Balletto: arriva Robbins, il mostro sacro di Luigi Rossi

Balletto: arriva Robbins, il mostro sacro Balletto: arriva Robbins, il mostro sacro Spoleto, per le sue nozze d'argento, ha richiamato uno dei suoi «mostri sacri', Jerome Robbins, che conobbe qui il suo lancio europeo con la formazione dei Ballets USA. nel 1958, subito a ridosso del successo a Broadway di West Side Story. Due dei capolavori presentati in quella occasione, Opus Jazz e la versione modernizzata deU'Aprés-midi d'uh faune di- Debussy, verranno riproposti dagli artisti dell'American Ballet al teatro Nuovo a partire dall'8 luglio. Ci sarà anche un altro titolo capitale della carriera creati¬ va di Robbins, Fancy Free, musica di Léonard Bernstein, pure già eseguito a Spoleto nel 1960, sempre con l'American Ballet Theatre. E', quest'ultimo, il primo saggio creativo di Robbins appena ventlseienne e il primo esempio di collaborazione con il coetaneo Bernstein, che porterà ad altre tappe importanti come The Age of Anxlety, Facsimile e allo stesso musicai West Side Story. E.' anche un esempio di balletto «americano' come tematica e come stile, la storia di tre marinai yankees in libera uscita a New York che verrà ripresa nel musical e nel cinema (Ori the Town con Gene Kelly). Robbins è stato a lungo «secondo- di Balanchine, anche se con una personalità affatto differente. E a Spoleto avremo un altro pupillo balanscinia7to, il danzatore e coreografo di colore Arthur Mitchéll, paradossalmente molto più fedele al verbo del maestro. Mitchéll, con il suo Dance Theatre of Harlem, eseguirà infatti alcuni capolavori del grande coreografo russo-americano. Luigi Rossi

Luoghi citati: New York, Robbins, Spoleto