«Sono entrato a Stanley con i marines»

«Sono entrato a Stanley con i marines» Le testimonianze dei giornalisti inglesi al seguito delle truppe del generale Moore «Sono entrato a Stanley con i marines» «Dopo ore di bombardamenti, è avanzata la fanteria. Tra il crepitìo delle mitragliatrici, ogni tanto si udivano uomini gridare» - Il sacerdote cattolico della capitale accoglie i britannici: «Nel nome di Dio, siete benvenuti» ISOLE FALKLAND — Ecco nel racconto dell'inviato della «BBC» Brian Hanrahan l'ultima battaglia sostenuta da inglesi e argentini a Port Stanley e la successiva resa del generale Menéndez; 'La trattativa che ha portato alla resa degli argentini nelle Isole Falkland è stata breve e forviale. Il comandante inglese, generale Jeremy Moore, ha voluto la resa incondizionata di tutte le forze argentine e al comandante argentino della guarnigione non è rimasto che concederla». .Dopo tre giorni di furiosi combattimenti le truppe inglesi sono penetrate nella periferia di Port Stanley assumendo il controllo di tutte le alture circostanti. Da questa posizione sono state in grado di insistere perché la resa degli argentini fosse totale e non riguardasse soltanto la guarnigione di Port Stanley», continua Hanrahan. «Immediatamente sono iniziati i preparativi per fare il conto dei prigionieri argentini e per farli rientrare in patria. La battaglia decisiva è stata quella sostenuta per la conquista del Monte Tumbledon. Lunedì mattina, da una collina sovrastante, ho visto i due eserciti affrontarsi. E' stato uno scontro di suoni e di luci; dapprima l'artiglieria ha scagliato bombe che sorvolando la valle sono andate a esplodere tra le difese argentine. Dopo mrie ore di bombardamento e ogni bomba mandava una scia di fuoco sulla montagna, è avanzata la fanteria. C'è stato un intenso crepitio delle mitragliatrici, le esplosioni dei mortai e di tanto in tanto, nelle pause, gli uomini che gridavano nell'oscurità. Ma le pause sono statepoche*. Un corrispondente ha comunicato di essere stato accolto a Port Stanley dal sacerdote cattolico monsignor Daniel Spragon che gli ha detto: «Nel nome di Dio, siete benvenuti». Secondo quanto riferisce Max Hastings, corrispondente del quotidiano londinese del pomeriggio Standard, tre civili sono morti nella notte tra sabato e domenica in seguito ai cannoneggiamenti dell'artiglieria britannica contro la periferia di Port Stanley. I tre sarebbero le uniche vittime civili del conflitto, secondo quanto ha riferito Hastings, il quale ha aggiunto che solo quattro o cinque case a Port Stanley hanno riportato gravi danni. Una guerra costata quattromila miliardi LONDRA — Al di là delle morti e delle sofferenze umane, la guerra per le Isole Falkland è venuta a costare in totale per la Oran Bretagna e l'Argentina più di 3 miliardi di dollari (oltre 4 mila miliardi di lire italiane). Le dieci settimane di combattimenti, se hanno quasi dimezzato la nutrita flotta aerea argentina hanno anche inflitto gravi perdite alla Royal Navy. Oli oltre tre miliardi di dollari si riferiscono in particolare alle navi da guerra bombardate e agli aerei colpiti e abbattuti; il tributo pagato invece alle famiglie con i soldati uccisi nelle operazioni belliche ha inciso me¬ no dell'I per cento sul totale. Oli Indennizzi per i soldati inglesi caduti, ad esemplo, sono stati pari a circa 4 milioni di dollari (oltre 5 miliardi di li¬ re); le spese della guerra per la Oran Bretagna hanno raggiunto 1,26 miliardi di dollari (oltre 1500 miliardi di lire). Ma il tributo che l'Argentina deve pagare per il conflitto delle Falkland è superiore