Cuore a pezzi dove ripararlo

Cuore a pezzi dove ripararlo A Torino la commissione nazionale Cuore a pezzi dove ripararlo Ospedale infantile, Molinette e, presto, anche Novara - D costo medio, 10-12 milioni La scelta della seconda cardiochirurgia piemontese è caduta su Novara. La commissione ex Stefanini—ora Puddu — lo ha praticamente confermato ieri sera in Regione, in un incontro col presidente Enrietti, dopo che due del suol membri (i professori Provenzale, cardiochirurgo di Roma e Dalla Volta, cardiologo di Padova), avevano visitato i lavori per la sistemazione dei centri del Regina Margherita e delle Molinette (Blalode). Il Piemonte ha bisogno di mille Interventi l'anno su adulti e 300 su bambini, tenendo conto che un centro di cardiochirurgia infantile deve avere un bacino di utenza di 6 milioni di abitanti; grosso modo Piemonte, Val d'Aosta. Liguria. -In Piemonte nascono ogni anno 40 mila bambini — dice il prof. Margaglia, cardiochirurgo del Regina Margherita — e i cardiopatici sono l'8 per mille, cioè 320 di cui almeno 200 da operare». E quando si dice operare si intende subito, nei primi giorni di vita. Quest'anno sono stati fatti finora 68 interventi, con una notevole ripresa da aprile a oggi. Ma i lavori del nuovo settore cardiochirurgico sono quasi ultimati e ieri l'assessore Bajardi, il direttore sanità rio dell'ospedale dott. Tappa ro, il presidente dell'Usi 1-23 prof. Olivieri e il vicepresi dente ing. Poli 11 hanno presentati alla commissione. Sistemati 1 locali, c'è da pensare alle attrezzature compresa la nuova emodinamica perché quella attuale, dicono il prof. Margaglia e l'è modinamista dott. Ciriotti. è superata. -Ha una capacità di tre /otogrammi al secondo* troppo pochi rispetto alle esigenze attuali. Un altro miliardo e mezzo è necessario per le attrezzature del nuovo Blalock, esclusa l'emodinamica che è già acquistata. Quando entrerà in funzione il nuovo Blalock? «Le opere murarie ci saranno consegnate a fine settembre — dice ring. Poli — e confiamo di riprendere la normale attività entro l'anno». Come la pensa il prof. Morea? «Le due sale ci consentiranno due interventi normali al giorno più uno d'urgenza: diciamo quindici la settimana per 40-45 settimane l'anno». Vale a dire un po' meno di 700 interventi l'anno. E gli altri 300? Ecco spuntare Novara, che la commissione visiterà oggi. I costi? n prof. Provenzale fornisce qualche cifra. ?Un centro che faccia mille interventi in circolazione extracorporea l'anno, ha un costo unitario di 6-7 milioni. Che salgono a 10-12 milioni se gli interventi scendono a 500; a 30 milioni se sono cento, addirittura a 50 se meno di cento. Comunque non bisognerebbe mai scendere a meno di 250, escluda ovviamente la cardiochirurgia infantile che ha un discorso tutto a sé». Se teniamo conto che il Pie monte spende, per interventi all'estero (non solo su cuore, ma anche su reni, cornee, eccetera) 120 miliardi l'anno, si può concludere che attrezzar' si per far fronte alle necessità è il minimo che possa fare. Attrezzarsi anche di personale, soprattutto paramedico che è quello che più ci manca rispetto all'estero. Cioè rispetto al nostri vicini francesi, tedeschi, Inglesi, che sono la pietra di paragone portata ad esemplo dal prof. Dalla Volta, n quale dà a sua volta qualche cifra, nazionale. In Italia il fabbisogno è di 11.500 interventi di cardiochirurgia l'anno. Nel 1979 ne sono stati fatti 6200; nel 1981. 8800. ^Dobbiamo recuperare quel 20 per cento che ci manca ed è per questo che stiamo lavorando». Una domanda provocatoria: oltre alla garanzia medi ca, c'è anche quella igienica? Risponde ring. Poli: «Due degli ultimi casi infetti del Blalock sono giuntLgià infettati dall'estero dove erano stati operati». Domenico Garbarino