Qualità, non quantità

Qualità, non quantità Qualità, non quantità Tra tona settimana esatta, e per la quarta volta. Il Festival di Asti riapre 1 battenti. Già questa continuità è un bel risultato: l'Iniziativa si mosse — lo ricordiamo bene — tra molte superclllosc diffidenze. Cammin facendo ha affinato i programmi: dovrà, in futuro-, liberarsi di qualche scorta (quantità e qualità non vanno, a teatro, di pari parso): ma già poggia. In questa quarta edizione, su tre nuclei abbastanza solidi: a) gli strrmiert, rappresentati dal giapponese Jasuburo Tsujlmura e dalle sue inquietanti bambole, che pare compongano, da'vere Interpreti, uno spettacolo misterioso e tragico; e dalla coppia Andrej Serbar, e Lee Breuer, deli'American Re pertory Theatre, alle prese con Molière e Wedeklnd, in termini di aggressiva dlssa c razione; b) gli italiani: due messinscena spiccano, almeno sulla carta: «Saved» di Edward Bond, il «protocollo» del teatro Inglese della violenza U965), Ignoto (o quasi) in Italia, nell'Interpretazione della Civica Scuola d'Arte Drammatica di Milano; e ■Trilogia Beckettiana», col Teatro di Porta Romana, protagonista Virginio Gazcolo; e) gli spettacoli per attore (o performer) solista*, in quest'ambito l'attenzione s'appunta sul recital-cabaret del musicista-attore-cantante Gino Negri, «Abbasso Carmelo Bene»; su «Segreteria telefonica» di Alessadnro Haber, uno del più colti e sensibili giovani interpreti di prosa e cinema; e sul «Peppe e Barra» del nanoletanlssimo Beppe Barra, il prlmattore di Roberto De Simone, A parte, in aristocratica solitudine, «Teatro» di Remond! e Caporossi, la sola coppia dell'avanguardia italiana che non abbia abdicato al rigore della propria ricerca. g.d-b.

Persone citate: Beppe Barra, Breuer, Caporossi, Carmelo Bene, Edward Bond, Gino Negri, Haber, Remond, Roberto De Simone, Virginio Gazcolo

Luoghi citati: Asti, Italia, Milano