Baldelli: «Sì, mie figlio è un drogato E' tempo di finirla con questi pudori»

Baldelli: «Sì, mie figlio è un drogato E' tempo di finirla con questi pudori» Il deputato del gruppo misto che giovedì alla Camera ha raccontato la sua triste storia Baldelli: «Sì, mie figlio è un drogato E' tempo di finirla con questi pudori» ROMA — •No, per carità, non voglio esser commiserato.. Non so cosa fare, non so come comportarmi.... Mio figlio si droga, e l'ho detto in- Parlamento. E'poco, ma è qualcosa. Da deputato non posso far altro che testimoniare la mia realtà, che è una realtà diffusa: La droga? E' un flagello nazionale, ripetono tutti gli onorevoli, tutti i partiti, tutti gli esperti. -Per me, fino a peone settimane fa, era un argomento come tanti... Ma adesso, quando ho saputo, quando, ho visto mio figlio in ospedale, quando gli ho parlato, quando ho parlato con i medici... Insomma, che posso fare, cosa possiamo fare noi, tutti quelli che si trovano nella mia situazione?...'. L'onorevole Pio Baldelli 59 anni, docente in teorie e tecniche delle comunicazioni di massa all'Università di Firenze, eletto nelle liste radicali e poi passato al gruppo misto, parla lentamente, seduto su una panchina .dei giardinetti del Campidoglio. «£' ora di finirla con questa specie di Carboneria, queste vergogne, questi pudóri. Adesso H parla del figlio di Baldelli, dell'onorevole Baldelli, e la mia storia finì-, sce sui giornali. Ma non deve essere cosi' Ci son dentro io, ci siamo dentro tutti, ci possono entrare tutti. Certo, se capita al figlio di un emarginato tutto è normale, non fa notizia. Ma perché non approviamo le leggi, perché noi parlamentari non interveniamo?: Nell'aula di Montecitorio, giovedì mattina, pochi onorevoli per discutere le «mozioni concernenti il fenomeno dèlia droga'. Baldelli è tra i pochi segue gli interventi; si prepara il suo. (Ora ricorda: •Con mio figlio ne avevo fatto cenno. Gli avevo chiesto se potevo parlarne, testimoniare la mia e la nostra situazione, la mia impotenza, la mia dnonimità nei confronti del tema droga*). L'onorevole Mimmo Plnto chiude il suo Intervento, Baldelli applaude. Poi si alza; il vicepresidente Loris Fortuna gli ha dato la parola, tocca a lui. «Ho parlato freddamente: ricorda. E l'aula si è gelata'davvero, poco dopò, quando Baldelli ha raccontato la sua storia, drammatica e triste. Franco Corleone, milanese, deputato radicale ancora poco esperto (da appena-un mese ha sostituito Gianluigi Melegà) e rimasto sorpreso due volte. •Prima per il racconto di Baldelli, poi per la reazione dell'aula. Un silenzio incredibile, con un sobbalzo nei volti di tuttu. L'argomento droga, cosi, è entrato a Montecitorio con una testimonianza diretta: un padre deputato, un figlio catturato dall'eroina. «Alia fine — ricorda Baldelli — mi ha chiamato il ministro della Sanità Altissimo, molto emozionato: 'mi ha detto che mai aveva ascoltato una testimonianza diretta. Tutti, poi, mi hanno avvicinato, mormorato qualcosa. Pio Baldelli passa la settimana tra Montecitorio e l'Università di Firenze. La moglie («ma adesso non siamo piU.marito e moglie*) abita a Perugia con il figlio Stefano, 21 anni, alto e massiccio come 11 padre. «Da tempo lo vedo poco, l'Ultima.volta era stato quattro mesi fa. Lui viaggia, non studia più, è rimasto fermo all'ultimo anno di liceo classico. Sì, sapevo che usava droghe leggere, fumava... Ma non è un fesso, tutt'altro, ho sempre pensato. Si tirerà fuori. Poi mi sono arrivate voci: guarda che Stefano si buca... Ahi! Che faccio? Ho cercato di farmi una competenza, di leggere tutti i libri possibili, di parlare con più gente possibile... Ma che fare.per lui?*. L'11 maggio da Perugia parte una lettera, su carta intestata dell'Unità sanitaria locale. «Cosi ho saputo che Stefano era ricoverato, era grave. La diagnosi dei medici è stata "epatite cronica in soggetto dedito da anni all'uso di sostanze stupefacenti". Parto subito, vado da lui a Perugia, ci parliamo. Parlo, parlo, cerco di capire il da farsi. Intanto alla Camera fissano questo dibattito sulla droga, e ne parlo anche con Stefano... Ci ho pensato a lungo, e mi sono deciso: intervengo al dibattito... Però, che desolazione: del dibattito i giornali ne hanno riferito nulla oquasi...-. — E adesso? •I giornali parleranno dell'onorevole Baldelli e di un figlio che io non voglio usare, del quale non voglio abusare... Ci sarà un momento di insorgenza, poi purtroppo le pietre potrebbero ricadere sul sepolcro droga... Ma spero non vada cosi: nessuno può dire non m'importa, perché ognuno ci si può ritrovare dentro*. Stefano Baldelli, intanto è stato dimesso dall'ospedale di Perugia. '••E io continuo a chiedere che posso fare — conclude Baldelli — come si chiedono anche un alto funzionario della Camera e un direttore di giornale. Sono due esempi, solo due dei tanti esempi: mi hanno telefonato ieri mattina per dirmi che si trovano nella mia stessa situazione...*. Giovanni Cerniti

Luoghi citati: Firenze, Perugia, Roma