cui prende le mosse la rassegna specializzata di Beaubourg. «L'influenza di Braque .su ' Picasso, sottolinea Edward Fry', è consistita nel fornirgli i mezzi propria-' mente pittorici necessari al¬ la trasformazione delle convenzioni classiche... Inversamente, l'azione edificante di Picasso su Braque ha alutato quest'ultimo a trascendere i limiti del simbolismo e a diventare 11 primo pittore, del ventesimo secolo all'interno della tradizione francese». Questo il principale insegnamento che si può ricavare dall'odierna mostra di Beaubourg. Non è però il solo omaggio reso a Braque in occasione del centenario: la galleria delle Belle Arti di Bordeaux ha già consacrato una bella esposizione intito- ' lata .Braque e l'Europa», realizzata con il concorso di numerose collezioni svizzere, tedesche, olandesi, scandinave; la Galleria Leiris di Parigi, una mostra sul tema .Braque e la mitologia», la cittadina di Argenteuil, che gli ha dato i natali, presenta una serie di acqueforti e litografie. Parallelamente, a Bordeaux è stato ripreso il balletto «Salade», con musiche di Darius Milhaud e i co- stumi e gli elementi scenici ideati da Braque per la .prima», andata in scena a Parigi nel 1924 con la coreografia di Leonide Mossine. In ottobre Beaubourg presenterà un altro spettacolo coreografico, ispirato a Hélène Martin, da «Il giorno e la notte», vale a dire dalle riflessioni di Braque sull'arte e sulla vita riunite in un volumetto sotto lo stesso titolo. Molte pubblicazioni sono pure annunciate per questo centenario: oltre al prezioso catalogo del Centro Beaubourg sui Braque delle collezioni francesi, a cura di Nadine Pouillon e Isabelle Fontaine, e al già citato catalogo ragionato sui suoi .paplers collés» pubblicato da Flam\marion come pure un secondo catalogo ragionato dell'opera grafica, citiamo un «Braque cubista» di Jean Laude (edizioni Maeght) e un numero speciale della rivista .Europe» che si intitola •.Letteratura e cubismo». Elena Guicctardi