Elogi per i ceki, dopo le due amichevoli in Italia

Elogi per i ceki, dopo le due amichevoli in Italia Elogi per i ceki, dopo le due amichevoli in Italia Nehoda: «La Cecoslovacchia sarà tra le prime quattro» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BUSTO ARSIZIO — A ttensione, il pericolo viene dall'Est. Questa Cecoslovacchia farà soffrire tanti. E' solida, ha le idee chiare, un paio di fuoriclasse, non è affatto vecchia e poi ha una dote eccezionale: l'abilità nel tiro da 20-25 metri. D'accordo, contro la squadra del professor Vengtos, distinto professore di psicologia, l'altra sera c'erano solo i bustocchi di Laghi, ragazzi in gamba, generosi ma pur sempre di Serie C. Però la sera precedente anche l'Ascoli, che non è da «C>, aveva subito lo stesso trattamento: cinque reti, tiri potènti come fiondate, una manovra efficace che bada al sodo e in generale un ottimo controllo di palla. Questa Cecoslovacchia potrebbe essere la rivelazione dei mondiali. Se n'è accorto, recentemente, il Brasile, co- stretto al pareggio senza la possibilità di trovare sbocchi verso la porta di Seman, uno dei pochi elementi estranei al giro di Praga, Bratislava e Ostrava, le città che danno gli uomini alla nazionale. Pur giocando con il classico 4-4-2, lavorando Nehoda alle spalle di Vizek e Kris (a Busto c'era Petzela). In pratica questa è una formazione votata all'attacco. Lo dimostrano i numerosi gol segnati negli ultimi tempi, ma soprattutto la predisposizione di quasi tutti i titolari alla conclusione da lunga distanza. «In effetti — ha ammesso Venglos, prima della partenza per la Spagna — abbiamo provveduto a registrare la squadra e a correggere il tiro. Noi comunque insistiamo col vecchio gioco, non ci sono grandi Innovazioni tattiche nel nostro schieramento, giochiamo alla magiara, con azioni dirette e costante ricerca del tira Badiamo alla sostanza. In Spagna plcchieranno? Anche noi slamo abbastanza robusti — ha continuato il tecnico toccandosi le gambe — cercheremo di difenderci». — Quale sarà l'obiettivo dei cechi? «Pare meglio rispetto al campionato d'Europa — ha concluso Venglos —. In quell'occasione fummo sfortunati a giungere terzi, stavolta vogliamo migliorare. Nelle grandi manifestazioni, non, sbagliamo mal». Una piccola bugia: dopo la partecipazione ai mondiali messicani, i cechi vennero eliminati sia nelle qualificazioni del 74 che del 78 ma Venglos è scusato perché, effettivamente, quando ci sono, i biancorossi vanno al sodo: due secondi posti al mondiali, un campionato europeo dicono abbastanza sulle loro virtù. La stella indiscussa, ieri come oggi, è Zdenek Nehoda. Nei giorni scorsi ha rifiutato un'offerta per giocare nei Cosmós di New York. «Preferisco restare In Europa. In Italia? Nessuno mi ha Interpellato, verrei volentieri ma in una grossa squadra Altrimenti non vale là pena di lasciare 11 mio Dukla Praga». Con le sue 85 presenze in nazionale, Nehoda (30 anni) supera anche l'anziano ma coriaceo Panenka che, dopo avere vanamente atteso una chiamata dall'Italia, se n'è andato in Austria, confermando che anche a 33 anni si può essere campioni. Il suo cambio di marcia, il tiro improvviso e preciso, ne fanno un atleta prezioso e imprevedibile, soprattutto per la rapidita nelle conclusioni. Con Nehoda, si intende a occhi-, chiusi, così come Nehoda riesce a esprimersi con la punta più pericolosa della squadra, il potenziale goleador del prossimi mondiali, Vizek, che è anche suo compagno nel Dukla Praga. «Ai mondiali — ha detto Nehoda — arriveremo fra le prime quattro». Stava per spiegare il suo punto di vista quando Venglos l'ha invitalo con un gesto a evirare l'argomento. «Gli ha spiegato che questo è un teina di sua pertinenza» ha poi tradotto Interprete ai numerosi ed esterrefatti cronisti. Giorgio Gandolfi .

Persone citate: Busto, Giorgio Gandolfi, Venglos