Bucarest tappa intermedia dal Medie Oriente sulla strada internazionale del terrorismo

Bucarest tappa intermedia dal Medie Oriente sulla strada internazionale del terrorismo Il caso della donna trovata aeroporto di Fimnicino con un potentissimo esplosivo nascosto in valigia Bucarest tappa intermedia dal Medie Oriente sulla strada internazionale del terrorismo ROMA — Dal momento' dell'arresto, avvenuto la mattina di venerdì scorso, ha continuato a dichiararsi «prigioniera politica»: ma, grazie all'archivio elettronico del Bica, l'organizzazione antiterroristica tedesca, è stato già possibile dare un nome alla donna che era stata bloccata all'aeroporto di Fiumicino, proveniente da Bucarest, con tre chili e mezzo di «T4., uno del più potenti esplosivi al plastico oggi esistenti, dodici volte più distruttivo di una polvere convenzionale. L'ostacolo del documenti falsi è stato rapi damente superato: la terrorista si chiama Margot Christa Froellch, ha quarantanni e ad Amburgo, dove abita, lavora abitualmente come insegnante in una scuola serale. E' di bassa statura, blonda, piuttosto bella: al Bunderskriminalamt non è schedata come terrorista. La polizia criminale tedesca si era però già occupata di lei, conside randola «simpatizzante» per la Rai In pratica una persona che, in Italia, potrebbe col locarsi nell'area dell'autonomia organizzata. Margot Froellch è stata interrogata ieri per due volte dal sostituto procuratore Domenico Sica: in mattinata, negli uffici della procura, nel pomeriggio al carcere di Rebibbia, dove era stata nel frattempo trasferita con l'ac cusa di detenzione di esplosivo e di documenti falsi. Ha continuato, ostinata, a non ri spondere alle domande del giudice. Nessuna indicazione quindi sulla provenienza del l'esplosivo, sul percorso seguito prima di atterrare a Roma, sulla destinazione del carico di morte. La Froellch certa mente proveniva dall'aeroporto internazionale di Bucarest, con un volo della Tarom, la compagnia di bandiera romena. Però non può essere questo l'elemento che esaurirà le indagini Secondo gli in quirenti, la donna aveva scelto Bucarest soltanto come tappa di transito. Probahfl i mente, proveniva dà un Paese del Medio Oriente (Libano, Libia, o Yemen del Sud). Questo coincide con le af< fermazioni che l'ambasciata romena in Italia ha tenuto a fare, ieri, dopo essere stata interpellata dal cronista: -Bucarest è uno scalo intemazionale — ha detto un funzionario — aperto a tutte le destinazioni. Ritengo impossibile, considerati i nostri severi sistemi di controllo, ette quell'esplosivo sia partito dalla nostra capitale». Più probabile, ha aggiunto, è invece che i bagagli della terrorista tedesca fossero giunti all'aeroporto solo «in transito», evitando dunque ogni controllo. Gli inquirenti italiani stanno cercando adesso di sapere quali e quanti voli fossero giunti a Bucarest dal vicino Oriente la mattina di venerdì scorso. Un controllo delle liste dei passeggeri, da parte delle autorità roméne, dovrebbe consentire nell'arco di poche ore di scoprire da dove proveniva l'esplosivo trasportato da Margot Froellch. Ma anche una volta chiarita la provenienza, resta l'interrogativo più importante: a chi era diretto, a che cosa era destinato il potentissimo «T4»? Con tre chili e mezzo di quel plastico, un attentato simile a quello della stazione di Bologna avrebbe distrutto non solo la sala d'aspetto, ma la stazione intera, e forse l'intera piazza. Unico dato certo è che dal l'aeroporto di Fiumicino la terrorista tedesca si apprestava a raggiungere Parigi (dalla stazione Termini nel pomeriggio, alle 18.30, parte il «Palatino», diretto nella capitale francese). Dagli appunti trovatri addosso alla donna risulterebbe che il viaggio prevedeva anche una sosta a Torino: Margot Froellch aveva annotato persino il nome dell'albergo in cui avrebbe pernottato. Sabato mattinala donna sarebbe poi proseguita per Parigi. L'esplosivo era destinato a terroristi operanti in Fran eia? £' probabile — dice uno degli inquirenti — anche perché il plastico era frazionabile. E' possibile cioè che parte del "T4" dovesse essere consegnata a terroristi d'Oltralpe, mentre un'altra quantità forse sarebbe rimasta in Italia» Nelle mani di chi? Forse, sostiene la polizia, anche delle Brigate rosse, o almeno di quanto rimane dell'organizzazione, gruppo che negli ultimi mesi ha subito colpi duria simi, e che dunque diffidi mente èia grado di continuare nella strategia adottata fino ad oggi. Nelle stesse condizioni si trovano, in Germania, i superstiti della «Rote Armee Fraktion. : è possibile dunque che dalla Frància l'esplosivo fosse destinato proprio a uomini della Raf.. A tradire Margot Froellch sono stati due elementi: un forte odore di collante che emanava dalla sua valigia ed il peso sproporzionato del bagaglio. L'esplosivo era ih una «samsonlte», celato in un doppiofondo. La valigia, apparentemente, conteneva solo indumenti Intimi, qualche libro e pochi altri effetti personali, I finanzieri che controllavano il bagaglio erano rimasti .Impressionati però dalla evidente fatica con cui la donna aveva deposto la valigia sul banchi della dogana: l'hanno.prima lasciata andare ma, immediatamente dopo, ne hanno parlato coi loro superiori Giusto in tempo perché Margot Froellch venisse bloccata dinanzi all'aeropor¬ to, mentre a un tassista aveva appena detto che voleva dirigersi alla stazione Termini. Naturalmente l'Impressione dei finanzieri era quella di trovarsi dinanzi a un «trasporto» di droga. Fra 1 tanti dubbi, c'è anche quello che l'esplosivo fosse diretto alle organizzazioni pale stinesi, che nelle ultime setti-I mane avevano da «vendicare» (oltre all'incursione israeliana nel Libano) anche due assassini! compiuti proprio a Roma. Ma gli inquirenti! escludono questa ipotesi: «. palestinesi — dicono — di spongono di canali vecchi < collaudati, e non sarebbero mai ricorsi ad un corriere di provenienza occidentale». L'e splosivo, allora, era destinato alle Br o ai terroristi «neri»? •Forse alle prime», rispondono alla Digos. La speranza è che, dagli arresti che continuano a succedersi in queste ore, possa emergere qualche riscontro. Proprio ieri, si avuta notizia di un arresto avvenuto giovedì scorso Franco Messina 28 anni, sospetto capo br dell'ala «militarista», e l'ottavo brigatista catturato a Roma dalla fine di maggio. Roggero Conteduca

Persone citate: Domenico Sica, Margot Christa Froellch, Margot Froellch, Raf, Roggero Conteduca