L'Algeria meno rigida sul prezzo ora più vicino l'accordo per il gas di Emilio Pucci

L'Algeria meno rigida sul prezzo ora più vicino l'accordo per il gas IL GOVERNO ITALIANO SEMBRA INTENZIONATO A CHIUDERE AL PIÙ' PRESTO L'Algeria meno rigida sul prezzo ora più vicino l'accordo per il gas Un dollaro in più ROMA — Il ministro del Commercio con l'estero, Nicola Caprìa, e quello algerino dell'Energia, Belkacem Nabi, vogliono chiudere al più presto il contratto sulle forniture di gas, ma di mezzo c'è sempre il problema prezzo, anche se le posizioni si sono notevolmente avvicinate. La «tre giorni» di colloqui tra le due delegazioni è incominciata ieri con un lungo incontro riservato tra Capria e Nabi. E subito si è registrato «un'importante novità»: è infatti caduta la pregiudiziale rigida da parte del governo di Algeri sul prezzo richiesto dalla società di Stato algerina. «Cosi si riparte da zero», ha commentato Capria. I ministri, da quel che si è capito, hanno una gran voglia di arrivare alla firma e faranno di tutto per superare qualsiasi tipo di ostacolo. E questo anche perché ritengono che l'accordo per il gas sia alla base del rilancio e del potenziamento della cooperazlone economica e commerciale tra Italia e Algeria. L'annuncio del contratto spianerebbe in pratica la strada ad una nutrita serie di trattative in corso e convenienti per tutti e due i paesi. Si diceva del prezzo. La Sonatrach, la società algerina, per il suo gas chiede sopra i 5 dollari per Mbtu (l'unità di misura del metano), mentre la Snam (gruppo Eni) non vuol sborsare più di 3,80 dollari. A questo punto, soltanto la mediazione politica può sbloccare la situazione. Ma non è cosa facile, dal momento che il governo italiano è disposto a fare concessioni, comunque non oltre un prezzo equo. Non c'è intenzione, in sostanza, di penalizzare l'utenza. Le condizioni algerine, ha riferito l'altro ieri il ministro dell'Industria Marcora, comporterebbero infatti un aumento del prezzo di vendita del metano da 212 a 322 lire il metro cuba un adeguamento rìfctf accettabile. A quanto si dice. Capria si è presentato al jeprifronto con Nabi con una cifra fissata nella riunione interministeriale di martedì. Cifra che è segreta, ma che dovrebbe aggirarsi intorno ai 4 dollari, centesimo più centesimo meno. Starà ora al ministro algerine giudicare se a questa offerta si può chiudere, magari in prospettiva di altri vantaggiosi contratti o di accordi di joint-venture e la disponibilità mostrata ieri da Nabi lascia ben sperare, anche se c'è da sciogliere il nodo della indicizzazione del prezzo. Allo studio delle delegazioni c'è pur-; l'ipotesi di modificare il contratto al punto relativo alla quantità di gas da acquistare. A gasdotto a pieno regi me, l'Italia dovrebbe importare 12 miliardi di metri cubi l'anno. Nel caso il prezzo non dovesse scendere di molto, si potrebbe optare per ridurre il rifornimento al «minimo ga rantito». limitando cosi l'e- sborso, ma dando operatività al contratto. In merito alla visita di Nabi, la Uil in un comunicato sottolinea che questa missione deve costituire «l'occasione utile per concludere in modo positivo un negoziato che si trascina da troppo tempo in modo inconcludente". Le polemiche e contraddizioni degli ultimi tempi devono in sostanza lasciare il passo ad una discussione «serena e animata di buona volontà tra le parti, nella quale possa prevalere la convinzione che l'intesa è possibile ed è di grande valore politico ed economico». Resta da segnalare che il ministro delle Partecipazioni Statali De Michelis ha inviato una lettera al presidente della Snam, Barbaglia, per ammonirlo a non rilasciare commenti di alcun genere mentre è in corso la trattativa. Emilio Pucci Nicola Capria

Persone citate: Barbaglia, Belkacem Nabi, Capria, De Michelis, Marcora, Nicola Capria, Nicola Caprìa

Luoghi citati: Algeri, Algeria, Italia, Roma