Nel castello di Sartirana il passato della Lomelllna

Nel castello di Sartirana il passato della Lomelllna Un centro di documentazione di arte e di stona Nel castello di Sartirana il passato della Lomelllna L'iniziativa è della Provincia di Pavia - Il maniero, progettato a metà del Quattrocento da Bartolomeo Fioravanti, che poi Io copiò per il Cremlino, ospiterà i ricordi di una terra ricca di contrasti SARTIRANA — Il castello di Sartirana sulla statale Alessandria-Milano nei progetti della Provincia di Pavia è destinato a diventare un punto di riferimento artistico di prim'ordine. E' stato scelto infatti per una iniziativa senza precedenti: quella di un Centro di documentazione e studio sul passato della Lomellina. Nelle sale del maniero — un esempio di struttura difensiva della metà del Quattrocento, alla quale ha posto mano Bartolomeo Fioravanti detto l'Aristotele di Bologna» — si potrà ammirare il meglio in fatto di pittura, scultura, letteratura e storiografia. Una storia scritta nei secoli dalle passate generazioni della gente di questa plaga, abitata un tempo dai liguri e dai piemontesi, e, dopo l'unità d'Italia, dichiarata lombarda. Il Fioravanti, un ingegno molto ricercato dalle corti europee, ha legato qui il suo nome alla costruzione di forma rotonda per fronteggiare gli assalti delle artiglierie nemiche. E questo è avvenuto in un paio d'anni dal 1462 al '63. Un'eguale costruzione il Fioravanti l'ha successivamente progettata per il Cremlino. Questo parallelo fra il paese lomellino e Mosca è un altro dei motivi per cui si è pensato di scegliere il castello di Sartirana quale sede di quello che sarà l'archivio sul passato artistico e storiografico della Lomellina. Un'area geografica contraddistinta da realtà ancora oggi diverse. Basti dire che i suoi 150 mila abitanti, ripartiti in SO Comuni, hanno interessi e costumi molto differenti. All'osservatore superficiale possono sembrare solo sfumature ma così non è. C'è una diversità tuttora marcata tra quanti abitano a Vigevano e il suo immediato circondarlo (è il caso di Gambolò, Cassolnovo e Parona). Di tutt'altra pasta è poi Mortara e ancora pili variegata l'alta Lomellina. Questa zona comprende Robbia, legata a Vercelli, così come Sant'Angelo e Rosasco, mentre Confienza si professa novarese. Candia e Langosco invece sono proiezione del Casalese, mentre Mede, Lomello, Sartirana, Frascarolo e Torreberetti hanno le antenne rivolte verso Valenza e Alessandria. Su tutt'altra sponda è invece situato San Nazzaro de Burgondi, uno del centri di raffinazione del petrolio dell'Anic che operano nel paese e nei paesi vicini, Garlasco, Domo con Gropello. Per queste genti di vivo interesse sarà certo la «riscoperta» dei loro avi. Al -censimento» del passato è stata delegata un'equipe che comprende lo stesso assessore Claudio Bertolazzi, il sovrintendente ai Beni artistici della Lomellina Carlo Bertelli, lo scultore lomellino Alberto Ghinzani (il 25 aprile scorso a Vigevano nel parco comunale dedicato a Ferruccio Pani è' stata scoperta una sua opera sulla Resistenza), il medico e comproprietario del castello Giorgio Forni, appassionato d'arte. Saranno loro, lavorando insieme, a trasformare il maniero che fu conquistato da Galeazzo Visconti nel 1370 nell'archivio della Lomellina di ieri., g. c. r.