Alla Scala Fanny Ardant ridà vita a Persefone, la primavera di marmo

Alla Scala Fanny Ardant ridà vita a Persefone, la primavera di marmo L'opera di Strawinski a Milano diretta da Foster - L'impeto di «Les noces» Alla Scala Fanny Ardant ridà vita a Persefone, la primavera di marmo MILANO — Nonostante la efezione di Georges Prètre, he avrebbe dovuto dirigerlo, La Scala ha mantenuto In programma il secondo conerto sinfonico del ciclo dediato a Strawinsky organizzao per commemorare 11 centenario della nascita del musicita. Anche parte del program-ma è rimasta inalterata, e coi si è potuto riascoltare Perephone, 11 melodramma per voce recitante, tenore, coro misto, coro di voci bianche e orchestra su testo di Glde con cui Strawinsky nel 1934, riafermava la propria fedeltà al'estetica dell'oggettività espressiva che nella sua produzione degli anni precedenti aveva rappresentato il cardine della svolta neoclassica: nell'istante In cui si acquista coscienza dell'emozione, «esso è già fredda — scriveva Stravinse a proposito di Persephone. E'come la lava: divena un fatto formale, e se ne fa della bigiotteria in vendita ai piedi del Vesuvio.. Raffreddato attraverso il filtro marmoreo del mito greco, inteso in senso più levigato e «civile di quanto non fos¬ identificata nella tellurica esplosione di forze ctonie, qui viene vista classicamente come una legge di natura che regola, nell'armonia ben pausata del proprio ciclo biologico, 11 ritmo vitale del mondo: come Persefone trascorre sei mesi all'anno nel mondo oscuro del morti e sei alla luce del sole, cosi •perché rinasca una primavera, il grano deve lasciarsi morire sotto terra cosicché riappaiai in messe d'oro, nell'avvenire: ; Questi, gli ultimi versi del dramma di Glde cui Stravinse ha prestato il colorito scabro di un'orchestra ridotta, volutamente tesa ad essenziallzzare il contrasto tra 11 mondo primaverile e fecondo di Persefone e di Demetra, e quello notturno dell'oltretomba trattato con pochi ma intensissimi tocchi di colore strumentale. Un'essenzialità che ha Improntato anche l'esecuzione accuratamente diretta da Lawrence Foster, con 11 tenore Kenneth Riegei e la intensa voce recitante di Fanny Ar dant che ha impresso al per sonaggio di Persefone quel carattere dolce e insieme freddamente impassibile insito nella musica e nell'armonioso testo di Gide. L'ottima prova fornita dall'orchestra e dal coro ha portato l'opera, non f acile, al successo che si è fatto calorosissimo alla fine di Les Noces. scene coreografiche russe per soli, coro, quattro pianoforti e percussione qui dirette da Romano Gandolfl. L'impeto barbarico di questo capolavoro, che comprime In dimensioni ridotte la forza ritmica del Sacre senza lasciare all'ascoltatore un attimo di tregua, ha trovato In Gandolfi un animatore di prim'orrl'ne e nei solisti Slavka T8ukova Paolettl, Barbro Hericjrn. Ernesto Palaclo e Giancarlo Luccardi quattro voci sicure e ben affiatate. Splendido per ricchezza di suono 11 gruppo dei sei pef" cussionistl e quello dei quattro pianisti Antonio Ballista. Antonia Beltraml, Maurino Camelli e Leone Magiera che hanno condiviso, con tutti gu altri, gli applausi calorosissimi del pubblico. Paolo Gallarati se la barbarica ruvidezza del l'Oedipus Rex, ritorna in Persephone la tematica stravlnsklana della primavera già ce lebrata nel Sacre: ma se là era

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