Falcao spiega i segreti dei suoi «Tanta tecnica e professionalità» di Giampaolo Ormezzano
Falcao spiega i segreti dei suoi «Tanta tecnica e professionalità» Falcao spiega i segreti dei suoi «Tanta tecnica e professionalità» «Si gioca a calcio nell'ambiente migliore» - «Nessun panico per lo svantaggio con l'Urss» «Nell'ultimo quarto d'ora del match abbiamo giocato in un clima di grande esaltazione» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE CARMONA — Il volto di Paulo Roberto Falcao apparve per un attimo dietro il vetro di quella finestrella al primo piano, apparve e scomparve. Noi eravamo nel cortile del .Parador» di Carmona, requisito dalla squadra brasiliana^ il 'Parador» (posto di sosta) è in Spagna un albergo di Stato ricavato in un vecchio convento, in un vecchio fortino. Quello dei brasiliani sta a Carmona, 40 chilometri da Siviglia, Carmona città tutta bianca, molto calda, 46 gradi ieri a mezzogiorno. Falcao sembrava uno di quel frati dolci, criniti, piovani e belli che appaiono e scompaiono dalle finestre delle Certose. E anche ricordava D'Annunzio, che al Vlttoriale gratificava gli ospiti, li per II Poeta, semplicemente manifestandosi per qualche secondo ad una piccola finestra. Poi Paulo Roberto Falcao, centrocampista e Ieri l'altro] sera anima e sovente corpo della Nazionale brasiliana vittoriosa sull'Urss, scese verso di noi, si materializzò nel cortile del »Parador», soltanto domandò di andare verso una zona d'ombra, regola per sopravvivere. E cominciò a parlare di se stesso, quello di Roma e quello di Siviglia, quello della Roma e quello del Brasile, Ispirato da una domanda che lo portò ad un compito sorriso: come sarebbe Il Brasile se al posto di Eder giocasse Scarnecchla? «Il Brasile — disse Paulo Roberto Falcao, assistito da Pato, il suo fratellastro, quello che l'ha seguito da Porto Alegre a Roma e adesso da Roma a Siviglia —, il Brasile per me in questo momento è tutto, io non penso alla Roma e neanche all'Italia quando gioco nel Brasile, cosi come quando sto in Italia, nella Roma, non penso al Brasile. Il Brasile è una grande squadra, che sa perfettamente quando attaccare e quando difendersi. In questo Brasile ho forse giocato l'altra sera la mia migliore partita con la maglia della Nazionale, dico la migliore come partecipazione al collettivo, non come prodezze individuali, che in un campionato mondiale non contano, o non debbono contare». L'ultimo Falcao dell'ultimo campionato Italiano giocava male, o quanto meno era accusato di giocar male. Cosa dice di lui il Falcao grande nel grande Brasile dell'altra sera? «Io in Italia non ho giocato male, dunque non faccio confronti. E neppure accetto di dire che con il Brasile mi diverto di più, per la semplice ragione che io giocando a calcio non mi diverto mai, visto che io Interpreto, io vivo 11 calcio come un lavoro. Caso mai parliamo di esaltazione: si. l'ultimo quarto d'ora del Brasile contro l'Urss è stato esaltante, ma io mi sono esaltato anche a Roma, nella Roma, I per esempio segnando un bel| llsslmo gol al Karl Zeiss Jena». — Dunque, nessuna musica speciale nel Brasile, ma sol- tanto un serio senso di professionismo? «Un serio professionismo coltivato in mezzo a grandi calciatori. Un mestiere fatto nell'ambiente migliore. Basta pensare all'intesa fra me e Socrates: se lui va avanti io mi sposto Indietro, cosi nel primo tempo contro l'Urss, poi gli ho detto di stare lui indietro, e tutto ha continuato ad andare bene e meglio, i sovietici hanno perso il comando del "match". Il fatto è che il Brasile conosce il football, sa tutto del copione di qualsiasi partita». — Ha contato, per questo Falcao essenziale, pratico, l'esperienza di due anni In Europa? «Più quella di vita che quella calcistica. Sono andato ad abitare lontano dalla mia terra, e anche se ho trovato subito amici veri è stata una cosa dura. Ho Imparato tanto, ho messo da parte tanto, e adesso getto tutto nel lavoro, nella partita. Ma non c'entra 11 calcio europeo, c'entra la mia personale esperienza di vita». — Rientra nel Brasile Toninho Cerezo, chi esce? «Non so proprio. Decide Tele Santana. sia chiaro. Dicono che Cerezo potrà sostituire Dirceu. cioè Paulo Isidoro che nel secondo tempo contro l'Urss ha preso il posto di Dirceu. Cerezo è un uomo veloce, pieno di ritmo». — Venerdì c'è la Scozia: dif+ ficile? : «Più dell'Urss, della quale conoscevamo tutto, anche il possibile decadimento fisico nel secondo tempo. La Scozia contro il Brasile ha pareggiato due volte, le ultime due volte che l'ha incontrato In Coppa del Mondo». — Cosa avrebbe detto dell'arbitro di Brasìle-Urss, Viola, presidente della Roma, se fosse stato presidente della fé-aerazione brasiliana? «Parlate di quelle due cose accadute nella nostra area? L'entrata di Luisinho su Shengelia è stata pasticciata, ad un certo punto Luisinho ha abbracciato il russo, ma quante fotografie cosi si possono scattare in qualsiasi area di rigore, ad esempio prima di un corner? Il fallo di mano di Luisinho su Blocldn? Parliamo piuttosto del fallo di mano di Chivadze. quello che l'arbitro chissà perché ha punito soltanto con un calcio di punizione a due in area. No. il discorso si deve fare sul gioco, non su questo o quell'episo^ dio, non sull'arbitro». — Avete provato un po' di i panico, voi brasiliani, sotto di i un gol? «Macché. Nell'intervallo j abbiamo parlato con perfetta j tranquillità». I Giampaolo Ormezzano ^ Siviglia. Eder esulta dopo avere segnato il gol-vittoria
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