Rowny e Karpov, negoziatori di lungo corso di Alfredo Venturi

Rowny e Karpov, negoziatori di lungo corso Rowny e Karpov, negoziatori di lungo corso DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE GINEVRA —Sotto gli occhi di un mondo sconvolto da troppe guerre, sia pure convenzionali, riparte a Ginevra la trattativa strategica russo-americana. 1 capi delle due delegazioni, Edward Rowny e Viktor Karpov, si incontrano questo pomeriggio presso la sede russa. Ma non è che un colloquio protocollare, volto a rompere il ghiaccio: il negoziato vero e proprio decollerà soltanto domattina. La prima riunione delle due delegazioni al gran completo, sette per parte, è in programma presso la sede ginevrina dell'Agenzia per ti controllo delle armi.e il disarmo», di cui Rowny è il vicepresidente. Questa trattativa, che segue i due Salt, gli americani la chiamano 'Start», con le più impegnative «riduzioni» al posto delle «limitazioni... 1 sovietici, più legati alla continuità della vicenda Salt, preferiscono parlare di «colloqui per la limitazione e la riduzione» delle armi strate•giche. Qualunque sia il suo nome, il negoziato capita nel pieno del terremoto die ha mutato la guida della diplomazia americana. La data di oggi era stata decisa a fine maggio, e dopo di allora Haig e Gromyko si erano ancora incontrati, a New York, per definire gli ultimi dettagli preparatori. Il negoziatore americano può dunque dire, come ha detto sabato arrivando a Gi- nevra, die l'avvicendamento al dipartimento di Stato non incide sull'avvio degli Start. Ma certo inciderà, si prevede, su una vicenda negoziale efie già si prevedeva lunga e laboriosa, e die la successione Haig-Shultz potrebbe rendere ancora più lunga e laboriosa. Il n^ovo segreta¬ rio di Stato, infatti, dovrà rapidamente inghiottire e digerire il grosso dossier strategico, da tempo familiare per Haig. Tutto questo, si fa: osservare, potrebbe sbilanciare la direzione del negoziato, normalmente 'mediata» fra le esigenze del dipartimento di Stato e quelle à e er asi ieeile del ministero della Difesa, a tutto vantaggio di quest'ultimo. Nel momento in cui decolla lo Start, sono passati dieci anni dalla firma del Salt-1 'che per la prima volta introdusse il principio della limi tazione concordata (Mosca: Breznev e Niron). tre dalla firma del Salt-2 che sancì la parità fra le due superpotenze (Vienna: Carter e Breznev). I due negoziatori conoscono bene questa complessa vicenda politica, diplomatica, tecnologica. Edward Rowny ha 65 anni, fino a tre anni fa ha indossato la divisa di generale. Come rappresentante degli alti comandi Usa, è stato a lungo tra i negoziatori del Salt-2. Poi si è dimesso, protestando contro i «cedimenti» di Carter: esattamente come altri esperti americani, vedi Paul Nitze, il capo della delegazione alla trattativa sulle armi a raggio intermedio (euromissili), più tardi recuperati ■ dall'Amministrazione Reagan. Arrivando a Ginevra, Rowny ha ripetuto la piattaforma negoziale americana: è la proposta lanciata da Reagan il mese scorso, la riduzione •sostanziale e verificabile» dei «sistemi più distruttivi», cioè i missili balistici intercontinentali. Reagan ha quantificato nella misura di un terzo la riduzione da apportarsi al numero totale delle testate nucleari installate su quei sistemi. La proposta Usa si aggiunge alla nota 'Opzione zero» per le armi a raggio intermedio (gli euromissili), e a una proposta destinata a rilanciare la trattativa per il disarmo convenzionale (Mbfr, che langue a Vienna dal 73): fissiamo un tetto, dice Reagan al numero di uomini in armi dei due blocchi. E propone il livello di 900 mila soldati per parte, fra forze terrestri e aeree. I.russi propongono invece, come già per gli euromissili, un congelamento degli arsenali. Propongono anche, lo ha ricordato Karpov arrivando domenica a Ginevra, che gli Stati Uniti si uniscano all'Unione Sovietica nell'impegno già assunto da Breznev: la rinuncia a usare per primi l'arma nucleare. Viktor Karpov si preannuncia, per il generale in pensione Rowny, come un avversario agguerrito. Non a caso porta il nome del campione del mondo di scacchi. Karpov ha 61 anni, e si occupa di negoziati strategici fin da quando essi sono nati: quel 1969 che vide a Helsinki il faticoso avvio del Salt-1. Dieci anni dopo, quando si trattò di definire gli ultimi dettagli del Salt-2, Karpov fu chiamato a guidare la delegazione sovietica. E' dunque un negoziatore esperto, e sa benissimo qual è l'obiezione occidentale alla proposta Breznev: rinunciare a riservarsi l'opzione della risposta nucleare equivarrebbe, per l'Occidente, a rendere decisiva la superiorità sovietica in fatto di armamenti convenzionali. Del resto anche Rowny conosce perfettamente le ragioni dell'ostilità russa alla proposta Reagan: che penalizza l'arsenale sovietico, forte soprattutto di grandi sistemi missilistici con base a terra. Alfredo Venturi Ginevra. lisa e Urss hanno avviato le trattative per la riduzione delle armi strategiche. Sopra: missili americani in costruzione a Detroit. Sotto: missili sovietici alla parata del 1° maggio