Vano assalto a re Karpov

Vano assalto a re Karpov Concluso dopo tre settimane il torneo di scacchi di Torino Vano assalto a re Karpov Il campione del mondo ha diviso il primo posto con lo syedese Andersson - Lo jugoslavo Ljubojevic il più combattivo - Spassky: «Non sono più un killer» TORINO — n campione del mondo Karpov e lo svedese Andersson sono primi con 7 punti (vincono tredici milioni ciascuno) nella classifica del «World Master», massimo torneo di scacchi. Di Anatoli Karpov si sa già tutto. Dopo essersi riconfermato campione a Merano, ha perso nei tornei di Buenos Aires e di Londra. Ha vinto a Torino con alcune partite degne del suo titolo, ma in altre non ha davvero esaltato. Contro Kavalek, forse perché in crisi di tempo, non ha visto la mossa che gli avrebbe consentito di mangiare la Regina Avversaria, e ha pattato una partita che poteva facilmente vincere. Un Karpov migliore che nei precedenti tornei, ma che lascia ancora qualche perplessità sulla sua condizione. Ulf Andersson è l'altro primo classificato, ma per spareggio tecnico la coppa del torneo va a Karpov. Esile e pare fragile Andersson, ma è un tenace lottatore, un fortissimo e Inesorabile finalista. Impianta giochi chiusi ed è un •fondista» della scacchiera. Dallo scorso ottobre ha partecipato a tutti i tornei (ha vinto quello di Londra), perdendo solamente due partite. E" l'unico imbattuto. Con 6,5 punti sono secondi in classifica Ljubojevic e Portiseli. Il campione jugoslavo Ljubomir Ljubojevic è stato il giocatore più combattivo, geniale ma anche discontinuo e per questo ha pareggiato con Kavalek una partita che poteva vincere, ha perso con Portiseli un incontro che poteva pareggiare. Un punto «sprecato»: un punto che significava la vittoria nel «Master». L'ungherese Lajos Portiseli non è un talento naturale, ma uno sgobbone: tutti i giorni, otto ore di scacchiera. Al quinto posto, con 6 punti, è Boris Spassky, l'ex campione del mondo sovietico, che risiede a Parigi. Lui si che è un talento naturale, e sorprende vederlo a metà classifica, épassky non si danna per questo, spiega serenamente: «Forse una volta ero più aggressivo. Ma ho perso la mentalità del killer, sono ormai un uomo pacifico anche alla scacchiera. Sono uno che è contento della sua vita, di sua moglie e di suo figlio, e che si accontenta anche delle patte», i Sesto è l'americano Ljubomir Kavalek con punti 5,5. Era 11 meno quotato dei partecipanti al «Master» e la classifica lo conferma. Ultimo è il tedesco Robert Hubner, professore di papirologia. Ha 3.5 punti, tutti totalizzati nella prima parte del torneo, quando sembrava avviato verso la vittoria finale. Ma a questo punto ha abbandonato, per malattia. Dei grandi maestri che hanno partecipato al «Master» era 11 solo dilettante, l'unico ad anteporre i suoi studi alla scacchiera. Tutto sommato, è stato un grande torneo che ha avuto eco mondiale, e la speranza è che il presidente della Federazione italiana di scacchi Palladino e l'assessore comunale Alfieri lo ripropongano. Si sono giocate 35 partite: 27 sono state le patte, le vittorie (escluse quelle per 11 forfait di Hubner) sono state 8. Due partite hanno vinto Karpov (contro Portiseli e Ljubojevic); Ljubojevic (contro Karpov e Spassky); Portisch (contro Kavalek e Ljubojevic). Una l'hanno vinta Spassky (contro Portisch) e Andersson (contro Kavalek). L'altra sera alla Scacchistica torinese, Karpov ha tenuto una si multanea contro 22 giocatori. Ha vinto 19 partite e ne ha pattate 3, Uno degli avversari era un computer, che con la sua «intelligenza» si è difeso bene, ma vanamente. Pubblichiamo a parte questa partita, commentata dall'esperto. Luciano Carino Andersson, vincitore con Karpov

Luoghi citati: Buenos Aires, Londra, Merano, Parigi, Sesto, Torino