E' il più giovane re del Roland Garros

E' il più giovane re del Roland Garros E' il più giovane re del Roland Garros Borg, quando vinse per la prima volta, aveva già compiuto diciotto anni - La finale (lunghissima: 4 ore.e 43 minuti) in una giornata molto calda (37 gradi) - Vilas ha accusato di più il peso della fatica - Wìlander ha lasciato all'avversario soltanto il primo set (1-6) - L'unica emozione dello svedese durante la consegna della Coppa PARIGI — Mate Wilander, svedese, 18 anni 11 prossimo 22 agosto, ha coronato il suo sogno di aspirante campione di tennis ed erede di Bjorn Borg, aggiudicandosi gli internazionali di Francia al danni dell'argentino Oulllermo Vilas, trent'anni ad agosto, favoritissimo alla vigilia. Wilander ha vinto in quattro lunghissimi set durati esattamente 4 ore e 43 minuti. E' stata una finale emozlcnante, molto equilibrata, ma all'Insegna della noia per i lunghissimi scambi necessari per risolvere ogni 15, sia nel primo set dominato dall'argentino che nel tre successivi che hanno registrato l'imprevista rimonta del più giovane vincitore di tutta la storia del Roland Oarros. Borg, infatti, nel 1974, quando vinse la prima delle sue sei finali, aveva compiuto i 18 anni proprio durante lo svolgimento del torneo. La finale, giocata in un campo centrale gremito da oltre 17 mila spettatori, si è svolta in una giornata caldissima (una temperatura di 37 gradi sul terreno di gioco) e ha visto prevalere il sangue freddo, la determinazione, la precisione, la freschezza del ragazzino svedese, un tennista che sembra non conoscere la parola emozione. L'unico gesto di gioia lo ha avuto solo al momento della premiazione. Quando l'anziano «moschettiere» di Francia, Borotra, gli ha consegnato la Coppa del vincitore, una lacrima gli ha solcato il volto. Si pensava che Wilander, pur potendo contare sul recupero di energie dovuto alla giovane età, fosse giunto più provato alla finale in quanto dopo i primi tre turni relativamente facili contro Cortes, Motta e Luna, aveva dovuto superare tre dei primi dieci giocatori del mondo, prima 11 favoritissimo Lendl poi Gerulaltis e infine Clerc Tre battaglie, però, che non hanno lasciato il segno nel fisico armonico del ragazzino svedese capace di stare in campo con lucidità e freschezza. Vilas aveva avuto un cammino di tutto comodo ed aveva via via eliminato Freyss, Velasco, Avendano, Maurer, Noah ed Hlgueras senza perdere un solo set (1 rischi maggiori 11 aveva corsi contro Noah ed Hlgueras quando per evitare di lasciare una frazione era stato costretto al tiebreak), lasciando solo 39 Barnes agli avversari. Ma in finale l'argentino ha accusato 11 peso di una carrie ra molto più lunga e sofferta accusando alla distanza un vistoso calo fisico nonostante i suggerimenti di Ion Tiriac, il suo manager-allenatore, che per seguirlo da vicino aveva affittato un palchetto di prima fila, sul campo centrale per tutto la durata del torneo Ora Vilas si deve accontentare dei 40 milioni di lire per il secondo posto, mentre a Wilander andrà il doppio, 80 milioni. L'avvio era fedele ai pronostici con Vilas padrone del gioco anche se Wilander reggeva a lungo i noiosissimi scambi. Per vincere 6-1 a Vilas occorrevano ben 60 minuti di gioco. Si pensava che ia perdita del set preludesse a una resa dello svedesino, che invece reagiva con il temperamento dei campioni. Vilas vedeva scemare l'efficacia del suo servizio e Wilander faceva fruttare 11 suo senso dell'anticipo giocando un paio di metri entro il perimetro, mentre l'argentino con 1 suoi soliti colpi ricchi di lift stazionava sempre un pàio df metri óltre la linea di fondo ed era cosi costretto a limitare i suoi attacchi Era un set fiume (un'ora e 44) costellato dal secondo al settimo game da ben sei break consecutivi. La decisione si aveva al tie-break. Vilas dopo aver concesso il 5 pari con un doppio fallo, sul 6-5 aveva un set point che poteva decidere la finale. Ma la risposta dell'argentino era lun¬ ga sulla seconda palla di Wilander che poi chiudeva vittorioso per 8 punti a 6 con un rarissimo smash. Sempre più galvanizzato, Wilander dominava il terzo set, il più breve della gara con 38 minuti, non lasciando un solo game a Vilas. La monotonia cresceva nel quarto set in cui 1 due giocatori, davvero provati dalla fatica, rinunciavano a prendere i minimi rischi accettati In partenza. Era una pura sfida di regolarità in attesa dell'errore avversario e anche il pazientissimo pubblico parigino s'indisponeva e lasciava partire qualche, sibilo. Wilander era ancora il più fresco e al deci' mo gioco coronava la sua Impresa, davvero clamorosa, che lo rende ancora imbattuto sul campi del Roland Oarros. Lo scorso anno, alla sua prima esperienza, aveva giocato e vinto la prova riservata agli juniores, quest'anno ha bissato 11 successo nel torneo principale. „ _ Singolare maschile (finale): Wilander (Svezla)-Vilas (Argentina) 1-6.7-6 (8-6), 6-0,6-4.

Luoghi citati: Argentina, Francia, Parigi