Borghi e Torrisi si sentono promossi Il Torino è un'occasione importante» di Giorgio Barberis

Borghi e Torrisi si sentono promossi Il Torino è un'occasione importante» I due neo-granata hanno conosciuto ieri il nuovo allenatore Ber sellini Borghi e Torrisi si sentono promossi Il Torino è un'occasione importante» TORINO — Carlo Borghi e Fortunato Torrisi, dopo essere stati protagonisti nelle felici stagioni di Catanzaro ed Ascoli, eccoli al Torino decisi a ripetersi, a dare il loro contributo alla risalita della rinnovala squadra granata. Ancìie perché fanno differenza tra passato e presente-futuro. Affermano infatti in buon accordo: «Una cosa è giocare in una squadra . di provincia, un'altra in una grande squadra come può essere il Torino: è un'occasione importantissima, da non lasciarsi sfuggire». / propositi sono quelli scontati (".far bene»A' a Borghi occorre riconoscere anche il merito di non fare promesse pericolose. «Sono una punta, è vero — dice infatti —, ma non un grosso goleador. Le reti mi piace farle segnare, magari creando spazi. Non che mi tiri indietro se mi capita l'occasione buona, però vorrei che nessuno si aspettasse di vedere 11 mio nome al vertici della classifica marcatori. Semmai quello di Selvaggi: lo segno magari poco però chi mi gioca al fianco riesce abitualmente ad arrivare a 12-14 gol. Almeno cosi è stato nelle ultime due stagioni, con Palanca e Bivi». Toscano, ventiquattro anni (è nato a Pian di Rocca, provincia di Grosseto, il 1" gennaio '58), Borghi non sembra il tipo di molte parole. L'avversario più ostico incontrato giudica sia Brio, con il quale si sente in credilo per quel rigore non concesso (-Era. un fallo nettissimo...»^ dell'ultima giornata. Personaggio ben più estroverso è Torrisi, ventisette anni, di origine calabrese (è nato a Melito Porlo Salvo, provincia di Reggio Calabria, il 23 ottobre '55), cresciuto in pratica in Sicilia dove era stato trasferito suo padre, funzionario doganale. «E' vero — racconta di sé — che sono stato scoperto abbastanza tardi, ma penso che sia dovuto al fatto che per lungo tempo sono stalo impiegato in un ruolo di tornante che non mi è congeniale al massi mo. Mi sento, infatti, più cen trocamplsla e l'utilizzazione che ha fatto di me Mazzone arrivando ad Ascoli è stata appunto questa». L'avversario die l'ha fatto maggiormente -soffrire» dice sia stato Mauro, del quale apprezza molto le capacità. «A me piace spaziare per il campo, muovermi, darmi da fare: di gol quest'anno ne ho realizzati quattro. Non sono molti, ma non fanno parte neppure delle mie ambizioni. Semmai mi piace offrire la palla-gol al compagno». Ieri mattina Borghi e Torrisi hanno sostenuto le visite mediche, poi si sono presentati al nuovo allenatore e da do- mani andranno in vacanza, pronti poi a tornare al lavoro «per cercare di contribuire a riportare in alto 11 Torino». Giorgio Barberis

Luoghi citati: Borghi, Catanzaro, Grosseto, Pian Di Rocca, Reggio Calabria, Sicilia, Torino