II dramma dei bimbi costretti a subirei soprusi degli adulti
II dramma dei bimbi costretti a subirei soprusi degli adulti Nel Bellunese un convegno sulle «voci negate» II dramma dei bimbi costretti a subirei soprusi degli adulti In Italia segnalati 5000 casi di violenza Tanno - Una serie di imposizioni inserite nei comportamenti familiari di ogni giorno BELLUNO — In Italia sono segnalati annualmente cinquemila casi di violenza fisica ai danni dei bambini: è solo la punta di un iceberg inesplorato. La violenza fisica infoiti è forse il male minore in un pa-' norama sconvolgente di violenze ai minori che si mascherano in comportamenti entrati ormai a far parte della vita quotidiana. Un convegno che si è svolto a Feltre (Belluno) ha sintetizzato queste varie forme repressive con Un'unica definizione: le «voci negate* dell'infanzia, quelle richieste, quelle aspirazioni, quelle aspettative dei bambini che troppo spesso gli adulti ignorano, nella maggior parte dei casi per convenienza. La tavola rotonda era organizzata, in collaborazione con l'Associazione veneziana della stampa, dalla comunità di Villa San Francesco di Facen di Pedavena, una comunità che vive quotidianamente questo dramma, composta com'è da ragazzi dai 6 ai 15 anni che hanno grossi problemi familiari. La comunità è riuscita ad aiutarli all'insegna della massima libertà, abolendo ogni schema prefissato cosi da creare un'autentica quanto unica esperienza di autogestione. Gli elementi portati al dibattito dai vari relatori — l'assessore regionale all'Assistenza Anselmo Boldrin, il segretario veneto dell'Unicef Piero Pìccoli, il giudice del Tribunale veneto dei minorenni Giampaolo Florio e il direttore del Centro psicogra fico di Maser, Ennio Miotto — hanno tracciato un panorama desolante della situazione in Italia. Per i bambini si fa poco 0 nulla: il più delle volte il minore viene costretto a subire passivamente la volontà del l'adulto senza potersi esprimere. La violenza quotidiana, più che dei clamorosi episodi di pestaggio che di tanto in tanto occupano le cronache giudiziarie, è fatta di cartoni animati imposti di prima mattina per costringere al silenzio i figlinoli bambini handicappati isolati all'interno delle strutture scolastiche, dove la professione di insegnante di sostegno è diventata ormai solo un gradino di passaggio verso 1 incarico stabile. C'è un progressivo calo di affetto — ha denunciato il. giudice Florio — che porta al disgregamento dei nuclei familiari coi; il conseguente au'mento dei casi di abbandono, casi che quando riguardano ppss portatori di handicap diventa praticamente impossibile risolvere sia con l'affidamento sia con l'adozione. Intervengono a questo punto gli-istituti che sona 'solò cam^lsurrogati delta-'fàrnir glia, dove spesso il bambino vegeta più che vivere, privato com 'è di ogni calore umano. Di fronte a questo stato di cose, gli enti pubblici fanno poco: la Regione Veneto — ha detto l'assessore Boldrin — ha 16 miliardi di residui passivi per quanto riguarda gli asili nido e 11 per i consultori familiari. Afa la colpa non è tutta dell'ente pubblico: U cinquanta per cento dei posti disponibili negli asili nido, infatti, non viene occupato e i consultori familiari sono considerati alia stregua dì ambulatori ginecologici o poco più; è una questione di mentalità — denuncia Boldrin — che è difficile da modificare. A pagare, alla fine, sono sempre i più deboli, come bambini, una categoria che non vota e quindi non conta, come è stato commentato amaramente durante l'incontro di Feltre.
Persone citate: Anselmo Boldrin, Boldrin, Ennio Miotto, Florio, Giampaolo Florio, Piero Pìccoli
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