a quello inglese. Comunque 1 governi di Londra e di Buenos Aires non hanno diramato ancora notizie ufficiali in merito ai danni subiti. Per quanto riguarda l'Inghilterra,il costo della inattesa e improvvisa guerra delle Falkland ha sconvolto 1 plani economici di risanamento previsti dal primo ministro Margaret Thatcher. La cifra più alta, 736 milioni di dollari (oltre 1000 miliardi di lire), è data dalle navi affondate: la «Sheffield», la •Coventry», la «Antelope» e la «Ardent». L'onere della Gran Bretagna è stato di 72 milioni di dollari mensili e di 54 milioni di dollari mensili per le 46 navi commerciali, compresa la «Quecn Elizabeth», requisite per servire la Royal Navy. Gli Inglesi hanno perduto almeno otto Harrler (12,6 milioni di dollari ciascuno) e 11 elicotteri (5,4 milioni di dollari l'uno). L'Argentina dal canto suo ha perduto l'Incrociatore «Generale Belgrano». che porterebbe le spese a oltre 200 milioni di dollari, e altre numerose navi da guerra. Non ci sono notizie ufficiali del governo di Buenos Aires, ma il ministero della Difesa brltan nico stima che l'Argentina abbia perduto 68 aerei da combattimento inclusi Mira ges, Skyhawks. Pucaras, un Canberra, un aereo da ricognizione e un C 130 Hercules Se 11 costo di un aereo è di circa 10 milioni di dollari, le perdite della flotta aerea argentina superano 700 milioni di dollari (oltre mille miliardi di lire). Molto costosi anche missili e siluri: l'affondamento del «General Belgrano» da parte di un sommergibile inglese è costato 900 mila dollari. Il missile Exocet che ha colpito la «Sheffield» costava circa 300 mila dollari. La decima campagna inglese dal '45 LONDRA — Nelle dieci settimane della campagna per le isole Falkland, la Gran Bretagna risulta avere avuto oltre 200 morti tra 1 militari e 1 marittimi della marina mercantile. Tra le perdite sono 85 militari. 84 marinai, 15 fanti di marina 0 piloti della Raf, sei civili e tre ausiliari della flotta. I feriti sono circa 300, tra i quali i grandi ustionati. Il conflitto per le Falkland è stato, per le forze armate britanniche, la decima campagna prolungata dopo la seconda guerra mondiale, non contando l'invasione di Suez del 1056 che falli nella fase iniziale. Ecco le cifre ufficiali dei morti fornite dal ministero della Difesa: Palestina (1945-'48) 223; Malesia (1948-'61) 525; Corea (1950-'53) 537; Kenia (1952-'56) 537; Cipro (1954-59) 105; Indonesia (1962--66) 144; Aden (1965-'67) 181; Oman (1971-'75) 24; Irlan da del Nord (dal 1969) 352. Soddisfazione alla Nato BRUXELLES — La notizia del cessate 11 fuoco alle Fai ■klaiui è stata appresa «con soddisfazione» al Segretariato Generale dell'Alleanza Atlantica, dove ci si attende che il rappresentante britannico informi ufficialmente nelle prossime ore i suoi colleghi della conclusione degli scontri. Data l'assenza del segretario generale. Joseph Luns. che si trova attualmente negli Stati Uniti, è stato il vicesegretario generale, l'ambasciatore italiano Erik Da Rln, a rilasciare alla stampa una dichiarazione sul cessate il fuoco alle Falkland. 'Questo sviluppo della situazione, cui la solidarietà degli alleati nei confronti della Gran Bretagna ha certamente contribuito - dice l'ambasciatore - apre ora la via a una soluzione negoziata, che è stata sempre l'obiettivo di fondo della Gran Bretagna». 5BS In una caserma distante un chilometro e mezzo da Stanley, il generale Menéndez e il vice comandante Inglese Waters si sono Incontrati per trattare la resa delle truppe argentine '* ' .LINEE DELLE DIFESE' ARGENTINE v '-".-PRIMA DELLA V^,; GOVERNATORE- - ,V. •.. <*&t.W-