Brontolii di caserme a Buenos Aires di Mimmo Candito

Brontolii di caserme a Buenos Aires Fra sette giorni il nuovo presidente Bignone deve entrare alla Casa Rosada, ma già si parla di golpe Brontolii di caserme a Buenos Aires In fermento la «loggia» dei giovani ufficiali, dalla quale Perón iniziò la scalata al potere - Il richiamo storico è a Nasser e a Suez, anche se l'epilogo della guerra per le Malvinas è stato diverso - Lotta fra gli alti gradi filo-Usa e quelli inferiori (da tenente a colonnello) fautori del nuovo nazionalismo latino-americano - La gerarchia militare era anche rigida divisione di caste, oggi è «inquinata» da un capo dell'esercito come Nicolaides, figlio di un umile immigrato greco ■ Accuse di tradimento e corruzione DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BUENOS AIRES — Ci vogliono ancora 7 giorni perché, 11 generale Bignone entri alla Casa Rosada. Sono tempi tecnici, di cambio di un'amministrazione, ma potrebbero anche bastare a fargli perdere la strada del vecchio palazzo presidenziale. Ieri le truppe erano consegnate nelle caserme, i soldati indossavano giubbotti antiproiettile; a Cordoba c'erano forti tensioni nel comando aeronautico. L'Argentina di questi tempi non si stupisce più di nulla, e le assemblee che i giovani ufficiali vanno tenendo nelle mense diventano poi argo-' mento di conversazione comune nei caffè di Calle Florida: di un nuovo golpe si parla come delle partite di Maradona ad Alicante, si citano nomi e gradi dei futuri protagonisti con la stessa sicurezza dei dribbling fantasiosi del calciatore. Tutti aspettano, pare sia giunta l'ora dei capitani e dei colonnelli. Il riferimento che ha mag gior successo, in un'ondata improvvisa e rabberciata di studi militareschi, è quello di Nasser: si cita l'Egitto che si liberava degli inglesi, la rottu ra di Suez, il sollevamento del' giovani ufficiali. Anche se. alle Malvlnas la faccenda è finita in modo un po' diverso, i paragoni tra il '56 e oggi stimolano analisti e politologi a ripercorrere con speranza gli itinerari della storia; e nelle caserme queste letture hanno acceso passioni repentine. Qui c'è sempre stata, tra i militari, una discreta tendenza a lasciarsi tentare dalle logge della massoneria per mettere assieme cospirazione e progetti politici Le confuse vicende di questi ultimi due mesi non potevano risparmiare il recupero di quelle antiche tentazioni, ed ecco cosi che i «giovani ufficiali» dell'esercito hanno creato una nuova loggia riservata esclusivamente a chi sta tra i gradi di tenente e quelli di colonnello. Il nassertsmo diventa una minaccia concreta, e Bignone potrebbe trovarsi messo da parte prima ancora di vedere la Casa Rosada. Senza spingersi troppo lontano verso il Medio Oriente, il nuovo complotto trova radici concrete nella loggia del Oou (Orupo de Oficiales Unidos) che a partire dal '43 promosse la scalata al potere dell'allora colonnello Juan Domingo Perón. I contrasti tra i liberali e i conservatori di quel tempo sono oggi la lotta di potere tra le alte gerarchie filoamericane e il nuovo ufflclalato nazionalista. Nelle caserme, l'accusa di tradimento sta diventando una litania che consola della sconfitta nelle Malvlnas: 1 generali sono accusati senza tanto rispetto per la disciplina, come se la resa di Menéndez sia stata una responsabilità collettiva e dolosa dei comandi congiunti; e si arriva ormai a distinguere perfino tra i generali di divisione e quelli meno anziani, comandanti di brigata. Le Forze Armate di oggi non sono più quelle di una volta. Un esercito che abbia come capo di Stato Maggiore un generale che si chiama Nicolaides, figlio evidente di un immigrato greco senza troppa fortuna, è una realtà che nei giorni scorsi, qui a Buenos Aires, ha fatto storcere il naso a molti eleganti frequentatori del Jockey Club, in Calle Alvear. Un tempo, i capi dell'esercito dovevano avere almeno due cognomi e quattro-quintl di nobiltà spagnolesca: la casta era esclusiva, e l'ascesa al gradi più alti seguiva un itinerario tortuoso marcato da regole rigide anche se mai scritte. Oggi non solo la testa del potere ha un nome tanto astruso quanto quello di un immigrato da Kavala, ma addirittura anche la presidenza della Repubblica finisce tra le mani di un