Per Socrotes è inutile giocare

Per Socrotes è inutile giocare Laureato in medicina^ studente di filosofia, Tuonio-guida del Brasile pensa che Tesilo del Mundial sia scontato Per Socrotes è inutile giocare DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE SIVIGLIA — Nel Parador di Cormona, ritiro del Brasile, quando lui alea gli occhi dai giornali e prende a parlare, subito si fa silenzio: i giudizi di Socrates non si discutono, tutti ascoltano suggerimenti e consigli sema battere ciglio, convinti nel cuore che il «dottore» non può sbagliare. Socrates è al tempo stesso confessore e guida, compagno e fratello. Persino Tele Santana, uomo colto ed intelligente, pare affascinato da questa figura affascinante e attraverso di lui, in mutua consapevolezza, agisce sulla psicologia della squadra brasiliana. Un esempio. Sino a qualche tempo fa Socrates fumava troppo. Sigari, roba forte. Santana lo ha convinto a smettere così, poco alla volta, le sigarette hanno preso a diminuire nel ritiro brasiliano: anche gli altri hanno capito che il fumo è nemico del calcio. Parlare con Socrates è una bella esperienza, specie se il colloquio, come nel nostro caso, avviene sul campo d'allenamento e si può scherzare, fra una domanda e l'altra, palleg¬ giando insieme: «Nel Brasilo siamo tutti uguali. Non esistono divi, giocatori migliori degli altri. Questa idea del collettivo è fantastica perché ha portato la squadra a livelli altissimi e ha creato sentimenti veri d'amicizia: per questo dico che 11 Brasile vincerà il Mundial». Sul suo passaporto c'è scritto: Socrates Brasileiro Sampaio de Souza Vieira de Oliveira, nato a Para il 19 febbraio 1954. Un nome che ben si adatta al personaggio, lungo e secco che pare un giocatore di basket. In verità Socrates è il pivot di questa squadra brasiliana che non sa nascondere ambizioni di vittoria. Pivot in campo e fuori. Laureato in medicina all'Università di Ribeirao Preto, nello Stato di San Paolo, Socrates si è iscritto di recente alla Facoltà di filosofia. Incide dischi, ama la lettura e. lo scherzo con i compagni, anche se i suoi giudizi non sempre sono facili al. compromesso: «Non sono d'accordo con Santana per la convocazione di Falcao e Dirceu, i due "stranieri" della squadra: ritengo che in Brasile ci siano giocatori altrettanto bravi e in grado di offrire lo stesso rendimento. Ma Santana ha le sue idee ed io le rispetto. Per questo Falcao e Dirceu sono stati accolti come fratelli »• Entrato a far parte della nazionale brasiliana dopo i mondiali d'Argentina, Socrates è presto diventato una stella. La sua consacrazione internazionale è avvenuta due anni fa in Uruguay in occasione del *Mundialito», quando il Brasile di Tele Santana raggiunse la finale dopo aver pareggiato con l'Argentina e battuto la Germania Ovest in una partita di grandissimo livello tecnico: «Rispetto a Montevldeo, ora siamo infinitamente più forti. Abbiamo la qualità che nessuna formazione presente in Spagna possiede: andiamo in gol con incredibile facilità »• 1 Paiono frasi persino un po' presuntuose, tanta è la sicurezza che Socrates, ed il Brasile, mostrano in queste ore che precedono il gran via. Ma in fondo perché tacere se uno pensa di essere il più forte? «Ci qualificheremo facilmente insieme alla Scozia. Non ho fiducia nel calcio sovietico, non mi piace. Oli scozzesi saranno i nostri veri rivali nel gruppo. In semifinale andremo noi, Germania, Argentina e Spagna. Poi batteremo i tedeschi a Madrid e torneremo in Brasile con il quarto titolo mondiale. Nessun dubbio». Dunque non ci saranno sorprese? Sarà un Mundial già scritto nelle stelle? «Per quanto riguarda la squadra campione, ripeto, tutto è deciso. Ma qualche rivelazione ci sarà. Parlo di Belgio e Perù. I belgi mi hanno impressionato durante gli ultimi europei, sanno far pressing in ogni zona dèi campo e muoiono dietro ad ogni pallone. Sul Perù dico una sola cosa: attenti perché possiede notevoli qualità tecniche e sta facendo sul serlo.-Un avvertimento che faccio non solo all'Italia». Carlo Coscia «In squadra siamo fratelli per questo nessuno può batterci» «Io non avrei convocato due stranieri come Dirceu e Falcao» Siviglia. Il romanista Falcao e Socrates a passo di corsa