A Palermo uccisi 3 carabinieri l'autista e il mafioso scortato

A Palermo uccisi 3 carabinieri l'autista e il mafioso scortato Il feroce agguato per eliminare un boss della droga A Palermo uccisi 3 carabinieri l'autista e il mafioso scortato La loro «Mercedes» è stata affiancata da una «Bmw» e da una «Affetta», dalle quali è stato aperto il fuoco - L'auto delle vittime si è schiantata e i killer sono scesi per completare la strage - T~§ militare ha cercato invano di reagire - Ferita una donna DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE PALERMO — Una strage di malavita, di mafia e di droga. Cinque i morti, massacrati' in quella «Mercedes» grigia finita fuori strada. E' una faida catanese, conclusa alla periferia di Palermo, all'imbocco dell'autostrada che porta a Trapani. Per uccidere Alfio Ferlito, pezzo grosso della malavita di Catania, detenuto in viaggio dal carcere di Enna a quello di Favignana, hanno assassinato anche l'autista e i tre carabinieri della scorta. «Quelli sono proprio i più spietati...», è stato il primo commento di un ufficiale del carabinieri •Quelli»,cioè 1 catanesi, le famiglie che si di sputano l'egemonia sui traffici di droga. Alfio Ferlito, 36 anni, ieri mattina era stato svegliato presto, nella sua cella singola. Il trasferimento a Favignana, con un ordine arrivato lunedì sera.l'aveva chiesto lui, là si sarebbe sentito più al sicuro. Ieri, però, è rimasto sorpreso, non se l'aspettava. •Oggi si parte?», aveva domandato al brigadiere degli agenti di cu stodia di Enna. Era stato in terrogato in precedenza dal magistrato su un traffico di droga e armi, mostrandosi a quanto risulta, «disponibile Chi ha voluto la strage, come ha saputo del trasferimento? Alle 8.30 nel cortile del carcere era già pronta la «Mercedes» Alla guida, Giuseppe DI Lavere, 27 anni, ufficiale giudiziario, a tempo perso autista per conto del padre, Calogero, che ha in appalto la traduzione dei detenuti dal carcere di Enna. Alle 9 arriva la scorta, tre carabinieri: Silvano Franzoiin. 41 anni, sposato, con due figli; Salvatore Ralti, 20 anni; Luigi Di Barca, 25. sposato da poche settimane. Da Enna a Palermo, un'ora di autostrada. Forse, sospettano adesso 1 carabinieri,la «Mercedes» era seguita. Arrivati a Palermo, Di Lavore si è inserito nel poco traffico della circonvallazione: la via sì chiama Ugo La Me" e fiiusce nel raccordo ch< i ir:a all'autostrada per Trapani, r^co dopo il supermercato Eigrjs, la «Merce des» si è fermata al distributore: pieno di gasolio e caffè per tutti. Quando l'auto riprende la circonvallazione, comincia la strage, alle 10,30. Un«Alfetta» e una «Bmw» affiancano l'auto targata Enna, la «Mercedes» non ha ancora preso velocità, Di Lavore non ha ancora tolto la freccia. Sparano subito all'autista, i vetri vanno in frantumi, la fiancata si riempie di fori. I proiettili micidiali, almeno 30, sono esplosi a raffica da un fucile «Kalashnikov» di fabbricazione sovietica. Di Lavore muore al volante, la «Mercedes» sbanda, finisce sull'altra corsia, si schianta contro la massiccia ta, sfiora una croce e un mazzo di rose rinsecchite che ricordano la vittima di un incidente stradale. Contro la «Mercedes» va a finire la «500» guidata da Nunzia Pecorella, 25 anni: rimane ferita, frattura alla rotula destra. Ma la strage non è ancora conclusa: dalle due auto scendono e sparano ancora con pistole calibro 9, altri 30 bossoli che rimangono a terra. Solo il carabiniere Raiti, il più giovane, riesce a scendere dalla «Mercedes». Tenta la reazione, ma non ha. tempo, la strage finisce con la sua morte, a trenta metri dall'auto... Non più di un minuto dal primo colpo, 80 passi da Giovanni C'erutti (Continua a pagina 2 In sesta colonna) Palermo. La Mercedes su cui sono stati uccisi i tre carabinieri, il detenuto e l'autista (Ap)