Cancro, meno paure

Cancro, meno paure Ottimismo dei ricercatori, si fanno passi avanti Cancro, meno paure Cinque studiosi, tra cui due Nobel, ospiti dell'Associazione italiana per la ricerca sul cancro, hanno illustrato ai medici piemontesi i risultati dei lunghi anni di esperimenti Il cancro non è una malattia, ma almeno cento. Tutte con un denominatore comune: a un certo punto una cellula «Impazzisce», cresce fra quelle sane, prolifera e si riproduce a spese dell'organismo che la ospita. In breve tempo diventa un vero e propio killer. Come difendersi? La risposta è una sola: riuscire a scoprire perché questa cellula diventa cancerosa in modo da neutralizzarla prima che sia in grado di nuocere. Ma finora questa via si è rivelata più ardua del previsto. Bisogna dunque arrendersi? Assolutamente no. Anche se 1. risultati ottenuti finora possono sembrare scarsi non va dimenticato che da qualche anno si è preso a parlare di salvezza per almeno una deci na di tipi di tumore. Le guarigioni, che in linea di massima sfiorano già il 35 per cento, hanno tutte a mon te due parole estremamente semplici: ricerca scientifica, In esilio Per ribadirlo e sottolineare 11 risultato cautamente otti mista degli sforzi di tanti medici, l'Associazione italiana per la ricerca sul cancro — se^ zione Piemonte Valle d'Aosta — ha Invitato ieri a Torino cinque famosi studiosi, tra cui due premi Nobel, tutti laureatisi a Torino e poi costretti ad emigrare negli Stati Uniti per trovare finanziamenti strutture adeguate. Il convegno, cui sono Intervenuti me dici di tutto 11 Piemonte, era centrato su «Attualità e aggiornamento sulla conoscenza del cancro; recenti acquisizio¬ ni e importanza della ricerca». A conclusione dell'intensa giornata si è colta tra i partecipanti l'impressione di un certo ottimismo grazie anche alle «promesse> del prof. Dulbecco che ha parlato di un termine di cinque anni perché si possano cogliere risultati concreti in percentuale altissima. Il convegno è stato aperto dalla presidente dell'Associazione Allegra Agnelli e dal rettore dell'Università prof. Cavallo che ha sottolineato la grave crisi dell'università italiana e l'Importanza di dare impulso alla ricerca. Il prof. Mottura, della facoltà di Medicina, ha ricordato le diverse motivazioni che hanno indotto questi cinque colleghi a svolgere la gran parte della loro attività negli Stati Uniti. Ha quindi preso la parola il prof. Renato Dulbecco, premio Nobel della Medicina nel '75, direttore del Centro di Ri cerche del «Salk Instltute» di San Diego. Ha ricordato che 1 virus oncogeni provocano il cancro per l'azione di due sistemi di geni: geni oncogeni frequentemente trasportati dai virus, e geni cellulari normali. Le alterazioni sulla superficie delle cellule che si verificano hanno consentito lo studio con le moderne tecniche degli anticorpi monoclonali, specifici per 1 singoli antigeni tumorali. Queste scoperte aprono 11 campo per molte applicazioni cliniche che si estendono alla diagnosi, alla prognosi e forse anche alla terapia del cancro. Il prof. Cullino, direttore del Laboratorio di Patoflslo- logia del Tumori al National Career Instltute di Bethesda, ha parlato delle condizioni flslopatologlche che influenzano l'accrescimento del tumore mammario con particolare riferimento alla curva di ao cresclmento. alla vascolarizzazione del tumore e alle con' dizioni che favoriscono la produzione del vasi sanguiferi. n prof. Salvatore Luria, premio Nobel della medicina nell'anno 1969, direttore del Centro di Ricerche per il cancro del MTT, Cambridge, Mass, ha ricordato come dagli studi a Torino ha imparato, sotto la guida del prof. Giuseppe Levi, la disciplina della ricerca per dedicarsi poi alla biofisica e poi alla genetica. Tumori maligni I prof. Raffaele Lattes e Lu ciano Ozzello del Dipartimento di Patologia della Colum bla University, hanno affron tato il problema della diagnosi differenziale nel campo dei tumori e pseudotumori mammari, causa di un grande numero di decessi. Vengono considerate lesioni benigne e la conoscenza della vera natura di queste lesioni è ancora basata sul vecchi metodi istologici. Per un secondo gruppo di tumori maligni slmili istologicamente, l'istogenesl si può determinare con certezza solo con l'uso di metodi quali 11 microscopio elettronico, metodi istochlmlcl e lmmuno-patologicl. La loro importanza consiste nel fatto che prognosi e terapia variano a seconda della natura delle cellule neoplastiche.

Luoghi citati: Cambridge, Piemonte, Piemonte Valle D'aosta, San Diego, Stati Uniti, Torino