Due ipotesi per una nuova strage di Ezio Mauro

Due ipotesi per una nuova strage Due ipotesi per una nuova strage . ROMA — Dopo anni di sospetti e accuse sui legami Internazionali del terrorismo, adesso c'è una valigia Imbottita di plastico che arriva dall'Est, viaggia su un volo di linea, portata per mano da una simpatizzante della Rai che fa tappa a Roma ed è diretta a Parigi. E' dunque questo l'identikit della multinazionale del terrore che opera tra l'Est e l'Ovest d'Europa? Òli esperti dicono che l'identikit non è ancora completo, ed è forse inesatto nel dettagli: ma, aggiungono, che la strada imboccata con l'arresto di Christa Frohllch. con i suoi cinque chili di esplosivo et suoi documenti di viaggio, è quella giusta. La prima cosa da accertare è il luogo in cui la donna ha passato le 24 ore precedenti l'imbarco sul volo delle linee aeree rumene da Bucarest per Roma. Sia tra gli inquirenti che tra gli studiosi del terrorismo internazionale, trova infatti scarsissimo credito l'ipotesi che la bomba nella valigia sia stata preparata a Bucarest. La Romania, dicono gli esperti, si è sempre tenuta accuratamente fuori dal «loco di appoggi e coperture al terrorismo destinato a colpire l'Europa Occidentale. 'Non è'un santuario; né un luogo d'addestramento», > dicono gli uomini che lavo-' rano su questo caso. 'Bucarest none certo Sofia -r aggiunge Claire Sterling, che ha pubblicato un libro-inchiesta sui legami internazionali del terrorismo — una capitale che è luogo strategico per il passaggio . di armi e materiale da guerriglia tra il Medio Oriente,. l'Est e l'Europa Occidenta* le. Bucarest, con ogni probabilità è stato soltanto uno scalo tecnico. Un materiale così sofisticato, e ad altopotensiale, di solito arriva dallo Yemen del Sud, passa per Sofia, e di lì filtra in Occidente'. E qui. c'è un precedente, che ha più di un'analogia con il caso della simpatizzante Raf arrestata a Fiumicino: è l'arresto nel 1080 a Parigi, di cinque terroriste (anche allora tedesche) guidate dà Siegliende Hofman, appena rientrate dai campi d'addestramento dello Yemen. Anche a Parigi il materiale ritrovato nel covo era tecnicamente ad altissimo livello: 25 quintali d'esplosivo, tra l'altro, e un lanciarazzi con 42 missili. In quel caso, armi e bombe erano destinate ad un'azione da compiere in Germania. Ma questa volta, dove doveva scoppiare la bomba?' Secondò gli esperti, l'ipotesi più probabile è che 11 lungo viaggio con la valigia al plastico di Christa Frolliteli dovesse concludersi in Germania, con un gigantesco attentato. Parigi, come tante altre volte in passato, avrebbe dovuto funzionare da base di raccolta, per scambio di informazioni e per riunioni a vari livelli: e Rohm, in questa strategia, sarebbe stata soltanto una ! tappa, uno scalo, un passaggio più o meno «protetto», a basso rischio secondo i calcoli del terrorismo internazionale. Ma c'è anche la possibilità che la bomba in valigia fosse destinata all'Italia, scelta come teatro per una nuova Btrage. più sanguinosa di quella di Bologna. E' una possibilità che nessuno, tra gli inquirenti, si sente di escludere. Intanto, si fa notare, la Raf non esclu¬ de azioni fuori confine, come dimostra il fatto che l'ex movimento «2 giugno», poi sciolto e confluito nella Raf, aveva un reparto internazionale che operava a Parigi, con Carlos. Poi, i legami diretti tra il terrorismo tedesco e 11 terrorismo italiano non sono più un mistero: tre mesi prima del rapimento di Aldo Moro — come documenta il libro «La trama del terrore» — una terrorista tedesca, Gabriele > Kroeher-Tiedemann fu arrestata a Porrentruy con il denaro di un riscatto destinato alle Brigate rosse e con un foglio con la scritta •Roma» e la sigla «Al.Mo.». Infine, c'è chi ricorda il «summit» del terrorismo che si svolse lo scorso autunno a Losanna, con l'intervento, tra gli altri, di esponenti delle Br, della Raf, dell'Età, dell'Ira: a quanto si sa, uno degli argomenti principali della discussione fu l'aiuto delle altre organizzazioni alla Raf. Oggi, dopo la crisi dei pentiti, le loro rivelazioni, le operazioni di polizia, sono le Br il fronte debole del terrorismo internazionale. E la Raf, potrebbe aver deciso un intervento di sostegno,destinando una sua militante al compito di accompagnare come «corriere», dall'Est a Roma, l'esplosivo destinato ad un'azione eversiva. Contro questa tesi, c'è l'esperienza di anni di terrorismo, che hanno visto in Italia le Brigate rosse impegnate in azioni sanguinose con obiettivi individuali, vittime scelte, mentre era reversione nera, fascista, che progettava e portava a compimento le stragi, innescando bombe e ordigni esplosivi. A favore dell" tesi di un collegamento tra 11 terrorismo di altri Paesi e 11 terrorismo italiano, c'è però quella valigia portata per mano da Christa Frohlich nell'atrio di Fiumicino. Ed è una valigia che viene dall'Est, come prova, questa volta, il biglietto aereo. Bisogna accertare la città da cui la terrorista ha iniziato 11 suo viaggio con la bomba: ma intanto, si può già dire che aveva ragione Sandro Pertini, quando tra polemiche e critiche, invitò a cercare fuori dall'Italia i •santuari» del terrorismo italiano. Ezio Mauro