generale che compensa la mancanza di due cognomi con la presenza di ben tre nomi: Reynaldo Benito Antonio. La democratizzazione è a suo modo 11 risultato di 50 anni di storia che hanno portato i militari a diventare un partito politico, e lentamente le classi sociali meno fortunate hanno potuto infiltrare nel collegi militari 1 loro figli aspiranti generali. Solo la Marina si è tenuta fuori da questa «contaminazione» volgare, e il conservatorismo delle sue istituzioni si riflette con durezza nelle linee politiche del suol comandi. Quanto all'Aviazione, ha sempre contato come 11 due di picche, perché non ha né tradizioni, né cannoni: gli aerei che in passato hanno bombardato la Casa Rosada sono stati quelli della Marina, e i successi dell'altro mese contro gli inglesi non sono bastati a nobilitare le ambizioni di Lami Dozo. Le lotte di potere fra le tre Armi sono finite spesso a cannonate, e la rivalità delle Accademie non ha perdonato alcun progetto di concorrenza. La gerarchia armata mette, nell'ordine, prima l'Esercito, poi la Marina e Infine l'Aviazione; e nell'Esercito la lotta tra la Cavalleria e la Fanteria, vale assai più di qualsiasi scontro con aviatori e ammiragli. Ma in quest'ordine molto rigoroso si è andato formando con il tempo un collegamento corporativo che conta più della concorrenza: è quello che qui chiamano la «somoztzzazione» delle Forze Armate, cioè l'entrata massiccia del quadri superiori (soprattutto, ma non solo, generali) in tutte le pratiche dell'ammlnlstrazlone pubblica e dell'economia industriale. La corruzione burocratica e 11 controllo degli investimenti speculativi mettono sempre di mezzo qualche ufficiale senza larghi scrupoli, e si ripetono episodi e abitudini che la «famiglia» del Nicaragua ha reso ormai emblematici. La trama degli interessi finanziari sui quali costruire fortune più solide della vita di caserma poggia su .Quell'istituto delle Fabricaciones Militares, un pozzo di San Patrizio di attività industriali controllate dalle Forze Armate •perché di interesse militare; e l'accezione è tanto generica e pretestuosa che dentro vi si produce di tutto, dalle caramelle agli aeroplani. Ogni caramella vale un peso, ogni aeroplano vale un miliardo di pesos; nella somma, il fiume di denaro trova rivoli lungo i quali disperdersi senza grandi imbarazzi per nessuno. La loggia dei «giovani ufficiali» attacca questo processo di corruzione collettiva, in un progetto di ripulitura che si richiama anche alla lontana eredità del populismo peronlsta. DI nuovo, vi aggiunge una componente che tende a Identificare 11 vecchio nazionalismo del Caudillo con la nuova realtà latlnoamerlcana, quella almeno che è parsa venir fuori dalla solidarietà continentale durante la crisi delle Malvlnas: la patria ora è l'America Latina, e 1 vecchi generali corrotti sono anche la longa manus del capitalismo yankee. Il Paese è allo sfascio. Le complicità che hanno legato tutti 1 protagonisti della repressione statale, in divisa o in borghese, ora scatenano ritorsioni e ricatti che rischiano di frantumare la coesione del corpi armati: indisciplina e scontri tra ufficiali sono segnalati da molte caserme, soprattutto nell'interno del Paese, e la speranza di una promozione sociale — che qui per molti è ormai l'unica ragione della carriera militare — In un quadro tanto deteriorato si va colorando di confuse tentazioni rivoluzionarie. Nasser vale quanto Otelo de Carvalho, e Peron trasluce della stessa vigoria anticolcniale del nobile generale San Martin. Ora si dice che Bignone tenti di salvare la baracca chiamando come suo consigliere personale proprio uno del colonnelli più marcati dall'inclinazione nazlonal-popullsta. Arguello dovrebbe essere per lui quello che Damascò o Cornlcelli, furono per Peron e Lanusse. Ma forse il tentati vo arriva tardi, quando ormai la macchina è già in marcia. L'Argentina, che non sa nemmeno se ancora è in guerra oppure no, guarda ormai senza troppe illusioni a questi movimenti di truppe. Un proverbio della pampa dice che -bisogna lasciar passare l'inverno». Qui l'inverno è cominciato solo l'altro ieri. Mimmo Candito Buenos Aires. I soldati argentini tornano a casa dopo le battaglie nelle Falkland: I parenti li attendono per le strade della capitale