Spadolini: niente crisi al buio Dc disponibile a un «rimpasto» di Luca Giurato

Spadolini: niente crisi al buio Dc disponibile a un «rimpasto» Mestre il caso Andreatta accresce la tensione fra i partiti Spadolini: niente crisi al buio Dc disponibile a un «rimpasto» II presidente del Consiglio ha smentito seccamente le voci di caduta del governo fuori dal Parlamento - De Mita sollecita la «verifica» - E aggiunge: «Se si vuole adeguare le strutture ministeriali per gestire un programma concordato siamo pronti a discutere» ROMA — «Il Parlamento giudicherà le misure economiche cui l'esecutivo sta lavorando. In Parlamento ognuno assume' rà le proprie responsabilità», ha detto ieri sera Spadolini alla tv prima di partire per il vertice europeo di Bruxelles. Con queste parole, il presidente del Consiglio ha risposto a chi, nella Roma politica, aveva addirittura anticipato i tempi e modi di una rottura clamorosa della coalizione. Dopo il ministro Altissimo (pli), l'ultimo è stato il segretario del pr Pan-, nella, che ieri ha dichiarato: «Credo di sapere che al presidente del Consiglio non è estranea, o non lo è stata in queste ore, la tentazione di prendere mercoledì prossimo, o comunque in questi giorni, l'iniziativa di una crisi-. Per Spadolini, non ci saranno, dunque, crisi extraparlamentari: se qualcuno vorrà assumersi la responsabilità di una rottura, lo dovrà fare alle Camere, alla luce di questo torrido sole d'estate. La decisione, resa pubblica nel momento più difficile della vita sempre piena di angosce del pentapartito, è stata concordata con Pertini nel corso di un'udienza al Quirinale avvenuta sabato scorso. All'udienza non è stata data molta pubblicità; alcuni giornalisti ne hanno avuto notizia per puro caso. Ma i suoi contenuti, evidentemente, sono stati importanti: malgrado gli aspri contrasti tra i ministri (più politici che economici, contrariamente a quello che si dice) e un'evidente sfiducia di alcuni leader sulle possibilità di un rilancio della coalizione, Pertini ha confermato il suo appoggio a Spadolini e lo ha invitato ad accettare ogni sfida, soprattutto quella contro una crisi al buio. Il «no» ad una crisi extraparlamentare espresso da Spadolini è il primo elemento di chiarezza in una matassa politica mai cosi ingarbugliata. Bisognerà, adesso, cercare di capire, presto e bene, quando e come ci sarà la «verifica». La de ha fretta; il psi, ed anche Spadolini, sembrano invece tenere il piede più sul freno che sull'acceleratore. Alla «verifica» dovrebbe essere legato anche il problema di un eventuale rimpasto nel governo. E' un problema sul quale 11 segretario democristiano De Mita ha rilasciato ieri una dichiarazione inedita e interessante, che potrebbe sbloccare tanti contrasti se tra i leader del pentapartito prevarranno esigenze di contenuto su quelle di schieramento. Alla radio è stato chiesto a De Mita se il rimpasto è ipotizzabile. «Noi non ci opponiamo — ha risposto —. Abbiamo sostenuto di concordare, rinegoziare un programma di governo e, se si ritiene di adeguare la struttura di un governo per gestire un programma concordato, siamo pronti a discutere». Par di capire, dunque, che il segretario de non intende fare questioni di principio su nessuno, neppure su Andreatta, ministro super-contestato dai socialisti. Questo non vuol dire né che Andreatta se ne andrà dal governo, né che De Mita attende dal ministro del Tesoro il •grande gesto». Vuol dire che, attorno al tavolo della «verifica», tutti, e non solo la de, devono abbandonare ogni questione di principio e ridiscutere tutto, senza riserve, sul programma e — se necessario—anche sui nomi. La mossa di De Mita è abile e distensiva. Giunge dopo che. sabato a Genova, il segretario de aveva rilasciato dichiarazioni che non sono piaciute al psi e agli altri partiti laici. De Mita, in termini piuttosto secchi, aveva dichiarato che spetta a Spadolini e non ai partiti riportare unità nel governo.. Aveva sollecitato al presidente maggiore energia anche verso i ministri più litigiosi. E aveva aggiunto che i socialisti hanno un atteggiamento contraddittorio: -Non volendo decidere, il psi rinvia. Vorrebbe le elezioni anticipate ma non sa spiegarne il motivo». Mentre Craxi tace, il psdi ha subito reagito. «Non comprendiamo le ragioni clic inducono De Mita a spostare la polemica i.a i partiti sul piano squisitamente politico, quasi che egli mal sopporti l'attuale coalizione — ha dichiarato Pietro Longo Luca Giurato

Luoghi citati: Bruxelles, Genova, Roma